martedì 10 marzo 2009

La CGIL e la Gilda hanno indetto per mercoledì 18 marzo una giornata di sciopero di tutti i lavoratori della conoscenza: Scuola, Università, Ricerca, Formazione Professionale, AFAM. Tra i documenti da scaricare mettiamo a disposizione sia il volantino che la piattaforma rivendicativa. Riportiamo poi integralmente la lettera che un'insegnante delle Scuole Valle Agno ha scritto ai colleghi per invitarli a scioperare.
La novità di oggi è questa: sembra che l'organico sia stato calcolato su classi tutte a 27 ore. Questo è una conferma delle osservazioni dei post precedenti sulla disponibilità del Governo al dialogo, sulla sua sincerità, sulla sua reale intenzione di accogliere le esigenze dei genitori. Vi pare il momento di abbassare la testa? Se lo fate, vuol dire che bastonarvi è un metodo che funziona.


mercoledì 18 marzo
per la prima volta tutto il personale del pubblico impiego
sciopera insieme.
Ecco alcuni buoni motivi per decidere di scioperare.

1° buon motivo:
I Regolamenti attuativi sono stati definitivamente approvati.
Ora attendiamo l’esito dei numerosi ricorsi al Tar del Lazio sulla loro legittimità.
In concreto ciò significa, già da settembre 2009, 11.767 insegnanti in meno, che diventeranno 34.045 entro tre anni.
In Veneto le previsioni calcolano, solo per il 2009, 1.109 ATA in meno (in provincia di Vicenza si parla di 54 assistenti amministrativi e 137 collaboratori scolastici che perderanno il loro posto).
Non ci sono soltanto i docenti e gli ata precari in questi numeri.
Ci sono anche tutti i docenti e gli ata di ruolo che andranno in mobilità, cioè non perderanno il posto, ma saranno costretti a cambiare scuola o Comune per poter lavorare.
COME FACCIAMO A FAR FINTA DI NIENTE?

2° buon motivo:
In tutta Italia sono aumentate le richieste di iscrizione alla scuola privata.
Ad esempio a Milano nella scuola primaria l’aumento arriva al 15%.
I genitori si rivolgono alla scuola privata che offre loro ciò che viene messo in discussione nella scuola pubblica (mensa, pomeriggi..)
NON E’ AFFAR NOSTRO?

3° buon motivo:
Le scuole sono senza soldi.
I Fondi arrivano sempre con maggior ritardo o non arrivano affatto.
IL Ministero sta erogando a gocce le somme per il funzionamento (già scese negli ultimi 5 anni del 50%!).
Non ci sono soldi per pagare le supplenze.
Non sono coperte le somme destinate al Fondo d’Istituto.
Non è arrivato nulla per l’ampliamento dell’offerta formativa (i progetti).
ANCHE QUESTO NON CI RIGUARDA?

4° buon motivo:
il decreto Brunetta contro i “fannulloni” (cioè noi) obbliga a restare confinati in casa durante la malattia, pagando dai 5 ai 7 euro al giorno il diritto di ammalarsi.
CI VA BENE COSI’?

Molti altri buoni motivi si potrebbero aggiungere:
dalla limitazione del diritto di sciopero alle norme contenute nel decreto Aprea in discussione in questi giorni (scuola come azienda, carriera docente con tre livelli a cui accedere per esame, limitazione del ruolo del collegio docenti, cancellazione delle Rsu di istituto..).
Non basta indignarsi singolarmente o brontolare tra di noi.
Dobbiamo anche cercare di farci sentire fuori dalle mura della scuola.


Per tutto questo è giusto aderire allo SCIOPERO del 18 MARZO

1 commento:

Unknown ha detto...

quando si parla di diritti ....

08/03/09 19:17 | autore: redazione Pisanotizie video
“Una ingiustificabile prova di forza. Via il Rettore” 1
Gli studenti attaccano la gestione dell'ordine pubblico e chiedono le dimissioni di Pasquali, che non rilascia dichiarazioni. Domani discussione in Senato Accademico

La città è ancora molto colpita da quanto avvenuto venerdì davanti alla Sapienza in occasione dell'annunciata contestazione di studenti e precari per la presenza di Marcello Pera nell'ateneo pisano.

Le cariche della polizia, gli studenti feriti, il sangue sull'asfalto in via Curtatone Montanara hanno prodotto un profondo clamore in città, anche perchè era dal 1990, dai tempi della Pantera, che non si registravano episodi simili.

Numerose sono le reazioni e le prese di posizione.

Ma partiamo da chi al momento non ha voluto rilasciare dichiarazioni, in quanto questo silenzio sta facendo molto clamore in città, ovvero il Rettore Pasquali ed i suoi più stretti collaboratori. Ad oggi nessun comunicato, nessuna nota viene da Palazzo alla Giornata, nonostante gli studenti, ma anche gruppi come Rebeldìa, abbiano chiamato pesantemente in causa i vertici accademici.

Università 2.0 chiede le dimissioni del Rettore e della Prorettrice Vicaria Lucia Tongiorgi che "ha preferito, una volta affacciatasi davanti alla Sapienza, cambiare strada piuttosto che intervenire, mentre alcuni studenti venivano picchiati".

Gli studenti dell'Onda pisana tengono a sottolineare il fatto che si "è trattato di una carica da parte delle forze dell'ordine assolutamente ingiustificata, più di un'ora e mezzo prima che iniziasse l'iniziativa, sapendo che poi i relatori li avrebbero fatti entrare dagli ingressi laterali, e con scopi intimidatori nei confronti del movimento, come mostrano le immagini".

Gli studenti incalzano anche gli esponenti del PD presenti venerdì pomeriggio in Sapienza: "c'erano il consigliere comunale Zappacosta e l'assessore Forte, nessuno di loro è intervenuto mentre ci picchiavano".

Intanto si diffondono le voci su possibili denunce contro gli studenti, che anche su questo precisano: "i filmati sono chiari, stiamo mettendo su un pool di avvocati e ricorreremo anche noi all'autorità giudiziaria per le violenze subite".

L'appuntamento per discutere su quanto avvenuto e sui prossimi passi è per giovedì alle 21:30 al Polo Carmignani, una assemblea cittadina promossa dagli studenti universitari: "si è voluto dare un segnale contro quel soggetto che per primo nel paese si è mosso contro la crisi, per questo invitiamo tutti ad un incontro pubblico per rilanciare la mobilitazione in vista del 21 marzo quando sarà a Pisa il Ministro dell'economia Tremonti".

Martedì la discussione sugli avvenimenti verrà portata nella riunione del Senato Accademico sia dagli studenti di Università 2.0 sia dai rappresentanti di Sinistra Per che criticano il Rettore: "come è possibile che il rettore il quale era alla presentazione del libro insieme a Pera, non abbia sentito l'esigenza di accertarsi della situazione, di capire cosa stesse accadendo, di verificare se fosse possibile evitare il peggio".

Nel frattempo si susseguono le prese di posizione. Carmine Zappacosta, responsabile Università del Pd, ha dichiarato: "la risposta al dissenso devono darla la politica e le istituzioni non i manganelli, di cui condanniamo in maniera netta "il facile"utilizzo alla stessa stregua di qualsiasi azione di violenta intolleranza".

Netta la posizione del Prc che ritiene "inammissibile che le forze di polizia siano usate per reprimere arbitrariamente e violentemente una corretta manifestazione di dissenso". I Cobas parlano di "inaudita carica della polizia contro una manifestazione pacifica: ormai manifestare e contestare il Governo e i suoi rappresentanti è reato".

Il Laboratorio delle disobbedienze Rebeldìa in una nota afferma che" il pericolo per la sicurezza e la democrazia nell'Università di Pisa è Marco Pasquali, con i prorettori di cui si è circondato. E' fin troppo lungo l'elenco delle occasioni in cui Pasquali e compagnia hanno negato spazi censurando iniziative da loro considerate, in modo del tutto arbitrario, politicamente "scomode", o hanno blindato l'Università chiedendo l'intervento delle forze dell'ordine."

A destra Azione Universitaria parla "della solita minoranza intollerante" e il coordinatore provinciale di Forza Italia Pizzi di "un manipolo di estremisti intolleranti", solidarizzando con le forze dell'ordine.

Infine il sindacato Ugl della polizia per bocca del suo presidente provinciale Alessandro Lusini difende l'operato delle forze dell'ordine: " le cariche per disperdere chi in nome della democrazia ha cercato di impedire lo svolgimento di un'iniziativa culturale all'interno dell'Università sono ancora una volta considerate più gravi della non tolleranza e della violenza degli antagonisti".