sabato 14 agosto 2010

I care

Nel numero 32 di Famiglia Cristiana è stato pubblicato un editoriale molto interessante.
Sarebbe graffiante non fosse che, ed è appunto questa una delle considerazioni dell'articolo, molti non si fanno più graffiare da nulla se non dal proprio immediato tornaconto.
Ne riportiamo alcuni passi.

"La seconda Repubblica nacque giurando di non intascar tangenti, di rispettare il bene pubblico, di debellare mafie e criminalità. Bastano tre cifre, invece, per dirci a che punto siamo arrivati. Nel nostro Paese, in un anno, l'evasione fiscale sottrae all'erario 156 miliardi di euro, le mafie fatturano da 120 a 140 miliardi e la corruzione brucia altri 50 miliardi, se non di più.
Il disastro etico è sotto gli occhi di tutti. Quel che stupisce è la rassegnazione generale, La mancata indignazione della gente comune.
Un sintomo da non trascurare.
Vuol dire che il male non riguarda solo il ceto politico.
Ha tracimato, colpendo l'intera società.
Prevale la "morale fai da te": è bene solo quello che conviene a me, al mio gruppo, ai miei affiliati. Il "bene comune" è uscito di scena, espressione ormai desueta. La stessa verità oggettiva è piegata a criteri di utilità, interesse e convenienza".

E' proprio così, e lo vediamo anche con la scuola.
Con l'attacco feroce a quello che è un bene comune.
Con la salvaguardia degli interessi di chi ha potere e viene protetto e tutelato.
Con chi dice che non gli interessa perché non ha figli, o perché i figli non sono più a scuola.
Con i colleghi che non si muovono se non vedono il proprio posto a rischio.
Con la realtà tradita, quando i media danno della scuola una rappresentazione bugiarda.

Ma noi, appunto, "siamo di un'altra scuola", e non sono le schiere degli Ignavi quelle che ci aspettano!

Qui sotto mettiamo il link per la lettura completa.

www.famigliacristiana.it/Informazione/News/articolo/la-morale-fai-da-te.aspx