mercoledì 28 aprile 2010

Oggi alle ore 15:00 andrà in onda su rai 3, in diretta televisiva, un'interrogazione parlamentare sulla mancanza di fondi delle scuole per le supplenze brevi e sulla illegalità della divisione degli alunni per classe.

L'interrogazione parlamentare verrà presentata dagli onorevoli Anita Di Giuseppe e Antonio Di Pietro di Italia dei Valori su richiesta e sollecitazione dell' Unicobas.

Qui c'è anche il link per una petizione contro l'aumento del numero di alunni per classe.

http://www.politeia.emr.it/petizione_contro_classi_affollate /

domenica 25 aprile 2010

La cultura ci fa ricchi


In questi giorni a Schio si è tenuto il festival delle Città Impresa. Il tema di quest'anno è stato "LA CULTURA CI FA RICCHI". Per chi ha a cuore la scuola, il tema è pieno di interessanti pensieri. Considerato poi che al dibattito di venerdì 23 aprile erano stati invitati Carmela Palumbo (direttrice Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto), Franco Venturella (dirigente Ufficio Scolastico Provinciale Vicenza e Padova) e Morena Martini (assessore all'Istruzione Provincia di Vicenza), non abbiamo potuto resistere.
Abbiamo dato voce alle domande che sorgono spontanee: LA CULTURA CI FA RICCHI, perché allora si impoverisce la scuola pubblica? ... perché allora vengono tagliati 87.400 insegnanti? ... perché allora diminuiscono le ore di scuola? ... perché allora per insegnare inglese basteranno 30 ore di corso in presenza e 20 on line? ... perché allora ci potranno essere classi con 28 alunni nella primaria e più di 30 nella secondaria? ... e molte altre (la Gelmini, purtroppo, ci dà molto materiale su cui interrogarci). Noi, e i cartelloni che indossavamo, abbiamo fatto ala all'ingresso della sala del convegno, e siamo state letti da molti con interesse. Il Giornale di Vicenza di sabato ha riportato la nostra "vistosa protesta" e la replica della Martini che ci definisce "persone che non amano la scuola e non sono costruttive". Ma come? Sono dieci, venti e anche trent'anni che lavoriamo attivamente per costruire una buona scuola, e buona lo era davvero. E se non amassimo la scuola staremmo a casa nostra. E' proprio perché la amiamo che ci mettiamo in gioco, e non è con queste frasi, ormai trite e ritrite, che la Martini potrà cambiare la sostanza delle cose e farci dimenticare che lei, e quelli come lei, stanno cambiando in peggio l'Italia.
BUONA RESISTENZA!