venerdì 14 novembre 2008
Onde alte, mare mosso
Speriamo tanto, e ci stiamo dando da fare il più possibile per questo, che anche i genitori capiscano che anche se la Gelmini ripete queste frasi, immutabile e inossidabile, in ogni occasione, quello che conta è quanto sta scritto nelle leggi e nei regolamenti. Non saranno i genitori a scegliere, sarà l'organico. E con i tagli previsti, i genitori potranno chiedere quello che vogliono: verranno accontentati solo finchè non si saranno "smaltite le scorie". Poi, che s'arrangino.
Questo è il motivo della seconda foto, scattata a Roma il 30 ottobre. Qualcuno forse comincia a capire, se c'è stato un calo di 5 punti nei sondaggi, ma è proprio una corsa in salita.
Finiamo con una cosa bella: a Torino l'orchesta filarmonica del Teatro Regio ha tenuto un concerto per contribuire al pagamento dei biglietti del treno speciale che ha portato gli studenti a Roma. Un po' di buona musica, solleva sempre lo spirito.
giovedì 13 novembre 2008
che bell'incontro!
1. La scuola è il frutto dei movimenti di una società civile. Oggi, in mancanza di una dialettica concertata, ce ne sentiamo tutti ESPROPRIATI.
2. La conoscenza è potere, non dobbiamo avere con la conoscenza un rapporto subalterno, bensì agire da protagonisti.
Per far questo è necessario documentarci, non parlare per frasi fatte ma avendo chiari i riferimenti alla normativa. Questo ci permetterà di agire con trasparenza, evitando di cadere nella trappola delle provocazioni.
3.Siamo noi a dare un senso alle cose! La scuola deve continuare ad essere un luogo (forse l'unico luogo) di incontro tra generazioni diverse, opinioni e pensieri diversi.
LA SCUOLA E' UN LUOGO DI INCONTRO TRA UGUALI, SENZA DISTINZIONI DI GENERE, CENSO, PROVENIENZA.
4. Si può continuare a fare una buona scuola, a dare il nostro meglio come studenti e come insegnanti. Alla fine scopriremo che una buona pratica didattica può riuscire a modificare anche una brutta legge.
Grazie ai relatori e ai ragazzi che hanno organizzato l'incontro!
martedì 11 novembre 2008
LUNEDI' 10 NOVEMBRE (questa, ormai... ma è interessante vedere quali siano i gruppi di lavoro) ore 20.30 RIUNIONE DEI GRUPPI DI LAVORO all'istituto Montagna di Vicenza (si trova sempre alla cittadella degli studi). Ricordiamo i gruppi di lavoro:
- Normativo: esame del materiale legislativo del Governo per produrre volantini, documenti informativi da distribuire alle iniziative
- Lezioni all'aperto: si verifica la possibilità di organizzare per sabato 15 nov al pomeriggio alcune lezioni all'aperto.
- Conferenza stampa: raccolta dei documenti dei vari istituti per renderli pubblici attraverso conferenza stampa da decidere dove e quando..
precisione (piazza Matteotti o dei Signori):
LEZIONE ALL'APERTO del LICEO ARTISTICO MARTINI di VICENZA
MERCOLEDI' 12 NOVEMBRE ore 20.30 Scuola elementare di Polegge: incontro per
insegnanti e genitori delle primarie per organizzazione delle "serate bianche"
all'interno degli istituti comprensivi di Vicenza il 20 novembre
GIOVEDI' 13 NOVEMBRE ore 20.30 assemblea plenaria dell'ASSEMBLEA DIFESA
SCUOLA PUBBLICA all'Istituto Montagna di VIcenza
SABATO 15 NOVEMBRE lezione all'aperto al pomeriggio in centro a Vicenza se dal gruppo di
lavoro di lunedì si riesce ad organizzarla. ..
Vi faccio osservare che hanno lasciato il venerdì libero: è stata una svista?
A Isola Vicentina venerdì 14 novembre alle ore 20.30 presso la sala polivalente ci sarà un'assemblea pubblica alla quale sono stati invitati il personale della scuola (dirigente, docente e ata), l'Amministrazione Comunale e i genitori, per un confronto-dibattito sul DL 137/08 e sulle ricadute che potrà avere sulla scuola. sempre di Isola, si allega il documento con cui si è comunicato ai genitori che bloccati progetti e gite. Altrettanto con il documento del liceo Martini di Vicenza.
A questo proposito ci pare essenziale curare l'informazione, tempi e modi, con i genitori: é importante che capiscano che il blocco non viene fatto contro di loro, ma proprio per mantenere per loro e per i ragazzi una scuola di qualità. E' importante che capiscano (almeno quelli che possono capire) che il Governo potrà arrestarsi o arretrare dai suoi proposito solo se ci sarà da parte di tuttin una risposta decisa e massiccia: non certo se ognuno resterà nella propria aula con la testa china sui libri...
Diario di una lezione in piazza
Sabato scorso circa 500 studenti delle Superiori di Schio hanno sfilato per la città, manifestando contro il decreto Gelmini sotto l'egida “studenti per la scuola pubblica”. Come riferisce il Giornale di Vicenza, particolarmente significativo è stato il saluto al corteo da parte dei bambini e delle maestre della scuola elementare Maraschin, in un inedito momento di solidarietà intergenerazionale. La manifestazione si è conclusa a piazza Falcone Borsellino, dove si sono svolte alcune lezioni in piazza. Come a Roma e a Milano, come a Padova. Anche a Schio gli studenti sono svegli!
Io ero uno dei docenti in piazza. Qualche giorno prima ero stato contattato dai rappresentanti nel mio istituto, e volentieri avevo aderito alla loro richiesta.
All'approssimarsi dell'evento ero un po' trepidante: sarebbe stata pur sempre la prima volta, in 28 anni di carriera, che avrei fatto lezione in piazza, ad un gruppo quanto mai eterogeneo di ragazzi di varie scuole, alcuni del biennio, altri del quinto anno, più qualche universitario, ed anche un paio di attempati passanti incuriositi. Di cosa parlare? Quale il registro comunicativo più adatto all'uditorio e alla circostanza?
La prima sensazione è stata il disperdersi della mia voce nello spazio aperto della piazza, la necessità di alzare il tono per farmi sentire. Non c'erano le pareti della scuola a restituirmi il rimbombo dell'aula, a conferire alla mia voce l'autorità del luogo istituzionale. Non c'era la protezione dei muri, e nemmeno quella del registro, dei regolamenti, dei programmi, dei voti. Stavo parlando a persone libere, libere di alzarsi e andarsene via dopo cinque minuti (come magari vorrebbero fare alcuni dei miei studenti durante le mie lezioni di matematica al liceo linguistico...).
Mi sono così reso conto che quella che avevo raccolto con istintivo entusiasmo era una piccola sfida: riuscire a catturare l'attenzione dei ragazzi seduti per terra davanti a me, a ricreare in quella situazione, esterna alle struttura della scuola ufficiale, il processo didattico nella sua essenza, mettere cioè in moto quel flusso di comunicazione che funziona solo se è davvero occasione di crescita per chi ci si mette in gioco.
E' andata bene, ho svolto la lezione che avevo preparato per l'occasione (si intitolava “Achille , la tartaruga e l'infinito”, spaziando dalla matematica dell'antica Grecia alla moderna Cosmologia), nessuno se n'è andato via prima della fine, e anzi mi è parso – sarà stato per via del sole che ad un certo punto ha fatto capolino – che i loro sguardi attenti fossero più luminosi di quelli che vedo abitualmente in classe, sovente spenti o vacui; alla fine alcuni mi hanno posto molte domande, e dimostrato la voglia di saperne di più.
E' stata una bella mattinata, mi ha aiutato a capire una cosa importante: gli studenti che protestano non lo fanno solo per difendere la scuola che c'è, ma soprattutto per esprimere la richiesta di una scuola migliore, più vicina ai loro bisogni reali e più utile alla loro maturazione personale.
La relazione tra insegnanti e studenti in molti casi, lo constatiamo giorno per giorno, è logora e inefficace, necessita indubbiamente di essere rivitalizzata. Ma non certo con più regole e divieti, maestri unici, grembiuli e 5 in condotta! Piuttosto tornando a rivolgere attenzione e cura al fondamento del fare scuola, all'insegnare a all'apprendere.
Per tutto questo voglio ringraziare Piera e gli altri ragazzi che, sfidando difficoltà e ostacoli, hanno voluto questa giornata di scuola diversa: abbiamo vissuto assieme un piccolo grande momento di Utopia Didattica, del quale da domani, rientrando in aula, non mi dimenticherò.
Bravi ragazzi, la scuola pubblica conta su di voi!
Schio, 10 novembre 2008
Chi ha scritto è Filippo Ferreri, gli "studenti per la scuola pubblica" sono gli organizzatori dell'incontro di domani sera, e l'egida, naturalmente, è quella della Gelmini.
lunedì 10 novembre 2008
I giochi NON sono ancora fatti
"La prima cosa da dire è che è vero che ora esiste un quadro normativo di riferimento (il decreto 137 è legge, la legge n.169 del 30 ott. 2008), ma questo quadro normativo è incompiuto. Il famoso articolo 64 della legge n.133 del 6 agosto 2008 al comma 3 prevede che “per la realizzazione delle finalità previste dal presente articolo” (in realtà l’obiettivo primario del risparmio di spesa di quasi 8 miliardi di euro) il ministro dell’istruzione di concerto con il ministro dell’economia predispongono un piano programmatico di interventi. Il che è stato fatto: lo schema di piano programmatico è stato approvato il 26 settembre scorso. Ma il successivo comma 4 dell’art.64 precisa che per l’attuazione del piano di cui al comma 3 devono essere adottati entro 12 mesi “uno o più regolamenti” .
Il punto allora è questo: fino a quando non saranno approvati i regolamenti attuativi tutto resta lettera morta. O meglio: le disposizioni di legge non sono ancora attuabili.
Ora, l’iter da seguire perché il piano programmatico venga recepito e tradotto in regolamenti non è breve: oltre al parere delle Commissioni parlamentari è previsto anche quello della Conferenza unificata. Ma soprattutto sugli atti regolamentari è indispensabile anche il parere del Consiglio di Stato che ha tempo 90 giorni per esprimersi."
Anche altri, evidentemente, pensano che la partita sia ancora da giocare: infatti gli "studenti per la scuola pubblica" di Schio hanno organizzato per mercoledì 12 novembre alle 20,30 nell'auditorium della scuola Fusinato un incontro dal tema Dall'infanzia all'Università, dalla Moratti alla Gelmini: cosa cambia?
relatori : Roberto Imperiale dirigente scolastico di Torino
e Isabella Albano dirigente di scuola superiore a Venezia
Per maggiori informazioni potete chiamare:
333 7641167 Piero
348 3897209 Roberto
349 0862559 Giulia
Abbiamo messo tra i documenti la locandina e la terremo là fino a incontro avvenuto.Chi vuole la può scaricare, fotocopiare e far girare.