venerdì 31 dicembre 2010

Cari lettori del blog, è d'obbligo formulare a tutti noi i migliori auguri per il nuovo anno.
Purtroppo non abbiamo a disposizione qualcuno che ci aiuti ad offrirvi un oroscopo personalizzato, ma a chi fosse in crisi d'identità ( cosa più che comprensibile di questi tempi) offriamo come omaggio una bella canzone di Giorgio Gaber.
Arrivederci al 2011 !

mercoledì 22 dicembre 2010

Davvero non sfuggono il confronto!

Il ddl Gelmini sulla riforma universitaria è in discussione al Senato. In questo video, emblematico dell'iter fin qui seguito per le riforme sulla scuola, potete vedere quanto la presidente di turno desideri una sua rapida (rapidissima) approvazione.

domenica 19 dicembre 2010

Sabato 11 dicembre si sono incontrati a Verona, presso la sede di Legambiente, un gruppo di rappresentanti dei Comitati Buona Scuola del Veneto. Erano presenti persone di Verona, Vicenza, Padova, Treviso e Venezia, genitori, insegnanti sia di scuola primaria che delle superiori.

Le persone intervenute hanno confermato che allo stato attuale delle cose, resistere è proprio difficile, ma vale la pena di farlo.
Verona in questo momento è abbastanza attiva: il 3 ottobre scorso ha organizzato la manifestazione "il giro d'iTAGLIa" (http://picasaweb.google.it/ameliadepaperis57/1RAGGIODISOLE- http://picasaweb.google.it/ameliadepaperis57/3SGIORGIO), inoltre due settimane fa si è svolto un incontro del personale degli istituti superiori della città: alcune realtà stanno effettuando come protesta il blocco delle gite e delle attività aggiuntive, altre non hanno optato per questa scelta ma hanno indirizzato una comunicazione ai genitori denunciando le difficoltà che vive la scuola.
In alcune scuole della primaria esiste una mobilitazione permanente che prevede una riunione sindacale, indetta dalle RSU, ogni cinque/sei settimane: questa iniziativa viene valutata come molto proficua in quanto l'assemblea diventa luogo di riflessione e di confronto e si sta pensando di proporla aperta anche ai genitori.
Resta essenziale informare le famiglie: per questo si è deciso di distribuire un volantino che fa il punto della situazione riportando i dati e le informazioni in merito ai tagli e ai ridimensionamenti orari delle singole scuole. (a disposizione nei documenti)
Negli istituti superiori di Verona, come in quelli di altre città italiane, nei giorni scorsi ci sono state occupazioni da parte degli studenti.
Dal 2006 esiste poi una mailing list che collega i componenti dei consigli d'istituto e dei comitati genitori di quasi tutti gli istituti di Verona (23 istituti comprensivi, 3 direzioni didattiche e 7 scuola superiori).
Recentemente hanno avuto un incontro con l'assessore all'istruzione a cui hanno proposto la costituzione di un tavolo permanente; vorrebbero, inoltre, costituirsi come associazione per interloquire con le istituzioni da una posizione maggiormente definita.
Resta ancora una volta confermata l'importanza del “fare rete” per scambiarsi informazioni, confrontarsi e proporre iniziative coinvolgendo in modo particolare i genitori per farli partecipare alla condivisone dei problemi comuni.
Anche a Padova alcune iniziative che hanno portato alla sottoscrizione di una lettera comune in cui emergono le difficoltà finanziarie delle scuole sono state realizzate dalla Rete 26 febbraio, che raccorda oltre 50 Consigli d’Istituto; un collegamento simile interistituto esiste anche a Vicenza città, mentre nell'alto Vicentino alcuni genitori stanno cercando di metterlo in piedi.
A livello istituzionale ci sono stati alcuni cambiamenti: alcuni mesi fa il dott. Venturella, dirigente dell’USP di Padova, “reo” di avere dato troppo ascolto alle istanze in difesa della scuola e in particolare del tempo pieno, è stato sostituito da Maria Giuliana Bigardi, decisamente meno in sintonia con il movimento della scuola e molto più allineata con le politiche governative (d’altro canto è stata anche assessore all’istruzione in un comune della provincia di Padova per Forza Italia...).

La dott. Palumbo, forse invece meritevole agli occhi del Miur per opposte ragioni, dal 1° gennaio 2011 sostituirà a Roma il dottor Cosentino e, probabilmente, Dino Cristanini prenderà il suo posto a Venezia.
Proprio la Palumbo ha recentemente precisato che per al T.P. vanno date 40 ore. La legge invece prevede 2 insegnanti (44 ore) e la differenza, per le possibilità organizzative che offre in relazione alle compresenze, è sostanziale.
A Padova, lo scorso anno scolastico (con Venturella), erano state concesse parecchie classi a T.P. (oltre 500....) mentre quest'anno molti genitori non sono stati accontentati.

Un'ulteriore conferma che è necessario opporsi alle direttive che continuamente (e spesso senza il dovuto supporto legale..) vengono calate sulle istituzioni scolastiche è legata ai pochi soldi che arriveranno dal Miur, in relazione ai crediti pluriannuali che le scuole vantano nei suoi confronti; queste modeste risorse economiche verranno date con precedenza alle scuole che hanno maggiori residui attivi.
Quindi chi ha accolto la proposta del Ministero dello scorso anno scolastico di spostare i residui attivi (cioè i crediti nei confronti del Ministero stesso) nel famigerato aggregato Z, diminuendone quindi la consistenza figurativa, si è dato la zappa sui piedi!
Attenzione a quello che gli istituti faranno quest’anno, visto che, in modo altrettanto scellerato è già arrivato dal MIUR l’invito a comportarsi nuovamente alla stessa maniera.

Dunque continuiamo a resistere, e a cercare di opporci: l'iniziativa che proponiamo è di attuare - nello stesso giorno in tutte le realtà territoriali che riusciamo a raccordare (potrebbe essere il 30 gennaio) un gazebo.
Può servire a sensibilizzare sui vari problemi legati alla scuola, a dare informazioni sulle continue modifiche che normativamente ci vengono proposte, ad informare i genitori in merito alle iscrizioni, a raccogliere firme sulla petizione al presidente Napolitano, a dire che noi non molliamo.
Ci piacerebbe molto, inoltre, coinvolgere in questa iniziativa il mondo degli studenti (lezione in piazza? momento di festa?).
Le firme sulla petizione a Napolitano continueranno ad essere raccolte fino al 14 febbraio: Padova ha organizzato dei banchetti in piazza, il CdI del centro storico di Venezia l'ha mandata a casa di tutti i genitori raccogliendo centinaia di firme in pochi giorni.
La convinzione del Comitato di Venezia è quella di cercare di unire la denuncia alla proposta; per questo motivo, nelle loro scuole stanno lavorando ad iniziative puntate sulla solidarietà tra genitori, che interpellano anche il Comune nel tentativo di allargare il fronte e di coinvolgere il territorio.

Unitariamente i vari comitati presenti concordano sulla necessità di aprire un blog che serva da collegamento per tutte le realtà attive del Veneto. Alcuni si sono presi l’incarico di provarci a lavorare nella pausa natalizia.

Sono tutte azioni faticose e circoscritte ma, come dice un vecchio proverbio cinese, meglio accendere una candela che maledire l'oscurità.

sabato 18 dicembre 2010

Oggi a Schio c'è stato un flash mob contro il ddl Gelmini che verrà discusso il 21 dicembre al Senato.
Sono moltissime le iniziative di protesta, e per il 21 è prevista una giornata di mobilitazione degli atenei. Dall'altro ieri alcuni studenti de La Sapienza di Roma stanno facendo uno sciopero della fame con lo slogan "se con la cultura non si mangia, noi per la cultura non mangiamo".
Con tutta probabilità, il ddl verrà approvato.
Ma la capacità di riflettere, la responsabilità di prendersi a cuore ciò che si ha intorno, la forza di opporsi a quello che si ritiene ingiusto sono cose che si imparano, che si praticano, e che questo governo - nonostante i suoi sforzi e i suoi desideri - non riuscirò a sradicare tanto facilmente.

giovedì 16 dicembre 2010

Nella scuola pubblica si impara di più!

Se vi fosse sfuggito l'articolo (da Repubblica 10/12/2010) vi diamo qualche motivo per pensar bene della nostra scuola pubblica.
"Nella scuola pubblica si impara di più. L'Italia in basso per colpa delle private"
Il quadro delineato dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico attraverso l'indagine Pisa (Programme for International Student Assessment) è impietoso.
Il punteggio medio conseguito dai quindicenni italiani delle scuole pubbliche in lettura e comprensione dei testi scritti è pari alla media Ocse: 489 punti, che piazzano la scuola italiana al 23° posto. Con le scuole private scivoliamo al 30°.
Discorso analogo per Matematica e Scienze, dove il gap con la media dei paesi Ocse è di appena 5 punti: 492 per le scuole statali italiane , che ci collocherebbe al 25° posto, contro 497 della media Ocse. Mescolando i dati con quelli degli studenti delle scuole private ci ritroveremmo al 35° posto.
Insomma, anche se non siamo patiti delle statistiche, cerchiamo di non deprimerci e di trovare in queste notiziole l'appiglio per fare ancora meglio: noi stiamo con la scuola pubblica!

mercoledì 15 dicembre 2010

Nel link alcune considerazioni di Michele Corsi per non farsi prendere dallo scoramento e dei buoni motivi per non mollare.

www.retescuole.net/contenuto?id=20101214233807

giovedì 9 dicembre 2010

Guardate il video e ricordate che noi, proprio per non far finta di niente, ci troveremo con i comitati Buona Scuola del Veneto sabato prossimo a Verona, alle 15, nella sede di Legambiente.

www.facebook.com/video/video.php?v=1653502746506&oid=101744376538718&comments

lunedì 29 novembre 2010

Pubblichiamo un appello del Collettivo Studenti di Vicenza

Luogo: piazzale Stazione FS vicenza
Ora: martedì 30 novembre 2010 9.00
>>> http://www.facebook.com/event.php?eid=176793252332031&ref=mf <<<

FERMARLA SI PUO', ORA! -

APPELLO A TUTTI GLI STUDENTI MEDI E UNIVERSITARI a\di VICENZA e agli studenti pendolari e fuorisede che studiano in città

Martedì prossimo alla Camera dei Deputati ci sarà la votazione finale per l'approvazione del DDL "Gelmini" destinato a distruggere l'università e la ricerca pubblica di questo Paese. La riforma racchiude in sé tutte le contraddizioni politiche e sociali che la nostra generazione si trova a dove...r combattere: un futuro fatto di precarietà; la cancellazione della democrazia dai processi decisionali; la finanziarizzazione della conoscenza; la ricerca insensata di profitto da ogni attività sociale e culturale. L'attacco, come ripetiamo senza sosta da almeno due anni, è sistematico: colpisce la struttura dell'università e al contempo ne azzera i fondi per ottenere un'obbligata privatizzazione. E sistematica è stata la risposta del mondo del sapere: siamo stati in grado di mettere in discussione le logiche del potere e la sua arroganza.


....SE CI BLOCCANO IL FUTURO NOI BLOCCHIAMO LA CITTA'..

blocchiamo tutto! blocchiamo la riforma

Siamo riusciti a minare un consenso trasversale che il DDL aveva riscontrato fin dalla sua presentazione; abbiamo smascherato una cantilenante retorica sul “merito”, dimostratasi un cavallo di troia per privatizzazioni, riduzione di diritti, torsioni autoritarie. Accanto allo strumentale discorso meritocratico proseguono i tagli al diritto allo studio, distruggendo così le prospettive di migliaia di studenti e studentesse che vedono loro negata la possibilità stessa di studiare. La presunta volontà di premiare i “migliori”, senza garantire le medesime opportunità a prescindere dalle condizione socio-economiche di partenza, appare ai nostri occhi una presa in giro ed evoca un’idea che credevamo anacronistica: il classismo.

Una prospettiva che intendiamo rifiutare perché richiama politiche di esclusione, innalza muri che ritenevamo abbattuti, divide il paese tra chi può e chi non può. Oggi questo concetto lo troviamo scritto tra le righe di un DDL, rivendicato a male parole dai comunicati stampa del Ministero o dai “videomessaggi” su youtube.

L’attuale opposizione frontale a questa legge, richiede pratiche che obbligano il mondo dell’università ad uno scatto di consapevolezza maggiore per rispondere, qui ed ora, a chi intende approvare la riforma. Oggi più che mai siamo (e dobbiamo essere) in grado di coniugare un'enorme potenzialità costruttiva, frutto anche delle sinergie con tutte le parti dell’università in mobilitazione, con una forte opposizione all'ennesimo (nel senso di ultimo, sia per il governo che per gli atenei) disegno legislativo calatoci dall'alto.

Martedì il DDL Gelmini sarà alla Camera per la sua discussione e votazione finale per diventare poi Legge di Stato a tutti gli effetti. In questi pochi giorni spetterà a noi impedire l’approvazione di una riforma che attenta al futuro di questo paese e della nostra generazione. Pochi giorni in cui noi studenti, su tutti, abbiamo l’obbligo morale di riunire ed organizzare le forze per contrapporci radicalmente all’approvazione finale della legge Gelmini.

MARTEDì 30 novembre dobbiamo occupare le università, bloccare la didattica, riempire le strade.

INVITIAMO A MANIFESTARE ANCHE TUTTI I RAGAZZI DELLE SCUOLE SUPERIORI: se volete trovare ancora l'università pubblica per i prossimi anni, è il momento di tornare a riprendersela


Tutto il paese dovrà scegliere da che parte stare: con l’università pubblica o contro di essa!

__________

PER GLI STUDENTI UNIVERSITARI :

appuntamento martedì 30 ore 9.00 nel piazzale della stazione FS a Vicenza


PER LE SCUOLE SUPERIORI:

facciamo appello a tutti gli studenti di organizzarsi autonomamente tra di loro poichè c'è poco tempo, gli studenti più attivi devono contattarsi e organizzare una specie di sit-in davanti le loro scuole per tener fuori piu studenti possibile, poi ci si riunirà insieme agli universitari in stazione alle 9.



NB:

ASSEMBLEA STRAORDINARIA DEL COLLETTIVO: LUNEDì 29 alle ORE 16 informagiovani(teatro astra). SONO INVITATI ANCHE TUTTI GLI UNIVERSITARI

mercoledì 24 novembre 2010

Questa riflessione di Patrizia Valduga è stata pubblicata su "La Repubblica delle donne" due anni fa, quando si cominciava a parlare dei "grembiulini" della Gelmini.
Ve la proponiamo in un momento in cui, archiviati i grembiulini, sono stati però messi in atto nella scuola molti cambiamenti che penalizzano chi ha minori risorse economiche e quindi, di fatto, ne limitano la possibilità di esercitare pienamente il diritto allo studio. Un momento in cui gli insegnanti sono stati fatti oggetto di un'intenzionale campagna denigratoria che li ha dipinti come incapaci e fannulloni. Un momento in cui riflettere sulla scuola e parlarne diventa una colpa. In cui sembra che i maggiori sforzi di molta TV, di molti giornali, di molti politici siano volti a far sì che la gente non si accolli questo sforzo, dipinto così inutile, che è cercare di pensare.

Se penso
Ho portato il grembiule per i miei tredici anni di scuola, quando serviva a proteggere i vestiti, non a nascondere le diverse estrazioni sociali, che restavano bene in evidenza in tutto il resto, dalle scarpe alle cartelle, alle merende. Quello che uniformava noi alunni non era l'uniforme, era l'insegnante, che sembrava non sapere niente delle nostre famiglie ma, se vedeva il figlio di un ricco borghese fare l'arrogante o lo sprezzante con il figlio di un operaio, provvedeva a interrogarli entrambi e a dimostrare a tutti che, almeno per quel giorno, il primo valeva meno del secondo. Per me sono solo gli insegnanti che contano, quando sanno insegnare a pensare.
Io li pagherei più di un amministratore delegato.

lunedì 15 novembre 2010

Scaricabile dai documenti

Perché mercoledì 17 novembre 2010 la scuola sciopera per un'ora?


Per difendere il diritto democratico di esprimere le proprie opinioni.


  • Giugno 2009: tre maestre delle scuole di Longhena (Bologna) vengono sottoposte a un provvedimento disciplinare perché, partecipando a una tavola rotonda, hanno criticato la “riforma” Gelmini.

  • 27 aprile 2010: In Emilia Romagna il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale Marcello Limina invia ai presidi una circolare riservata in cui invita i dipendenti della scuola ad astenersi da dichiarazioni o enunciazioni che in qualche modo possano ledere l’immagine dell’Amministrazione Pubblica. Chiede loro di vigilare sugli insegnanti: essi debbono informare il dirigente se hanno rapporti con la stampa e non debbono inviare documenti, appelli o richieste a nessuna autorità politica o amministrativa fuori dalla scuola. Anche le comunicazioni degli insegnanti ai genitori debbono seguire questi criteri.

  • 8 giugno 2010: la preside di Calenzano (FI), riguardo alla protesta ai cancelli della scuola, scrive al personale che “è categoricamente vietata qualunque esternazione tesa a dequalificare la figura del ministro della Pubblica Istruzione”.

  • Settembre 2010: il prof. Francesco Mele, docente di Chimica presso l’IIS Meucci di Carpi, viene censurato per aver proposto, assieme alla maggioranza dei componenti il collegio, la messa in votazione di una mozione di critica ai provvedimenti Gelmini/ Tremonti e per avere difeso le competenze del Collegio dei docenti nei confronti del Preside.

  • 21 ottobre 2010: viene pubblicato il nuovo Codice disciplinare per i dirigenti scolastici: se rilasciano dichiarazioni considerate lesive dell'immagine dell'amministrazione potrebbe scattare la "sospensione dal servizio con privazione della retribuzione da un minimo di tre giorni fino a un massimo di tre mesi”.


LA RIFORMA GELMINI HA DANNEGGIATO GRAVEMENTE LA SCUOLA PUBBLICA. IMBAVAGLIARE INSEGNANTI E PRESIDI NON RISOLVERÀ IL PROBLEMA ED È UN BRUTTO SEGNALE PER LA DEMOCRAZIA




lunedì 8 novembre 2010

è una notizia, no sono due

Anno 2000: la Gelmini nel Comune di Desenzano è presidente del Consiglio Comunale.
Viene sfiduciata dai suoi stessi compagni di partito per "manifesta incapacità e improduttività politica e organizzativa" (eh sì, avevano visto bene).
Questo ormai lo si sa: è stato pubblicato in alcuni giornali ed è girato moltissimo in rete.
La seconda notizia è che gli amministratori del Comune di Desenzano, alla faccia della tanto vantata trasparenza, hanno blindato l'atto relativo, la delibera n. 33 del 31 marzo 2000, e non lo fanno vedere a nessuno.
Nell'ottobre dell'anno scorso l'avevamo richiesta anche noi: cerchiamo sempre di documentarci in modo accurato su quello che diciamo. Quando la chiedemmo per mail ci dissero che bisognava utilizzare un apposito modulo, quando inviammo il modulo ce la negarono.
Lo stesso è appena accaduto a uno degli animatori della rivista satirica MAMMA , e col link potete rendervi conto direttamente delle motivazioni utilizzate dall'amministrazione per tenere i cassetti ben chiusi.
Eppure questo non è gossip: la Gelmini è un personaggio pubblico, ricopre una carica pubblica e per questo viene pagata. Quanto è accaduto non riguarda la sua vita privata, ma il ruolo pubblico che ricopriva a Desenzano. La delibera è un atto pubblico, e infatti nel 2000 è stata pubblicata per due settimane prima di venire tolta dalla circolazione.
Gli amministratori di Desenzano svolgono il proprio compito su mandato della comunità e sono ricompensati anche economicamente per il lavoro che fanno.
Però sembra che, più che gli interessi di tutti, facciano soprattutto gli interessi di qualcuno.

Diamo qui di seguito alcuni appuntamenti. Chi volesse sapere meglio orari e luoghi ci mandi una mail.
  • martedì 9 novembre a Schio incontro con l'associazione studenti medi e universitari per la gestione dell'aula studio e delle attività collegate
  • giovedì 11 novembre a Vicenza incontro dlel'Assemblea Difesa Scuola Pubblica
  • martedì 16 novembre incontro del Salvalascuolapubblica
  • mercoledì 17 novembre l'ora di sciopero della CGIL (proporremo il volantino in settimana)

martedì 26 ottobre 2010

E mò basta

L'invito ci è giunto da molteplici mittenti per cui speriamo che l'iniziativa, in corso da qualche giorno, sia già diffusa. Se però anche una sola altra persona leggendo questo blog vi aderisse, quello di oggi sarebbe già un post ben speso.
Ben sappiamo tutte le belle cose attuate dal nostro governo: basta che ci guardiamo intorno e le tocchiamo con mano ogni giorno. Il Presidente del Consiglio vuole però celebrarle come meritano e ha annunciato che invierà a tutte le famiglie italiane (a spese dei contribuenti, ovviamente) un libro che le magnifichi (scusate, volevamo dire che le indichi obiettivamente).
La proposta è di inviare una mail dicendo che non si vuole ricevere tale libro e chiedendo che il corrispettivo venga destinato ad una diversa causa: salute? cultura? noi, per vocazione del blog, indichiamo la scuola. A farlo ci vuole poco più di un minuto.

Basta collegarsi al sito del governo (cliccate su "sito" per aprire il link), scrivere i propri dati e incollare il testo seguente, o altro a piacere.


Con riferimento all’annuncio del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, di inviare ad ogni famiglia italiana il libro “Due anni di governo”, mi preme comunicare che non desidero riceverlo, essendo un mio diritto in base alla legge per la tutela della privacy n. 675/1996 ed il relativo D.P.R. n. 501/1998, nella fattispecie articolo 13 comma “e”. Chiedo inoltre che la spesa relativa che si risparmierà venga messa a disposizione del Ministero della Scuola pubblica. Mi auguro che in un tempo in cui gli Italiani e le Italiane fanno sacrifici enormi e la disoccupazione interessa oltre 10 milioni di persone, il governo receda da questa insana e immorale iniziativa, spendendo denaro pubblico per pubblicità governativa. Saluti.

giovedì 21 ottobre 2010

Sempre che si faccia (problemi di rarefazione), noi ci siamo!


Perché lunedì 25 ottobre 2010 scioperiamo per un'ora?


Per denunciare alcune delle molte bugie che sono state dette


“Non ci sarà nessun taglio alla scuola. Stanno arrivando messaggi assolutamente falsi e inutili allarmismi” (Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, ottobre 2008)

In tre anni sono stati eliminati 200.000 lavoratori, il più grande licenziamento di massa della storia italiana. Già 576 insegnanti e 400 tra bidelli e altro personale in provincia di Vicenza


“Non verranno toccate né la sanità, né le pensioni, né la scuola né l'Universita'. Non aumenteremo le tasse. Non metteremo le mani nelle tasche degli Italiani” (Berlusconi, maggio 2010)

I genitori ora pagano di tasca propria i pomeriggi che le scuole non riescono più a coprire, versano contributi “volontari” sempre maggiori (più di 100 euro in alcune scuole superiori di Schio), non hanno più l'apertura anticipata se vanno al lavoro prima che la scuola apra, o devono pagare il personale delle cooperative che sostituisce i bidelli.

E noi insegnanti? Abbiamo il rinnovo contrattuale bloccato per tre anni e gli scatti di anzianità congelati. Dal 2012 le donne andranno in pensione a 65 anni, contro i 61 delle donne che lavorano nel privato. Paghiamo in tasse un quarto del nostro stipendio: nel 2008 l'Italia era al settimo posto nella UE per la pressione fiscale, nel 2009 è salita al quinto.


NON ASCOLTATE QUELLO CHE DICONO

GUARDATE QUELLO CHE FANNO


Il testo del volantino è tra i documenti che si possono scaricare.



lunedì 18 ottobre 2010

In questi giorni aluni giornali hanno dato la notizia di scuole che, per sopperire ai tagli del Ministero sul funzionamento, hanno aperto la porta a sponsor privati che forniscono banchi, computer o contributi per le uscite in cambio dell'apposizione del loro logo all'interno della scuola. Nelle mailing list della nostra zona s'è aperta una discussione: chi dice che è un modo per aiutare la scuola pubblica a mantenere una buona qualità (di arredi e di offerte), chi dissente perché è una strada che ci porta sempre più lontano dalla scuola gratuita e per tutti che aveva pensato la Costituzione. Postiamo la lettera di una mamma perché - spingendosi oltre alla valutazione "sponsor sì, sponsor no", tocca un problema precedente e più grave: perché siamo a questo punto? perché i genitori non si rendono conto che si sta togliendo loro un diritto? possono i genitori capirlo, se anche da parte di tanti insegnanti c'è un atteggiamento di passività e rassegnazione? Ecco qui, speriamo che scuota le coscienze...

Vorrei anche io dare un mio piccolo parere.
indubbiamente, la scuola pubblica, essendo tale, "dovrebbe" essere gratuita e quindi aperta a tutti. I tagli che sempre di più la stanno colpendo, la sta facendo diventare "a pagamento". E per tanti genitori questo è normale.... almeno, questo percepisco nelle scuole che frequentano i miei figli. Autotassarci sta diventando normale, come lo è il pagare la tassa di iscrizione che non è obbligatoria, anche se questo non si sa. E le scuole, a seconda se la loro cassa è più o meno piena, fanno pagare poco o tanto. Purtroppo, non ho sentito finora proteste o almeno lamentele o critiche su questo.... si paga e si sta zitti, sia perchè sappiamo che ciò che versiamo poi ricade a pioggia sui nostri figli in termini di maggior materiale che viene loro fornito, sia perchè crediamo che sia giusto così.
Hanno tolto un pomeriggio in una scuola dove va mio figlio. Cioè, dai tre rientri pomeridiani che si facevano l'anno scorso, quest'anno se ne fanno due. Un solo genitore, in relazione a circa 100-120 alunni frequentanti, ho sentito lamentarsi. Gli altri, silenzio su tutti i fronti. Le stesse maestre hanno riferito di essersi sentite basite dalla mancanza di protesta dei genitori. Questo significa che mamme e papà hanno considerato normale il taglio del pomeriggio, che non hanno problemi particolari e che credono che sia lo stesso. E che credono che non si possa fare niente. E invece un pomeriggio in meno significa meno opportunità formative per gli alunni...
Se posso, però, chiedo anche alle insegnanti dei miei figli: voi protestate? Una sola docente dei miei figli ha protestato scioperando venerdì scorso. E gli altri docenti? E allora, ai genitori che mi chiedono "perchè si deve protestare come genitori se poi gli insegnanti stessi non protestano" che cosa devo rispondere? Lo so che ognuno è libero di scegliere e che comunque scioperare porta ad una riduzione dello stipendio, mi rendo conto che si è stanchi e che non si vede la fine di questo percorso di lotta, ma, almeno dove risiedo io, c'è questa mancanza di sensibilità da parte dei docenti. Si dovrebbe, da parte di tutti, far presente in maniera forte il problema.
Infine, per non esagerare con le cose dette e scritte, ritengo che sia fondamentale fare una azione di sensibilizzazione ai genitori, organizzando incontri con i "tecnici", cioè con i Direttori Amministrativi delle scuole, con i presidi, con gli insegnanti, perchè si faccia capire la situazione. E dare contributi alle scuole attraverso "sponsor" a mio avviso sta diventando sempre più necessario, per far fronte alle mancanze di finanziamento. Anche se così si rischia che il privato entri in una cosa pubblica, ma è difficile far funzionare una scuola dove manca tutto....
Insomma, come in tutte le cose, c'è il lato positivo e il lato negativo. Sta a noi fare la differenza, far capire che questi tagli non sono normali, sono la negazione stessa del diritto di ogni ragazzo all'istruzione e alla cultura. Siamo noi che dobbiamo essere protagonisti sempre in prima linea.
Buon Lavoro a tutti
Monica

venerdì 15 ottobre 2010

lunedì 25 ottobre sciopero di un'ora

La FLC CGIL, come forma di lotta contro l'attacco alla scuola pubblica, ha proclamato lo sciopero di un'ora, ogni due settimane fino a Natale.
Molti lavoratori dicono di non aderire allo sciopero di una giornata perché si paga pesantemente a livello economico e, nella situazione di crisi in cui versa l'Italia, non tutti se lo possono permettere. Ad essi va incontro questa scelta: un'ora di sciopero incide molto meno nella busta paga ed è comunque occasione di INFORMARE, rompendo il muro di silenzio che si vorrebbe costruire attorno ai problemi della scuola.
Il fatto che lo sciopero sia ripetuto ogni quindici giorni crea poi una mobilitazione permanente (ricordate il gazebo di Cogollo del Cengio, che quest'estate ha tenuto duro per tutti i sabati?), che può essere più efficace di singole azioni isolate.
Infine cambiano i giorni: l'8 ottobre è stato di venerdì, il prossimo sarà di lunedì, per cui non è detto che ricada sempre sulle stesse persone.
Cercano di farci credere che lottare non serve, che lo sciopero è inefficace, che non vale la pena di fare nulla. Ma farci sentire rassegnati e impotenti è proprio l'obiettivo di chi distrugge e vuole avere le mani libere per farlo. Noi non vogliamo essere loro complici col nostro silenzio, per cui vi invitiamo a scioperare e a distribuire fuori da scuola un volantino che ne spieghi i motivi. Metteremo a disposizione qualcosa nel blog entro la prossima settimana.
Tra i documenti trovate intanto il volantino CGIL per il 25 ottobre.

venerdì 8 ottobre 2010

Imparare a sperare, non a sparare!

Del progetto "Allenati per la vita" avevamo già parlato nel post del 27 settembre. Esso non riguarda solo la Lombardia, è già in vigore anche da noi in Veneto e alcuni studenti cominciano a parteciparvi. La Ministra non trova i soldi per tante necessità e urgenti della scuola, ma qui invece ritiene che valga la pena di investire.
Una valutazione ancora peggiore riguarda la sostanza della proposta: libro e moschetto, balilla perfetto. Il libro sarà la Bibbia, visto che non ci sono soldi per il comodato d'uso dei libri di testo ma la Donazzan vuole regalare una Bibbia a tutti gli studenti del Veneto, e il moschetto sarà sostituito dalla pistola ad aria compressa. Così gli studenti non sapranno magari la matematica, ma potranno partire per una qualche guerra santa o, come si fa in America dove le armi e la loro pratica sono diffusissime, ammazzarsi un po' tra loro.
Postiamo il commento al riguardo di Pax Christi.


Non c’è futuro senza educazione alla pace

Nei licei della scuola italiana, già colpita da tagli e provvedimenti inaccettabili, stanno partendo corsi paramilitari, validi come crediti formativi, dal titolo “Allenati alla vita”. Sconcertati dall'incredibile decisione dei ministeri della Difesa e dell’Istruzione, intendiamo affermare che questa iniziativa risulta altamente dannosa perché estranea alla finalità della scuola e stravolge il contenuto del progetto “Cittadinanza e Costituzione” o quello di altre iniziative come “La pace si fa a scuola”. Tra i temi proposti, spiccano la cultura militare, armi e tiro, i mezzi dell’esercito, sopravvivenza in ambienti ostili e, addirittura, la difesa nucleare (concetto ormai improponibile nel panorama giuridico internazionale che, già nel 1963, Giovanni XXIII considerava assurdo, “alienum a ratione”; l’Italia, tra l’altro, ha ratificato il Trattato di Non proliferazione per il disarmo nucleare globale).

Siamo di fronte a una novità pericolosa, antiformativa e antipedagogica. Insegnare-imparare a sparare non è compito della scuola della Repubblica Italiana dove risplende l’articolo 11 della Costituzione e dove sono maturate ipotesi di difesa nonviolenta anche tramite corpi civili di pace che non vengono adeguatamente organizzati perché il governo preferisce investire 20 milioni di euro per la “mini naja” (progetto “Vivi la Difesa”, presentato come strumento di “cultura della pace”). Vengono così tagliati i finanziamenti al Servizio civile nazionale col rischio di far seccare le radici piantate negli anni ’85, ’92, ’98, 2001 e 2004 a favore della “Difesa civile non armata e nonviolenta”.

Chi lotta contro la piaga dei bambini soldato nei paesi in guerra non può accettare la nascita a casa propria degli "studenti guerrieri". Chi vuole contrastare il bullismo non può pensare di farlo in modo paramilitare. Nel clima attuale, basato sul governo della paura, tali progetti possono solo diffondere l’idea della violenza armata come strumento normale di soluzione dei conflitti (con la convinzione che la guerra è un sistema naturale e necessario di convivenza). Consolidano l’idea del nemico da eliminare. Alimentano i pregiudizi e ne creano di nuovi. Manipolano le emozioni. Porteranno molti a farsi legge da sé, a praticare la legge del più forte. Una scuola che accogliesse simili progetti non aiuterebbe certo i giovani a usare la forza della ragione anziché la ragione della forza.

E' bene ricordare il motto nonviolento: se vuoi la pace prepara la pace.
Nel respingere tali istanze, genitori, famiglie, dirigenti scolastici, docenti e alunni sviluppino programmi educativi collegandosi alla Tavola della pace (ad esempio “Ospita una persona: incontra un popolo” e “La mia scuola per la pace”, patto siglato il 4 ottobre 2007 tra Ministero della Pubblica Istruzione e il convento di Assisi); rilancino il programma degli “Interventi civili di pace per la prevenzione e trasformazione dei conflitti” (partito nel 2008 grazie a un accordo tra 7 associazioni, il Comune di Firenze e il Ministero Affari Esteri) e riprendano l’originaria impostazione di “Cittadinanza e Costituzione”.

In molti luoghi la scuola è e può essere ancora laboratorio di pace dove è possibile esplorare le mappe della nonviolenza, accostare volti ed esperienze, organizzare iniziative di solidarietà o riflessioni operative su bambini soldato, infanzia negata, dignità della donna, pena di morte, guerre dimenticate, mine antipersona, disarmo chimico o nucleare, malattie e accesso ai farmaci, immigrazione, diritto internazionale, acqua bene comune, commercio equo e solidale, sobrietà e nuovi stili di vita.

Il compito di una scuola seria e serena è quello di educarci alla pace come costruzione di una vita bella e buona, ricca di amicizie e di relazioni, animata dalla fresca energia della nonviolenza, aperta alla speranza. Non ci può essere futuro senza educazione alla pace.

Firenze, 26 settembre 2010
Pax Christi Italia

per contatti:
segreteria nazionale Pax Christ
i:

055/2020375 info@oaxchristi.it
http://www.peacelink.it/paxchristi/a/32435.html

mercoledì 6 ottobre 2010



Stamattina c'è stata a Schio un'assemblea della C.G.I.L.
Male hanno fatto i molti che non hanno partecipato perché ha tracciato un quadro interessante delle modifiche alla previdenza, delle ricadute che avranno sui lavoratori del settore pubblico e delle ragioni che stanno alla base delle nuove disposizioni.

Il somaro di cui sopra si interroga anche sul volantino che distribuiremo ai genitori prima dello sciopero di un'ora di venerdì 8 ottobre. Lo sciopero ha come finalità quella di rompere il muro di silenzio attorno alla scuola, e quindi raggiunge l'obiettivo se diventa occasione di fare informazione corretta.
Mettiamo quindi a disposizione il volantino: basta completare col nome della scuola e verificare che le affermazioni contenute siano corrette anche rispetto alla propria realtà.

martedì 5 ottobre 2010

Appuntamenti

Questa sera si riunisce a Vicenza l'Assemblea Difesa scuola pubblica (non crediate che poltriamo, noi ci siamo trovati la settimana scorsa, eh...). Domani sera a Zugliano l'incontro La scuola che vogliamo (qui sotto relatori e argomenti). Venerdì 8 ottobre alle 20,30 alla sala dei chiostri Santa Corona di Vicenza Rifondazione Comunista ha organizzato un'assemblea - dibattito L'istruzione: un diritto per tutti o un privilegio per pochi?.
Infine, e rispetto alla scuola non è fuori tema in questi tempi , venerdì 15 ottobre alle 20,30 a Palazzo Festari a Valdagno, Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana, presenta il proprio libro Anche voi foste stranieri.

Ecco in dettaglio l'appuntamento di domani sera: Zugliano, presso la sala pubblica sotto le scuole elementari, qui la mappa, il Partito Democratico promuove un incontro di scottante attualità: quali sono le reali conseguenze della riforma Gelmini della scuola?

Ne parleranno Paola Pozza, insegnante di scuola primaria, Giacobbe Zanivan, dirigente scolastico e Roberto Fasoli, consigliere regionale del PD

A poche settimane dall'inizio dell'anno scolastico i primi sintomi della cancrena scientifica che il governo sta provocando all'istruzione pubblica cominciano ad essere visibili:

  • classi sovraffollate
  • riduzione del diritto alla scuola dell'infanzia
  • studenti con disabilità senza sostegno
  • eliminazione del tempo pieno
  • meno ore di lezione
  • taglio delle sperimentazioni nelle scuole superiori
  • meno laboratori ed insegnamenti pratici
  • abbassamento reale dell'obbligo di studio a 15 anni

lunedì 4 ottobre 2010

La scuola della Costituzione? Non c'è più, ce l'hanno rubata....
Inizia così un'intervista al grande maestro Mario Lodi uscita sull'ultimo Venerdì.
Vale sempre la pena di meditare le parole di un uomo che non solo ha dedicato la sua vita ai bambini e alla scuola, ma con i suoi libri ha contribuito a formare molti insegnanti.
Ne riportiamo qualche stralcio.
" Un maestro insegna a parlare, ma soprattutto ad ascoltare. E' lì che nasce la democrazia ed è lì che nasce la responsabilità.
-Le sembra che questo nella scuola italiana non succeda più?
A me pare che dei valori classici su cui era fondata la Costituzione sia rimasto poco. C'è stato un furto. Per i giovani è un bel guaio.
-E chi è il ladro?
L'indiziato numero uno è la comunicazione. Giornali, tv, internet....I più furbi hanno capito subito che chi possedeva la tecnologia avrebbe controllato anche i valori.
Prenda l'idea di libertà. La libertà oggi è realizzare se stessi e pazienza per gli altri.
Non è la stessa libertà che ha ricostruito il Paese dopo la guerra.
Questa è una libertà maleducata."

Grazie di esistere, caro Mario Lodi!

lunedì 27 settembre 2010

C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d'antico...
Cari lettori, come non emozionarci di fronte alla proposta fatta agli studenti lombardi di acquisire qualche credito frequentando un bel corso di addestramento militare?
"Un progetto di addestramento" che recepisce il protocollo "Allenati alla vita"siglato tra la direzione scolastica della Lombardia e il comando militare dell'esercito " in sinergia"
(nobile parola) tra il Ministro della Difesa e quello dell'Istruzione. Il corso pare coinvolgerà 800 studenti, 140 istruttori, 27 docenti e 38 scuole superiori. Forse non ci basta la violenza che traspare quotidianamente da Tg e fiction, nè ci spaventa sapere che in moltissime scuole americane e inglesi si entra dopo essere passati al controllo del metal-detector. In fondo siamo sempre molto bravi ad imitare i comportamenti altrui, soprattutto quelli poco virtuosi.
Consoliamoci pensando alle battaglie fatte per ribadire l'importanza delle RADICI CRISTIANE della nostra cultura e auguriamoci che vada in porto la proposta dell'assessore Donazzan di regalare agli alunni una copia della Bibbia.
Chissà, potremmo trovarci scritto qualcosa di buono....

martedì 14 settembre 2010


Il nostro operoso Nordest assurge di nuovo agli onori delle cronache nazionali.
Purtroppo, anche stavolta per qualcosa di cui c'è poco da andare fieri.
Ad Adro è stato inaugurato un polo scolastico: nuovo di zecca, ha tutto tirato a lucido.
Specialmente il simbolo della Lega Nord inciso, serigrafato e dipinto su banchi, vetrate, tetto... perfino su cestini e portacenere. Vedere per credere.
Vengono in mente i Faraoni dell'antico Egitto.
Essi si ritenevano più dei che uomini, avevano potere di vita e di morte e mettevano la propria effige dappertutto. Evidentemente gli amministratori di Adro hanno la stessa presunzione e non li mette certo in crisi l'idea che non basta essere eletti per comportarsi come faraoni e che quelli che stanno usando sono soldi pubblici, sborsati anche da cittadini (pochi, peccato) che hanno idee politiche diverse dalle loro.
Cosa succederà, se mai ad Adro dovesse venire eletta un'amministrazione politica diversa?
Entreranno in azione gli scalpellini, come per Akhenaton?
Su qualcuno, purtroppo, la storia e la democrazia passano senza lasciare traccia.

venerdì 10 settembre 2010

Prosecuzioni e inizi


La prosecuzione è quella dei colleghi della scuola primaria di Cogollo del Cengio: come avevano promesso a giugno, hanno tenuto aperto il loro gazebo per tutti i sabati di luglio e agosto.
Hanno dato visibilità al problema della scuola e hanno informato i cittadini sulla situazione.
Gente tosta, i Cogolensi.

L'inizio, speriamo buono, è quello dei sindacati che, ascoltando le preghiere e i gemiti della base, hanno indetto un'iniziativa unitaria (e umanitaria, nei nostri confronti). Postiamo il contenuto del loro volantino.

Di fronte al grave attacco che il governo ha attuato nei confronti del sistema scolastico del nostro paese ed al drastico taglio di personale Docente ed ATA di tutti gli ordini e gradi che arreca grave pregiudizio alla efficienza del servizio pubblico

CGIL – CISL – UIL – GILDA - SNALS

della provincia di Vicenza

chiamano

i lavoratori della scuola alla mobilitazione.

Verrà occupato simbolicamente

U.S.T. Ufficio 13 di Vicenza

(ex Provveditorato agli Studi)

in via Borgo Scroffa,2

Lunedì 13/09/2010

dalle ore 11,00 alle ore 13,00

Vi aspettiamo numerosi.




mercoledì 8 settembre 2010

Un po' di leggerezza...
C'è sempre bisogno di ridere e di saper guardare con occhi nuovi.
C'è sempre bisogno di libri - noi li amiamo - e questo video è anche una risposta ironica alla disposizione della Gelmini (circolare 16/2009) secondo la quale "a partire dall’anno scolastico 2011-2012, il collegio dei docenti adotterà esclusivamente libri utilizzabili nelle versioni on line scaricabili da internet o mista".
Chissà da quale schizofrenia è affetta, la ministra: a scuola li vuole eliminare ma nei mesi scorsi, assieme al Ministero per i Beni Culturali, ha investito cifre enormi comprando pagine e pagine di giornali per invitare la gente a leggere... (e tutti hanno veri libri tra le mani).
Speriamo che, questo video, lo veda anche lei!

http://tv.repubblica.it/copertina/signore-e-signori-vi-presentiamo-il-libro/52721?video

mercoledì 25 agosto 2010

Solidarietà ai colleghi di Palermo!

Sta per iniziare il terzo anno di lotta contro i tagli che stanno demolendo la scuola italiana. Noi, insieme a tanti colleghi e genitori di tutta Italia, vogliamo continuare la nostra presenza attiva a difesa della scuola. Per questo esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai colleghi di Palermo.



Lotta di classe a Palermo

PALERMO - Sciopero della fame a pieno regime per insegnanti e personale Ata, amministrativi tecnici e collaboratori, vittime di quest'ultima tornata di tagli rivolta al mondo della scuola. A Palermo, dal 14 agosto scorso, un presidio fisso di precari si è impiantato davanti gli uffici dell'ex Provveditorato, in via Praga, contro i nuovi tagli decisi dai ministri Gelmini e Tremonti. Per rimpinguare le casse dello Stato e alleggerire il peso di circa 5 mila statali in Sicilia (-1.784 Ata e -3.329 docenti), macelleria Italia ha aperto nell'isola dei nuovi punti vendita. Venerdì i precari della scuola siciliana saranno a Roma con una delegazione in piazza Montecitorio per dare forza a una protesta che non vuole e non può scemare.

venerdì 20 agosto 2010

La dura vita del supplente...

Non ci si consola con le disgrazie altrui, ma confrontarci con altre scuole a volte aiuta.....

(l'articolo completo è pubblicato sul sito "retescuole" di cui trovate il link a lato)

La scuola inglese vista da un insegnante italiano

Un rapporto sulla scuola inglese, vista da un insegnante italiano

11 agosto 2010 (MoviSol) - Il seguente rapporto è un prezioso distillato dell'esperienza semestrale di un giovane fisico italiano maturata nel sistema scolastico inglese, il famoso e mirabile modello cui l'Europa ha guardato, sia per determinare i metodi di valutazione degli altri sistemi nazionali, sia per ridurli nelle sue esemplari condizioni.
Quelle che seguono sono le vicissitudini di sei mesi di insegnamento nel West Yorkshire da parte di un insegnante italiano, spaziando da esperienze di 2 mesi fino a singole giornate saltuarie in più di 20 scuole secondarie diverse.

La mattina tipica del supplente inglese inizia con una telefonata. Una o più agenzie private chiamano tra le sette e le otto per offrire un incarico, giornaliero o settimanale: quasi sempre giornaliero. Le scuole non sono quasi mai le stesse e in genere ti chiedono di raggiungerle in poco più di mezz’ora. Ricordarsi di portare un documento di identità e un certificato recente che attesti una fedina penale immacolata, da esibire su richiesta. Sarà forse quest'ultimo dettaglio, sarà forse per il reticolato, le mura di cinta e le porte elettroniche o per le guardie nerborute con trasmittente in ogni corridoio, ma non appena entri in una di queste scuole ti si forma subito nella mente l'immagine di una prigione.
Quando entri in aula devi cercare le istruzioni sul lavoro da far fare in quell'ora.
Quando si tratta di incarichi giornalieri non è richiesto insegnamento attivo, anche perché può riguardare una qualunque materia, da educazione fisica a tedesco, religione o disegno industriale.
Il compito del supplente (in questo caso detto "cover supervisor") è solo di vigilare, raccogliere l'eventuale lavoro alla fine (i worksheet) e accertarsi dell'incolumità dei ragazzi.
Essi ti aspettano nelle loro uniformi d'ordinanza: ogni scuola ha i suoi colori.
Vogliono sapere il tuo nome, magari da dove vieni, poi non interessa niente altro.
Nella stragrande maggioranza dei casi, gli alunni usano i worksheet per fare aereoplanini, ti chiedono carta e penne o altro materiale, che la scuola fornisce in grandi quantità, per poi distruggerle o lanciarsele contro. "Che spreco", penso io guardando il pavimento, ma d'altronde anche le strade sono piene di spazzatura.
Se ti metti in mezzo al lancio delle matite, oltre a colpirti ti insultano. Sanno benissimo che nessuno controllerà il loro eventuale lavoro e dunque perché farlo?
I più tranquilli scrivono sms o vanno su facebook.. .
Un collega inglese con 20 anni di esperienza mi ha raccontato il seguente episodio illuminante in merito: un ragazzo era molto aggressivo, l'insegnante si avvicina e il ragazzo replica: "toccami, così potrò querelarti e portarti via tutti i soldi che hai guadagnato nella tua vita".
Durante una mia ora vedo un pallone da rugby volare attraverso la stanza. Due ragazzi se lo passano e quando mi alzo per sequestrarlo uno di loro lo mette nello zaino e dice: "Gli insegnanti non possono aprire le nostre borse." Poi torno alla cattedra e lui lo ritira fuori.
Una cosa la studiano di sicuro: le righe piccole del regolamento.


sabato 14 agosto 2010

I care

Nel numero 32 di Famiglia Cristiana è stato pubblicato un editoriale molto interessante.
Sarebbe graffiante non fosse che, ed è appunto questa una delle considerazioni dell'articolo, molti non si fanno più graffiare da nulla se non dal proprio immediato tornaconto.
Ne riportiamo alcuni passi.

"La seconda Repubblica nacque giurando di non intascar tangenti, di rispettare il bene pubblico, di debellare mafie e criminalità. Bastano tre cifre, invece, per dirci a che punto siamo arrivati. Nel nostro Paese, in un anno, l'evasione fiscale sottrae all'erario 156 miliardi di euro, le mafie fatturano da 120 a 140 miliardi e la corruzione brucia altri 50 miliardi, se non di più.
Il disastro etico è sotto gli occhi di tutti. Quel che stupisce è la rassegnazione generale, La mancata indignazione della gente comune.
Un sintomo da non trascurare.
Vuol dire che il male non riguarda solo il ceto politico.
Ha tracimato, colpendo l'intera società.
Prevale la "morale fai da te": è bene solo quello che conviene a me, al mio gruppo, ai miei affiliati. Il "bene comune" è uscito di scena, espressione ormai desueta. La stessa verità oggettiva è piegata a criteri di utilità, interesse e convenienza".

E' proprio così, e lo vediamo anche con la scuola.
Con l'attacco feroce a quello che è un bene comune.
Con la salvaguardia degli interessi di chi ha potere e viene protetto e tutelato.
Con chi dice che non gli interessa perché non ha figli, o perché i figli non sono più a scuola.
Con i colleghi che non si muovono se non vedono il proprio posto a rischio.
Con la realtà tradita, quando i media danno della scuola una rappresentazione bugiarda.

Ma noi, appunto, "siamo di un'altra scuola", e non sono le schiere degli Ignavi quelle che ci aspettano!

Qui sotto mettiamo il link per la lettura completa.

www.famigliacristiana.it/Informazione/News/articolo/la-morale-fai-da-te.aspx

sabato 31 luglio 2010

Una lettera sulle scuole private.
Il tono è leggero, la conclusione ironica.
Le riflessioni che contiene, però, non è che facciano tanto ridere.

http://www.vicenzapiu.com/?a=comunicati&o=8414

lunedì 26 luglio 2010

Approfittiamo del fresco, che dovrebbe renderci più lucidi e attivi, per impegnarvi con ben tre notizie.
  • Un primo effetto della decisione del Tar: Negli istituti tecnici e nei professionali (vale a dire metà delle scuole superiori) dovranno essere rifatti gli organici, ossia il numero delle ore di insegnamento, quindi il numero delle cattedre e dei docenti necessari. Ne ha già preso atto lo stesso ministero della Gelmini che ha convocato a Roma i direttori scolastici regionali a cui ha detto: “Emaneremo una nuova circolare entro i primi di agosto, entro il 15 dello stesso mese dovrete definire i nuovi organici. Potete trovare maggiori approfondimenti nel blog di Padova.
  • Il ddl sulle intercettazioni, che molti in Italia stanno cercando di contrastare perché ostacola le indagini e imbavaglia l'informazione, contiene anche la norma per cui i blogger sono obbligati alle rettifiche entro 48 ore, pena pesanti sanzioni. In pratica li equipara a giornalisti, ma chi scrive un blog non ha nè le caratteristiche nè le risorse di chi lavora per un giornale. Inoltre, e noi lo possiamo testimoniare, in questi tempi di informazione addomesticata la rete è spesso uno spazio vitale per avere notizie e scambiare idee. Una misura del genere ha come finalità non dichiarata quella di impaurire chi scrive perché si tenga lontano da temi scottanti. Nessun problema quindi per i blog che danno ricette di cucina o si dedicano alla cura delle piante; qualcuno di più per chi parla di scuola e di società. Vi invitiamo dunque a sottoscrivere l'appello per la modifica di questa norma che trovate nel sito di Valigia Blu.
  • Indipendentemente da come voi la pensiate sulla caccia, c'è da fare una considerazione che ci rigurda tutti: ci sono regioni, come il Veneto, che per favorire i cacciatori aumentano le specie che si possono uccidere o ampliano il calendario venatorio approvando leggi in deroga che sono in contrasto con la normativa europea. L'UE ritiene non abbia senso che alcune specie vengano protette e risparmiate in Europa per potere più agevolmente venire impallinate nel cielo del nostro operoso Veneto, per cui infliggono all'Italia pesanti sanzioni. Queste sanzioni non le pagano i cacciatori, quelli per i cui interessi sono state fatte le deroghe, le paghiamo noi tutti!!! E questo non è un costo sociale, un sostegno a delle fasce deboli di popolazione per cui, anche se tagliano la scuola e bloccano gli stipendi, uno stringe i denti e in nome della solidarietà si assoggetta. Pagare di tasca nostra perché qualche signore possa caricarsi nel suo Suv (o nella sua vecchia Uno, adibita specificatamente a questo scopo, fa lo stesso) ANCHE uccelli protetti, è davvero troppo. Nel sito della Lipu c'è un appello generale e tra i documenti da scaricare una lettera per i consiglieri regionali, dato che proprio Veneto e Lombardia sono le due regioni maggiormente scorrette. C'è poco tempo: la discussione in Regione sarà il 28 luglio!




mercoledì 21 luglio 2010

Il Tar del Lazio non ha sospeso le circolari della Gelmini 17/10 e 37/10 ma le ha dichiarate illegittime perché "applicative di testi normativi emanati successivamente e pertanto ancora privi di efficacia e di rilievo giuridico". Oltre che essere quindi una riforma che danneggia pesantemente la scuola, è anche fondata sull'illegalità. Con il link riportato sotto si possono leggere le considerazioni della FLCGIL che, assieme a Scuola della Repubblica, Comitato bolognese Scuola e Costituzione, Crides, 755 genitori, studenti, docenti e personale ata e alcune province e comuni aveva presentato il ricorso.
Come si dice in gergo calcistico, "e non è finita": i promotori intendono proseguire portando al Tar la documentazione relativa ai danni collettivi e individuali attuali e diretti causati dalle circolari stesse.

http://www.flcgil.it/notizie/comunicati_stampa/2010/luglio/il_tar_del_lazio_riconosce_le_ragioni_della_flc_cgil_il_ministro_gelmini_deve_prenderne_atto_e_agire_di_conseguenza

martedì 20 luglio 2010

Di questi giorni è la circolare dell'Ufficio scolastico regionale sull'0rganico di fatto, devastante, e chi volesse bere l'amaro calice se la può leggere nel blog di Padova, e siamo in attesa del pronunciamento del TAR del Lazio sul ricorso contro gli organici firmato da 755 ricorrenti.
Anche prima del pronunciamento, comunque, gli uffici scolastici regionali si stanno affannando a procedere comunque con l'applicazione della riforma e, in qualche caso, si adoprano perfino a peggiorarne gli effetti.
Anche noi ci affanniamo, pur se nel senso inverso, e pubblichiamo quindi l'elenco degli istituti che hanno approvato di due documenti per la primaria (vincolo quinquennale libri di testo ed eliminazione insegnanti specialisti d'inglese) di cui avevamo parlato nel post del 7 giugno scorso. Dove sono stati presentati, sono stati approvati pressochè all'unanimità e sono molte centinaia quindi gli insegnanti (e non) che li hanno sostenuti. I documenti e l'elenco delle approvazioni sono stati trasmessi al Miur e agli Uffici scolastici regionali e provinciali.

* Carrè Istituto Comprensivo (unanimità, collegio docenti del 25 giugno 2010)
* Dueville IC: lingua inglese (unanimità collegio docenti del 28 giugno 2010)
* Isola Vicentina IC (unanimità, collegio docenti del 16 giugno 2010)
* Malo, direzione didattica (approvati all'unanimità nel collegio dei docenti del 14/6/ 2010)
* Malo, IC collegio docenti del 24 giugno 2010, all'unanimità
*Piovene Rocchette IC (libri di testo: approvato in collegio docenti il 16 giugno 2010 con 80 voti favorevoli e 2 astenuti; documento su inglese: approvato in collegio docenti il 16 giugno 2010 con 79 voti favorevoli e 3 contrari)
* Santorso (inglese al collegio docenti della primaria, unanimità il 17 maggio 2010 - libri di testo al collegio docenti di tutto l'IC del 16 giugno 2010, unanimità). Il Consiglio di Istituto nella seduta del 24 giugno 2010 ha votato all'unanimità il sostegno al documento sull'inglese
* San Vito (consiglio interclasse “A. Manzoni” all'unanimità 16 giugno 2010)
* Schio, direzione didattica collegio docenti del 24 giugno 2010: libri di testo approvato con 51 favorevoli e 7 astenuti (insegnanti scuola dell'infanzia), inglese approvato con 50 favorevoli e 8 astenuti. Tutti e tre i documenti erano stati prima approvati anche dai consigli di interclasse delle scuole Cipani (Poleo), Marconi e Rosmini
* Schio IC Battistella (libri di testo: approvata in collegio docenti il 28 giugno 2010 con 5 astenuti e 2 contrari. Inglese: approvata in collegio docenti il 28 giugno 2010 con 2 astenuti)
* Schio IC Il Tessitore: il consiglio di istituto nella seduta del 30 giugno 2010 ha verbalizzato il proprio sostegno ad entrambi i documenti.
* Thiene direzione didattica: collegio docenti del 23 giugno 2010 (libri di testo: 80 favorevoli, 1 contrario e 3 astenuti. Inglese: 76 favorevoli, 3 contrari e 5 astenuti)
* Valdagno, direzione didattica (collegio docenti direzione didattica 16 giugno 2010, unanimità)
* Verona IC 7 Stadio (collegio docenti del 26 giugno 2010: lingua inglese all'unanimità, libri di testo con 74 voti favorevoli e 4 astenuti)
* Vicenza IC n. 7 (assemblea docenti con 40 presenti: all'unanimità)
* Vicenza IC n. 8 (Collegio docenti, unanimità 15 giugno 2010)
* Vicenza IC n. 11 (libri di testo all'unanimità dal collegio docenti il 20 maggio 2010, documento inglese all'unanimità nel collegio docenti del 23 giugno 2010)
* Villafranca Padovana IC: collegio docenti del 26 giugno 2010, all'unanimità
* Villaverla IC (collegio docenti dell'11 giugno 2010. Presenti al collegio: 89 - Documento sui libri di testo esito votazione: astenuti 9; contrari :1; favorevoli 79 - Documento sulla lingua inglese : astenuti 3; favorevoli :86)

venerdì 16 luglio 2010

Come titolavamo qualche post fa, la scuola non è finita: lezioni ai giardini, interrogazioni in notturna, presidio informativo e sciopero della fame.
Riguardo a quest'ultima iniziativa, postiamo un articolo de Il mattino di Padova.

Università di Padova, contro i tagli
lo sciopero della fame dei ricercatori

Sono tre docenti del dipartimento di Chimica, la locomotiva del dissenso. Per primi stazionaranno sul Listòn un giorno e una notte senza toccar cibo. La clamorosa protesta per informare "sulla condizione attuale degli atenei italiani e sui pericoli che ne minano la sopravvivenza" e per dire di no al blocco del turn-over e degli stipendi ai giovani ricercatori
di Fabiana Pesci

I docenti con il sindaco Flavio Zanonato I docenti con il sindaco Flavio Zanonato
PADOVA. Pance vuote e digiuno forzato contro i tagli all'Università. Docenti di ogni ordine e grado a partire da oggi deporranno forchette e coltelli e sigilleranno le dispense per dire un no al blocco del turnover e degli stipendi ai giovani ricercatori.

E per informare la cittadinanza «Sulla condizione attuale degli atenei italiani e sui pericoli che ne minano la sopravvivenza» hanno scelto una forma di protesta poco chiassosa, ma che difficilmente passerà inosservata: sciopero della fame sul listòn. I pionieri della provocazione, che effettueranno la prima 24 ore di astensione dal cibo, si piazzeranno tra palazzo Moroni e il Bo.

Sono tre docenti del dipartimento di Chimica, la locomotiva del dissenso: la ricercatrice Chiara Maccato e i professori ordinari Maurizio Casarin e Giorgio Moro. «Cari colleghi», scrivono nel messaggio che annuncia la protesta «come auspicato nelle mozioni recentemente approvate dalla facoltà di Scienze e dal Senato accademico, riteniamo sia indispensabile informare l'opinione pubblica agendo in maniera incisiva. A tal fine ci facciamo promotori di un'iniziativa di sciopero della fame da parte di ricercatori e professori della nostra Università».

La lettera - sottoscritta anche dai docenti Lorenzo Franco e Alberto Gasparotto - dopo la critica al «Ministero che latita rispetto all'obbligo di definizione di procedure concorsuali», annuncia la protesta: «L'iniziativa consiste nella presenza pubblica per 24 ore nella piazzetta tra Comune e palazzo del Bo» previa sistemazione di una tenda, tavolino con sedie, strutture per esposizione di manifesti». I promotori chiedono ai docenti di impegnarsi a gruppi di tre per 24 ore filate. Di aderire allo sciopero ad oltranza che, ribadiscono, «Si svolgerà su base puramente volontaria».

Fischio d'inizio della protesta questa mattina alle 10: Maccato, Casarin e Moro saranno i primi tre a stazionare sul listòn un giorno ed una notte senza toccar cibo, consentita solo l'acqua per evitare collassi, data la calura. Rimarranno a disposizione dei cittadini, tenteranno di spiegare alla gente che cosa significa «ddl Gelmini» e «tagli al fondo di finanziamento ordinario dell'Università». Concetti che secondo i docenti devono travalicare le mura delle Università per riversarsi sulle strade.

Vogliono che tutti capiscano che se non c'è ricerca non c'è futuro. Tradurre uno slogan in realtà. La protesta che parte oggi da Padova investe sotto altre forme tutte le Università italiane. Ieri a Roma sono stati effettuati esami all'aperto, mentre stasera sarà la volta delle interrogazioni in notturna, «Perché la riforma Gelmini», dicono «mette su una strada professori e ricercatori e fa calare le tenebre sugli atenei». I professori protestano contro tagli, mancate assunzioni dei giovani, blocco dei compensi e per il ridimensionamento della figura del ricercatore.
(13 luglio 2010)

giovedì 8 luglio 2010

Tra le delizie della stagione estiva ci sono i cinema all'aperto e in questi giorni hanno dato Robin Hood, con il sempre piacevole Russel Crowe.
Anche l'Italia è un po' Nottingham: vediamo bene Tremonti nei panni di un insaziabile Giovanni Senzaterra che spreme il popolo: specialmente i poveri, per dare ai ricchi. E lo sceriffo di Nottingham, che esegue ottusamente gli ordini e in più ci mette un bel po' di cattiveria di suo? Mah, vedete voi...
Ma chi l'avrebbe detto che a vestire i panni dell'arciere ribelle si sarebbe messo il compassato Tuttoscuola?

E quel silenzio assordante sulla franchigia per i dirigenti


Non compare in alcun emendamento, a nostra conoscenza, la proposta - avanzata da Tuttoscuola - di eliminare, o quanto meno ridurre, la franchigia che protegge da riduzioni lo stipendio dei dirigenti statali fino a 90 mila euro (mentre per il personale della scuola non c’è alcuna franchigia). Una misura che porterebbe nelle casse dello Stato 6,9 miliardi in tre anni (in caso di eliminazione della franchigia; la metà se la si dimezzasse, per esempio lasciandola solo per i redditi fino a 45 mila euro). Risorse che consentirebbero di ripianare i debiti delle scuole, pagare le supplenze, recuperare pienamente il 30% per la carriera e almeno una parte degli scatti di anzianità (30% e scatti valgono insieme 4,2 miliardi).

Il Governo, almeno finora, non ne fa menzione; non si ha notizia di emendamenti in questo senso da parte della maggioranza, ma neanche da parte dell’opposizione; i sindacati tacciono su questa proposta. Come mai?

Eppure sarebbe un intervento tecnicamente facile da realizzare, nella direzione dell’equità (si richiederebbe alla classe dirigente un sacrificio percentualmente simile a quello richiesto ad altre categorie). Certo, far digerire un taglio significativo e non solo “di facciata” (come è attualmente nella manovra) ai grand commis non deve essere semplice; e poi a quel punto ci si aspetterebbe che la franchigia fosse tolta anche ai parlamentari, quando si procederà alla riduzione dei loro stipendi, che i presidenti di Camera e Senato dovranno deliberare entro la fine dell'anno. Sarà mica per questo? Si sa, a pensar male si fa peccato, ma…

Tuttoscuola News n. 448 del 5 luglio 2010

lunedì 5 luglio 2010

Basta con questi precari!

Si boccheggia. Qui in Veneto c'è addirittura l'emergenza caldo.
Eppure questi precari continuano, noiosi come vuvuzela: per protestare contro i tagli hanno addirittura proclamato per il 15 luglio dalle 9 alle 21 un sit in in piazza Montecitorio e un'assemblea nazionale a Roma.
Riteniamo quindi di fare loro cosa grata segnalando un simpatico articolo de L'Espresso: il ministro Michela Brambilla ha messo ai vertici dell'Aci (posizione che supponiamo adeguatamente retribuita), tre giovani impegnati e capaci: il suo fidanzato, il figlio dell'onorevole La Russa e quello del consulente berlusconiano Bruno Ermolli.
Basta, dunque, con le lamentele disfattiste e le proteste antigovernative: se si guardano attorno e ci mettono un po' di buona volontà, i precari possono ben vedere che, anche se hanno perso il posto a scuola, soluzioni interessanti e remunerative sono alla portata di tutti.

espresso.repubblica.it/dettaglio/brambilla-una-mano-ai-giovani/2129925

venerdì 2 luglio 2010

Meno male...

Quante cose in Italia stanno andando allo sfascio...
Ma c'è almeno una consolazione: abbiamo un governo molto pio.
Pier Paolo Zaccai, consigliere provinciale Pdl a Roma, ieri ha dato in escandescenze dopo un festino con cocaina e transessuali. Ma è stato socio fondatore dei Cavalieri di Anco Marzio, una fondazione che opera in ambito cattolico e da sempre, come politico, ha prestato particolare attenzione ai temi della famiglia e della sicurezza urbana, spingendo sulla lotta alla droga e alla prostituzione. Sono molte le sue foto con porporati, e addirittura col papa, e gli si può ben perdonare una piccola incoerenza.
Giuliana Bondi, su La Repubblica di mercoledì, segnala in una lettera che nell'istituto per il Turismo dove insegna sono state dimezzate le ore di lingue (lingue... in un istituto per il turismo...) e materie tecniche, ma le ore di religione per fortuna non sono state sfiorate.
Ci sono stati nella scuola decine di migliaia di posti tagliati, ma gli insegnanti di Religione Cattolica sono l'1,5% in più rispetto al 2009 (dati Miur dal dossier annuale sulla scuola pubblica)... (pubblica, sì, abbiamo detto pubblica...)
Diminuisce il tempo scuola, calano le ore per le discipline. E' un peccato, ma se non altro il Miur ha stipulato un accordo con Biblia (Associazione Laica di cultura biblica) per cui dall'anno prossimo le scuole secondarie potranno promuovere "la conoscenza della Bibbia all' interno delle diverse materie con percorsi interdisciplinari. Verranno offerti strumenti didattici e impiegate persone competenti per mostrare ai ragazzi come il testo sacro ha permeato opere letterarie, filosofia, arte, storia ed è vivo in esse". Ovviamente "senza intaccare le ore di religione", per carità. (Approfondimenti nel link di Giuliano, in basso a destra).
E poi, i diritti dei precari sono stati spazzati via. Anzi, sono stati spazzati via addirittura i precari in carne ed ossa. Ma agli insegnanti precari di religione, e solo a loro, sono stati riconosciuti gli scatti di anzianità: 2,5% per ogni biennio a partire dal 2003.
Quindi, vedete, vi diamo qualche piccolo motivo di corruccio ma ben più sostanziosi e significativi motivi di consolazione.

lunedì 28 giugno 2010

Presenze, scritti, voci dalla scuola che non è finita

Da oggi e per tutta la settimana a Caltrano (Vicenza), nel piazzale di fronte al supermercato Prix, ci sarà un gazebo informativo e di protesta sulla scuola: sarà aperto tutti i pomeriggi tranne mercoledì, e mercoledì mattina.
Postiamo la lettera che i docenti dell'IC Pittarini di Fara (VI) hanno scritto in merito ai danni prodotti dalla "riforma" e segnaliamo il link dell'intervista che Libera TV ha fatto a Manuel, insegnante precario di Mestre.

Al Sindaco del Comune di Fara Vicentino

Al Sindaco del Comune di Salcedo

All’assessore provinciale alla scuola, rapporti con il provveditorato, lavoro, formazione professionale, servizi per l'impiego di Vicenza

Alla Giunta Provinciale di Vicenza

All’assessore regionale all' Istruzione, alla Formazione e al Lavoro del Veneto

Al Presidente della Regione Veneto

Al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Alla redazione del “Giornale di Vicenza”

Vera democrazia è rafforzare la fiducia

I docenti dell’IC “Pittarini” di Fara Vicentino ritengono di dover manifestare pubblicamente la loro profonda amarezza nel constare alcune situazioni venutesi a creare nel recente periodo:

- Il Ministro dell’Istruzione Gelmini ha imposto una decurtazione generale del personale che comporterà in sede locale la perdita di ben cinque insegnanti nella nostra scuola primaria. E’ un numero rilevante per un Istituto di piccole dimensioni come quello a cui apparteniamo;

- Già lo scorso anno, sempre per responsabilità diretta del Ministero, e dunque di chi ha la responsabilità politica dello stesso, alcune materie della scuola secondaria di primo grado hanno avuto una decurtazione pari a un terzo dell’orario curricolare;

-Infine, ancora per le disposizioni impartite dall’attuale Ministro, si arriverà nel prossimo anno scolastico a chiudere una classe prima della scuola primaria. Ciò ha comportato una conseguente discussione sulla scelta della localizzazione della futura classe prima unica, se nel comune di Fara o di Salcedo, che ha prodotto difficoltà tra i cittadini e indubbie tensioni. Queste si sono talora scaricate contro chi ha solamente il compito di applicare una norma decisa da altri: i dirigenti scolastici regionali, provinciali e locali non possono che applicare quanto deciso dal Ministro.

Norberto Bobbio ha scritto che “una democrazia per rafforzarsi ha bisogno della massima estensione del rapporto di fiducia reciproca fra i cittadini”.

Quando chi amministra non lavora per la crescita della fiducia e invece crea situazioni in cui si generano sfiducia e contrapposizione, non fa crescere il senso democratico dei cittadini e non dà un buon esempio a quei cittadini in formazione che sono gli alunni dell’Istituto nel quale lavoriamo.

Come insegnanti impegnati anche nell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione, riteniamo nostro dovere far conoscere pubblicamente a Istituzioni e famiglie queste nostre meditate considerazioni in merito.

Fara Vicentino, 22 giugno 2010


www.libera.tv/videos/314/precari-della-scuola-mobilitati-ma-invisibili.html

sabato 26 giugno 2010

Il TAR del Lazio sospende l’efficacia delle circolari della Gelmini sulle iscrizioni nelle scuole secondarie, sugli organici di ogni ordine e grado e sulla mobilità

La decisione è di ieri, a seguito del ricorso sottoscritto anche da insegnanti della nostra zona! Nel blog di Padova (link sotto a destra) l'informazione completa.

Chissà se la Gelmini continuerà a dirsi BRAVA BRAVA come nel video che ci hanno segnalato...

http://www.youtube.com/watch?v=eVJqRrIc8P8

venerdì 25 giugno 2010

I mondiali per noi sono finiti, e questo se non altro dovrebbe riportare entro limiti ragionevoli il consumo domestico di birra. La scuola, invece, non è finita: insegnanti e genitori di Cogollo del Cengio terranno aperto davanti alla scuola un gazebo informativo e di protesta tutti i sabati mattina, giorno di mercato, da domani fino al 28 agosto.
L'Assemblea difesa scuola pubblica ne sta tenendo un altro, da mercoledì 22 e fino a domenica sera, all'interno di Festambiente a Vicenza.
Segnaliamo che su Il Gazzettino, il Giornale di Vicenza e il Corriere del 23 giugno sono usciti gli articoli relativi agli argomenti trattati in conferenza stampa.

martedì 22 giugno 2010

Cari compagni e care compagne (di viaggio, ovviamente, di quel viaggio iniziato nel settembre 2008...), la scuola non è finita.
Non è finita per chi continuamente la attacca e la allontana dalla Costituzione, non è finita per chi cerca di difenderla. Vi diamo qualche notizia su ciascuno dei due fronti, ma prima facciamo un po' di utile ripasso storico.

“è un figlio del popolo venuto dalla miseria. E’ l’uomo più grande e più buono del mondo. Egli in un decennio ha fatto diventare l’Italia la prima nazione del mondo”
(“Libro Fascista del Balilla“, Vincenzo Meletti, adottato nelle scuole nel ‘34)

Arriveremo probabilmente a questo, dato che la Gelmini nel Giornale di domenica scorsa dice che il berlusconismo è una conquista per il paese e che lei vuole che si affermi nella cultura, nella scuola, nell'università.
La Goisis non è da meno: lei e il governo che rappresenta hanno ridotto la scuola senza neanche i soldi per il normale funzionamento e hanno decurtato talmente l'orario scolastico (27 ore vuol dire 23 e mezzo di scuola, al netto di ricreazione e religione) che non si sa più come farci stare decentemente le materie: chi lavora alla primaria sa di cosa parliamo.
Ma la prossima settimana la commissione cultura discuterà il suo disegno di legge: insegnare nelle scuole geografia locale (“l'altra” geografia, invece, è fortemente snobbata) e dialetto "anche mediante attività di ricerca laboratoriale in ambienti ipermediali"... senza dimenticare "azioni teatrali, anche in dialetto, mostre documentali, convegni e pubblicazione di monografie". Per fare questo (in quali ore? al posto dell'italiano, probabilmente) propone di stanziare 100 milioni di euro l'anno, molto più di quello che la scuola ha avuto nel 2008 per il suo funzionamento.

L'altro fronte: ieri a Vicenza c'è stata una conferenza stampa in cui abbiamo fornito alcuni elementi sulla situazione e abbiamo fatto il punto dei quattro documenti che stanno girando per scuole e Consigli di Istituto (bilanci, vincolo libri di testo e insegnamento inglese nella primaria, riforma delle superiori).
Il 15 giugno c'è stato a Vicenza il forum scuola del Pd con Roberto Fasoli, che da sempre segue questi temi e che ha chiesto informazioni e proposte.
Lo sciopero degli scrutini ha avuto notevole successo e speriamo sia servito a far riflettere i genitori su quello che sta accadendo.
L'associazione NonUnodiMeno ha promosso un appello al quale vi invitiamo ad aderire.

Le forze sono impari, ma ricordiamo di nuovo che “Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso”.

giovedì 17 giugno 2010

Informiamo i genitori!

In questi giorni, in tutte le scuole, i genitori verranno a ritirare le schede di valutazione.
Non si deve perdere questa occasione per dare loro alcune informazioni, quelle che per televisione non sentiranno mai.
Gli argomenti?
C'è solo l'imbarazzo della scelta.
I tagli agli insegnanti...
L'impoverimento dell'offerta per gli alunni...
Le ore di scuole che diminuiscono...
I bilanci dell'istituto in sofferenza...
Le ore sottratte ai progetti per tappare i buchi delle supplenze...
Ogni scuola può scegliere il campo più significativo. E basta una lavagna. Non occorrono commenti, perché i dati si spiegano da soli.
E se non sono gli insegnanti a dare informazioni sulla propria scuola, chi dovrebbe darle?

domenica 13 giugno 2010

Tra le tante proteste di questi giorni, ce n'è una indirizzata ai lavoratori della scuola e legata alla recente manovra del blocco degli stipendi. Come purtroppo spesso accade, saranno i lavoratori dipendenti a pagare più di tutti, e chi ha stipendi medio bassi sarà penalizzato addirittura di più. Una simulazione di Tuttoscuola evidenzia come per gli insegnanti la riduzione sarà dall'11 al 15% rispetto allo stipendio che avrebbero avuto nel 2011 senza la manovra. Ai manager pubblici è stato tagliato il 5% della sola parte di compenso che va sopra ai 90.000 euro!!! Per i dirigenti ministeriali la riduzione che calcola Tuttoscuola è del 2,5%.
Vale proprio la pena di dire: vergogna! Ma sono parole vane: senza coscienza non si prova vergogna.
La FLC ha organizzato per domani, dalle 12 alle 16, un'occupazione pacifica dell'Ufficio Scolastico Provinciale. Vi invitiamo a parteciparvi con le parole di Paola, insegnante della primaria di Valdagno

Cari tutti,

Ieri sono arrivati i numeri dei tagli per il personale ATA: sono tremendi!
nella mia scuola 1 personale di segreteria in meno e 5 bidelli su 24 !
(altri 7 in proiezione per l'anno dopo)
chiedete i numeri della vostra scuola...

Il 30% dei famosi risparmi che la Gelmini continua tuttora a sostenere che
andranno ai meritevoli si è capito invece dove finiranno.
Nella manovra è scritto chiaramente: andranno a ripianare parte dei debiti
che lo Stato ha contratto con le scuole, dopo che solo per il 2010 il
governo aveva già decurtato di più di 226 milioni di euro il fondo per il
funzionamento delle istituzioni scolastiche.

E dal 2012 lo scalone: tutti in pensione a 65 anni!

Se volete potete piangere nella vostra cameretta...
...altrimenti potete venire con me e la FLC-CGIL ad occupare
simbolicamente il provveditorato di vicenza LUNEDI' 14 giugno dalle ore 12
alle ore 16.

Non serve a niente?
Piangere nella vostra cameretta, invece...