mercoledì 19 gennaio 2011

Antefatto: il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha deciso di donare una copia della Bibbia (anzi, Sacra Bibbia) agli alunni della scuola primaria. L'ass. Donazzan, nella lettera inviata ai presidi per comunicare l'iniziativa, la definisce "un riferimento indispensabile per comprendere le nostre radici culturali e la nostra tradizione" e invita gli studenti a leggerla, "magari in occasione delle prossime festività natalizie attorno ad un presepe".
Se riusciamo a finire di asciugarci gli occhi per la commozione, postiamo un contributo che ci è pervenuto sull'argomento e invitiamo chi volesse aderire come firmatario a inviare per mail il suo nominativo alla posta del nostro comitato.
Per chi volesse conoscere per esteso le motivazioni addotte a sostegno della "scelta biblica" (e sono tali che davvero meriterebbero una lettura attenta), mettiamo tra gli allegati il comunicato stampa della Giunta Regionale Veneta che le riporta.
Ah, la Regione Veneto regala la Bibbia, ma quest'anno non ha finanziato il fondo necessario ai testi scolastici degli studenti indigenti.

L’assessore regionale Donazzan, con una lettera del 15 dicembre, ha comunicato ai dirigenti scolastici del Veneto che la Regione donerà a tutti gli alunni delle Scuole Primarie una copia della Bibbia.

Siamo quasi tutti insegnanti ed essendo stati invitati a una riflessione, riteniamo doveroso esprimere le nostre valutazioni su tale iniziativa.

1- A causa dei tagli alla spesa scolastica che il ministro Gelmini ha imposto dal 2008, molte scuole sono prive dei materiali essenziali per il funzionamento e genitori di buona volontà pagano di tasca propria quanto in realtà hanno già pagato una prima volta con le tasse. Nelle scuole mancano i vocabolari, i libri per i ragazzi e perfino il materiale di pulizia.


2- La Regione Veneto ha appena deliberato tagli del 50% e più a tutti i capitoli di spesa per il 2011. Non ci saranno più borse di studio, bonus scuola, buoni trasporto; per l’ Istruzione e la Formazione (di cui Donazzan è assessore) si scende da 101 a 55 milioni; lacrime e sangue anche per l’assistenza sanitaria; aumento dell’IRPEF in arrivo.

3- Però il governo regionale, invece di informare i cittadini sullo stato delle cose, getta fumo negli occhi, distrae dalla dura realtà con proposte pittoresche. Ecco ad esempio Babbo Natale Zaia che porta i suoi regali: i bimbi felici potranno leggere accanto al presepio la storia di Sodoma e Gomorra, quella di Abramo che sta per sgozzare il figlio Isacco, ecc. I genitori si sentiranno molto rassicurati.

4- Ma veniamo al cuore della questione: noi siamo forse degli ingenui, ancora convinti di abitare in Italia, stato laico secondo la Costituzione, che perciò tutela la libertà religiosa di tutti, cattolici, protestanti, ebrei, musulmani, e anche di chi è agnostico o ateo.

L’insegnamento della religione cattolica è già garantito per 2, dicasi 2 ore settimanali ( e non 1 come nelle scuole superiori!) dal Concordato Stato-Chiesa; in queste due ore spesso si legge e si studia la Bibbia, che le scuole (e anche molte famiglie) si sono già procurate senza aspettare Zaia.

Ma alla Donazzan questo non basta: si scaglia contro “la deriva laicista, il relativismo” e insiste sulle “nostre radici culturali e la nostra tradizione”.

Insomma sembra che la Bibbia debba essere usata come arma impropria per scavare un confine netto tra noi veneti e gli altri (immigrati, non cattolici). Fa dell’ideologia e della propaganda politica, come se il Veneto fosse uno stato islamico, integralista, dove non c’è distinzione tra Cesare e Dio.

Non ancora soddisfatta, tira in ballo il Patriarca di Venezia Cardinale Angelo Scola, sbagliandone pure il nome, visto che nella sua lettera lo chiama Ettore, confondendolo forse con il regista.

Tra i firmatari di questa lettera ci sono anche cattolici che non gradiscono di vedere la loro fede così evidentemente strumentalizzata.

5- Ci tocca dunque darle un dispiacere: noi che lavoriamo in una scuola sempre più pluralista e multietnica, continueremo ad affaticarci per sviluppare la conoscenza e la comprensione reciproca, e soprattutto per formare menti aperte e critiche, non indottrinate e intolleranti.

6- Concludiamo con un semplice consiglio ai nostri amministratori: Risparmiate i molti soldi dei contribuenti che state per spendere in tipografia e utilizzateli per le vere priorità.

P.S. :

A Palazzo Balbi sarà certamente gradita la lettura di un estratto del Vangelo secondo Matteo

6,1-6.16-18:

“Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. Quando dunque fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa”.