martedì 8 dicembre 2009

Partiamo con una notizia dell'Agenzia Stampa Quotidiana Nazionale

Roma, 5 dic - ''Siamo particolarmente soddisfatti della consapevolezza e responsabilita' manifestate dal Governo e dal Gruppo del Pdl nel prevedere il reintegro totale dei fondi destinati alle scuole paritarie, pari a 130 milioni.

La proposta, avanzata sin dall'inizio del percorso legislativo di approvazione della Finanziaria da un nutrito gruppo di parlamentari del Popolo delle Liberta', ha trovato oggi risposta positiva nei lavori della commissione Bilancio dela Camera''.

Lo affermano in un comunicato comune i deputati del Pdl Maurizio Lupi, Gabriele Toccafondi, Renato Farina e Raffaello Vignali.

Si tratta, sottolineano di ''un segnale di attenzione molto importante manifestato dai ministri Tremonti e Gelmini, ai quali va il nostro riconoscimento. Il fatto poi che tutti i gruppi in commissione hanno chiesto il reintegro totale e' segno tangibile che questo e' il momento in cui lavorare sulla parita' scolastica''.


Togliere risorse alla scuola pubblica (e pazienza se funzionava bene) a beneficio di quella privata è un obiettivo ormai del tutto esplicito di questo Governo.
Noi, a differenza dei parlamentari citati dall'agenzia, non possiamo dirci soddisfatti.

Per venerdì prossimo la C.G.I.L. ha proclamato lo sciopero generale di tutti i settori della conoscenza. Pubblichiamo di seguito il comunicato del Comitato Per la Scuola della Repubblica, che in pieno condividiamo.


“Per la Scuola della Repubblica”

Tel. 06 3337437 –– telefax 06 3723742

e-mail scuolarep@tin.it

sito www.scuolaecostituzione.it

Il Comitato Per la Scuola della Repubblica aderisce allo sciopero dell'11 dicembre. I punti individuati nella piattaforma convergono nel sottolineare la clamorosa operazione di disinvestimento non solo economico ma anche culturale che questo governo sta operando sulla scuola dello Stato, nonché la violazione sistematica di alcuni tra i diritti esigibili che più segnatamente rendono un Paese democratico: il diritto al lavoro e il diritto allo studio, entrambi veicolo di emancipazione individuale e collettiva e di crescita civile ed economica.

Auspichiamo che tali punti possano rappresentare l'inizio di un momento di significativo confronto del più grande sindacato italiano con quella parte del sindacalismo di base che - siamo certi - condivide teoricamente le istanze e le motivazioni di questo sciopero. Confronto e condivisione che - nelle realtà scolastiche, nelle associazioni e nei movimenti - di fatto rappresenta un elemento di garanzia e di dialettica positiva. E' solo attraverso una reale sinergia su grandi battaglie civili e politiche, oltre che sulla comune centralità del dettato costituzionale, che si può creare un movimento incisivo e capace di convogliare energie sane ed elaborazione democratica, necessari in questo momento più che mai

Roma 7 dicembre 2009