domenica 12 luglio 2009

Mettiamo tra i documenti un articolo del Giornale di Vicenza del 4 luglio. Esso riguarda l'interpellanza di Luigi Manza sulla scuola di cui abbiamo parlato nel post del 4 maggio, la risposta dell'assessore Martini e la replica del Consigliere provinciale. Riprendiamo da esso alcune frasi. L'assessore afferma che “è stato assicurato il contingente di insegnanti richiesto dai singoli dirigenti”. Ovviamente chi ha letto avrà pensato che, se ai presidi è stato dato quello che chiedevano, non c'è nessun problema. Peccato la Martini non dica che i dirigenti hanno dovuto formulare la domanda di personale utilizzando i parametri imposti dal Ministero, e quindi decurtando già alla base la richiesta. Altrimenti non si spiegherebbe come in Regione ci siano più di duemila insegnanti in meno, pur a fronte di un aumento consistente nel numero di alunni. Assicura che “le scuole continueranno a fornire risposte adeguate alle esigenze delle famiglie” - frase alquanto vaga – e non dice delle riduzioni di orario che in molte scuole si sono dovute effettuare, né della difficoltà a coprire le classi senza ricorrere a spezzatini di insegnanti dove si vuole mantenere la contitolarità, né dell'impoverimento e dello scadimento della qualità che si avranno dove un docente tornerà a insegnare tutte o quasi le materie, né dei bambini in difficoltà che non potranno più venire seguiti individualmente utilizzando le compresenze. Di nuovo se la prende con gli insegnanti: secondo l'assessore, dire cosa sta succedendo e cosa succederà è “mediante l'uso dei mass media creare falsi allarmismi e alimentare paure ingiustificate nelle famiglie”. E' bizzarro che la Martini non sappia che in Italia c'è qualcun altro padrone dei mass media, e non sono gli insegnanti che, se hanno voluto dire la loro, hanno dovuto comprarsi due pagine di giornale. E ancora ritorna su quella che secondo lei è la strumentalizzazione dei bambini. E' vero, i bambini non vanno strumentalizzati.

La formazione politica di cui se non erriamo la Martini è esponente ha distribuito negli ultimi mesi ai bambini, oltre ad adesivi e oggettini vari, migliaia di caramelle con scritto “Popolo delle Libertà” e di lecca lecca con scritto “vota Lega Nord”. Ma si vede che questo non è strumentalizzazione, è educazione alimentare.

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