giovedì 19 febbraio 2009

Benvenuto

Da quel settembre 2008 in cui abbiamo cominciato la scuola interrogandoci sulle novità in arrivo, sono passati sei mesi: pare una vita. La realtà si è rivelata ancora peggiore di quanto a suo tempo ipotizzavamo, ma d'altra parte anche la nostra capacità di resistenza è forse stata superiore alle aspettative. Anzi: la protervia e l'ipocrisia con cui tutto è stato attuato hanno rinsaldato molti nella convinzione che davvero bisogna fare tutto quello che possiamo. Cos'è accaduto con la scuola? Il Governo ha utilizzato lo strapotere che ha sui mezzi di comunicazione per montare una campagna di odio contro un'intera categoria di lavoratori. Ha bollato come faziosa qualunque obiezione. Ha disinvoltamente dribblato i momenti di confronto reale e di dibattito democratico. Ha ignorato con disprezzo tutte le valutazioni di pedagogisti ed esperti della scuola, vedi le dimissioni di Ianes e Canevaro, e ha promosso pedagogista ad honorem - in TV a delirare per sette giorni la settimana - personaggi del calibro di Feltri. Se molliamo, vuol dire che questo comportamento vergognoso paga, e dopo che l'hanno sperimentato sulla scuola lo applicheranno alla sanità e agli altri settori dove il pubblico risponde ai diritti delle persone.
E' per questo, che vi informiamo delle prossime scadenze:
* il coordinamento studenti si ritrova oggi pomeriggio alle 16,30 ai Due Mori
* il coordinamento della primaria s'incontrerà giovedì 26 alle 20,30
* il coordinamento regionale sarà a Mestre lunedì 2 marzo alle 20,30

Diamo il benvenuto all'ultimo nato, per il quale potremmo appendere un bel fiocco giallo, anziché quello usuale rosa o azzurro. Il raccordo regionale viene proprio dalla convinzione che ciascuno deve lavorare nella propria realtà locale, ma che è importante su alcune cose progettare e fare assieme. Circolano già alcune idee, legate ai moduli della Buona Scuola che si stanno raccogliendo in questi giorni. Saremo più precisi dopo l'incontro ma intanto, approfittando di queste desideratissime giornate di sole, vi consigliamo di cominciare a fare quattro passi e di allenarvi un po'.

martedì 17 febbraio 2009

Persi come siamo a cercare di capire, nel marasma di contraddizioni e autosmentite delle circolari ministeriali, se siano 30 ore + la mensa, o compresa la mensa; se siano le ore diviso 22 ma togliendo inglese o religione, oppure comprendendoli; se la scuola si chiami ancora primaria o sia tornata elementare, come negli opuscoli del Ministero; se il maestro sia unico, o prevalente: se daranno l'organico per le richieste dei genitori, oppure no... CI SIAMO PERSI FORSE UNA GUSTOSA NOVITA'. La pone alla nostra attenzione Riccardo Chiaberge, nella sua rubrica "Contrappunto" sul Sole 24 Ore dell'8 febbraio: la Gelmini (ma quando avrà il tempo di pensarle tutte? Mi sa che qualcun altro ne pensa un po' per lei...) ha concordato con Bondi, Ministro dei Beni Culturali, di promuovere un concorso, "Alla scoperta del tuo Paese", per incentivare le visite scolastiche in Italia. Chissà se è un modo per allettare anche gli insegnanti riottosi che hanno attuato il blocco delle gite...). L'autore della rubrica fa una proposta oltremodo interessante. Riportiamo testualmente: "Se fossi nei panni del professori suggerirei una destinazione insolita, lontana dalle rotte più battute: la bella isola di Lampedusa., ultimamente frequentata da una specie particolare di crocieristi provenienti dall'altra sponda del Mediterraneo. Laggiù, senza bisogno di passare la frontiera ma restando in terra italiana, gli studenti potranno vedere un po' di mondo, capire le conseguenze della globalizzazione e imparare due concetti fondamentali delle democrazie liberali: il dovere di accoglienza verso lo straniero e il valore della vita umana. Non la vita vegetativa, ma quella piena e cosciente di chi lotta per sopravvivere e spesso viene buttato a mare senza che a nessuno venga in mente di salvarlo con un decreto. Peggio, rischiando di essere denunciato come clandestino dai medici del pronto soccorso".

lunedì 16 febbraio 2009

DDL Aprea

Nel solco di una strada che porta la nostra scuola sempre più lontana dalla nostra Costituzione, si situa il disegno di legge firmato da Valentina Aprea. Tra le altre cose, esso prevede una "privatizzazione" degli istituti, che verranno retti da un Consiglio di Amministrazione che avrà il potere di gestirli e indirizzarne le scelte. Le scuole potranno diventare fondazioni, gli insegnanti saranno una sorta di liberi professionisti iscritti a un albo e chiamati direttamente dalla Dirigenza. Nuovamente la ricetta è quella dell'impresa: il pubblico è sentina di ogni male, il privato di per sè garanzia di efficienza. Ancor di più se, come nella scuola che vorrebbe l'Aprea, vengono abolite le rappresentanze sindacali.
Ahimè.
Noi crediamo invece nella Scuola della Costituzione, siamo convinti che la scuola pubblica statale sia garanzia di libertà e pluralismo, e perché la scuola fosse anche efficace ed efficiente abbiamo combattuto sempre. Ci sono certamente interventi che è opportuno attuare, ma regionalismo, privati, mercato, libera professione per i docenti, riduzione della rappresentanza sindacale non sono certo una risposta adeguata. Il link su cui firmare l'appello è www.foruminsegnanti.it

domenica 15 febbraio 2009

Anche i dirigenti hanno un'anima...

Riportiamo qui sotto la lettera che un Dirigente vicentino ha inviato ai responsabili provinciale e regionale dell'Associazione Nazionale Presidi.
La riportiamo interamente perché riesce in poche righe a condensare molte cose: il complesso percorso che, negli ultimi vent'anni, ha modificato e arricchito la scuola primaria, la devastazione che il pacchetto Gelmini vi sta operando, la sofferenza di molti, la colpevole indifferenza di tanti altri. Questo richiamo dà forza a chi già si sta spendendo. Speriamo svegli chi sta temporeggiando.

Carissimi Edoardo ed Antonino,

da alcuni mesi sono diventato socio dell’ANP, dopo alcune esitazioni iniziali dovute al fatto che per molti anni sono stato iscritto al sindacato CISL, quando, soprattutto per merito di Gigi Manza, questa sigla sindacale nel vicentino è stata un punto di riferimento importante per un approccio non corporativistico ai problemi della scuola.
Nel tempo questo spirito è andato perduto.
Mi è stato più facile, pertanto, in novembre aderire all’ANP nella speranza di poter lavorare per una scuola migliore.
L’anno in corso è stato foriero di “pesanti” novità alcune delle quali hanno minato l’organizzazione maturata in questi anni nelle scuole del Primo ciclo.
Ricordo l’introduzione dei voti che ha offuscato l’approccio ad una valutazione formativa che da trent’anni, pur tra qualche contraddizione, ha rappresentato un punto fermo nella pratica dei docenti. Basterebbe ricordare che l’anno scorso l’ufficio scolastico regionale ha promosso un interessantissimo corso on-line sulla valutazione autentica diretto da Comoglio.
Dopo un anno, questo approccio non ha più valore?
I programmi dell’ 85 della scuola elementare, considerati un fiore all’occhiello da tutti noi, elaborati da una commissione eterogenea, ma altamente qualificata, avevano evidenziato il bisogno di un salto di qualità nella formazione del corpo docente e suggerito un’organizzazione diversa (l’organizzazione modulare).
Da qui la legge 148/90 con l’introduzione di più figure all’interno di una classe per superare la visione del maestro tuttologo non più proponibile se si voleva applicare la filosofia sottesa ai nuovi programmi.
Il disconoscimento della collegialità, intesa come un valore, conquistata con difficoltà, ma divenuta patrimonio della scuola dell’infanzia ed elementare, quella collegialità che personalmente sentirei il bisogno di estendere anche alla scuola secondaria di 1° e di 2 grado alle quali mancano momenti istituzionalizzati di confronto ( le due ore di team), viene ora accantonata con l’indicazione perentoria del ritorno al maestro unico.
L’azzeramento delle ore di compresenza, risorse indispensabili per approntare una scuola di qualità, per dare spazio alla creatività nelle scuole dell’infanzia, ai laboratori del tempo pieno e dei moduli, per ritagliare momenti individualizzati di recupero per bambini con difficoltà o per gli alunni stranieri.
Queste sono le “novità” con le quali dobbiamo confrontarci.
Sono sicuro che voi, persone che stimo, condividiate questi aspetti, ma mi rivolgo a voi nella veste di responsabili regionali e provinciali dell’ANP perché mi ha colpito e rattristato il prolungato silenzio della nostra categoria su questi temi.
Perché non abbiamo espresso il dissenso contro una riforma che ignora quanto sia cambiata la società in questi ultimi quarant’anni?
Vogliamo che i nostri studenti parlino l’inglese e proponiamo che gli insegnanti siano preparati con corsi accelerati di 150 ore; siamo consapevoli dell’importanza dell’informatica, dell’educazione alla cittadinanza, ma proponiamo un orario di 24 ore [tolte 2 ore di religione, 1 ora di informatica, 1 ora 2 o 3 di inglese, 2 ore di ricreazione (20 minuti al giorno)] resta un tempo scuola settimanale di 16 o 18 ore.
Alla scuola si chiede poi di essere luogo socializzante, dove si costruiscono relazioni e competenze (lo sa il legislatore che non si possono valutare le competenze con i voti?), ma al contempo la si priva delle professionalità maturate in vent’anni di scuola modulare.
Per questo esprimo il disagio di appartenere ad un’Associazione che si è espressa favorevolmente nei confronti di questa riforma.
Mi preoccupa che gli insegnanti, soprattutto quelli più motivati, possano arrendersi e rinchiudersi a riccio all’interno delle loro classi perdendo quello spirito di collegialità e di collaborazione che ha contraddistinto, pur tra gli inevitabili chiaro-scuri, questi anni.
Per questo è importante una nostra presa di posizione per ribadire alcuni punti per me essenziali:
il valore di un organico funzionale di Istituto che permetta alle scuole di organizzarsi in modo flessibile
chiedere che sia monitorata e valutata l’importanza assunta dalla compresenza nelle scuole e, se ritenuta utile, trovare le risorse perché sia restituita alle scuole, pur tenendo conto delle attuali difficoltà economiche del paese
ribadire il valore della collegialità dell’insegnamento patrimonio della scuola dell’infanzia e primaria, ma che deve divenire un valore anche negli altri ordini di scuola
permettere alle scuole, nella loro autonomia, di utilizzare il modello didattico a loro più confacente (maestro unico, prevalente o paritario)
rivalutare la didattica laboratoriale centrale sia nella riforma Moratti che nelle Indicazioni Fioroni, ma disattesa dalla legge 169/2008

Sono questi alcuni dei punti che mi sento di portare alla vostra attenzione.
Mi scuso per il linguaggio franco e diretto, ma è quanto sentivo il bisogno di comunicarvi.
Vi ringrazio per l’attenzione.
Cordialmente