giovedì 21 ottobre 2010

Sempre che si faccia (problemi di rarefazione), noi ci siamo!


Perché lunedì 25 ottobre 2010 scioperiamo per un'ora?


Per denunciare alcune delle molte bugie che sono state dette


“Non ci sarà nessun taglio alla scuola. Stanno arrivando messaggi assolutamente falsi e inutili allarmismi” (Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, ottobre 2008)

In tre anni sono stati eliminati 200.000 lavoratori, il più grande licenziamento di massa della storia italiana. Già 576 insegnanti e 400 tra bidelli e altro personale in provincia di Vicenza


“Non verranno toccate né la sanità, né le pensioni, né la scuola né l'Universita'. Non aumenteremo le tasse. Non metteremo le mani nelle tasche degli Italiani” (Berlusconi, maggio 2010)

I genitori ora pagano di tasca propria i pomeriggi che le scuole non riescono più a coprire, versano contributi “volontari” sempre maggiori (più di 100 euro in alcune scuole superiori di Schio), non hanno più l'apertura anticipata se vanno al lavoro prima che la scuola apra, o devono pagare il personale delle cooperative che sostituisce i bidelli.

E noi insegnanti? Abbiamo il rinnovo contrattuale bloccato per tre anni e gli scatti di anzianità congelati. Dal 2012 le donne andranno in pensione a 65 anni, contro i 61 delle donne che lavorano nel privato. Paghiamo in tasse un quarto del nostro stipendio: nel 2008 l'Italia era al settimo posto nella UE per la pressione fiscale, nel 2009 è salita al quinto.


NON ASCOLTATE QUELLO CHE DICONO

GUARDATE QUELLO CHE FANNO


Il testo del volantino è tra i documenti che si possono scaricare.



lunedì 18 ottobre 2010

In questi giorni aluni giornali hanno dato la notizia di scuole che, per sopperire ai tagli del Ministero sul funzionamento, hanno aperto la porta a sponsor privati che forniscono banchi, computer o contributi per le uscite in cambio dell'apposizione del loro logo all'interno della scuola. Nelle mailing list della nostra zona s'è aperta una discussione: chi dice che è un modo per aiutare la scuola pubblica a mantenere una buona qualità (di arredi e di offerte), chi dissente perché è una strada che ci porta sempre più lontano dalla scuola gratuita e per tutti che aveva pensato la Costituzione. Postiamo la lettera di una mamma perché - spingendosi oltre alla valutazione "sponsor sì, sponsor no", tocca un problema precedente e più grave: perché siamo a questo punto? perché i genitori non si rendono conto che si sta togliendo loro un diritto? possono i genitori capirlo, se anche da parte di tanti insegnanti c'è un atteggiamento di passività e rassegnazione? Ecco qui, speriamo che scuota le coscienze...

Vorrei anche io dare un mio piccolo parere.
indubbiamente, la scuola pubblica, essendo tale, "dovrebbe" essere gratuita e quindi aperta a tutti. I tagli che sempre di più la stanno colpendo, la sta facendo diventare "a pagamento". E per tanti genitori questo è normale.... almeno, questo percepisco nelle scuole che frequentano i miei figli. Autotassarci sta diventando normale, come lo è il pagare la tassa di iscrizione che non è obbligatoria, anche se questo non si sa. E le scuole, a seconda se la loro cassa è più o meno piena, fanno pagare poco o tanto. Purtroppo, non ho sentito finora proteste o almeno lamentele o critiche su questo.... si paga e si sta zitti, sia perchè sappiamo che ciò che versiamo poi ricade a pioggia sui nostri figli in termini di maggior materiale che viene loro fornito, sia perchè crediamo che sia giusto così.
Hanno tolto un pomeriggio in una scuola dove va mio figlio. Cioè, dai tre rientri pomeridiani che si facevano l'anno scorso, quest'anno se ne fanno due. Un solo genitore, in relazione a circa 100-120 alunni frequentanti, ho sentito lamentarsi. Gli altri, silenzio su tutti i fronti. Le stesse maestre hanno riferito di essersi sentite basite dalla mancanza di protesta dei genitori. Questo significa che mamme e papà hanno considerato normale il taglio del pomeriggio, che non hanno problemi particolari e che credono che sia lo stesso. E che credono che non si possa fare niente. E invece un pomeriggio in meno significa meno opportunità formative per gli alunni...
Se posso, però, chiedo anche alle insegnanti dei miei figli: voi protestate? Una sola docente dei miei figli ha protestato scioperando venerdì scorso. E gli altri docenti? E allora, ai genitori che mi chiedono "perchè si deve protestare come genitori se poi gli insegnanti stessi non protestano" che cosa devo rispondere? Lo so che ognuno è libero di scegliere e che comunque scioperare porta ad una riduzione dello stipendio, mi rendo conto che si è stanchi e che non si vede la fine di questo percorso di lotta, ma, almeno dove risiedo io, c'è questa mancanza di sensibilità da parte dei docenti. Si dovrebbe, da parte di tutti, far presente in maniera forte il problema.
Infine, per non esagerare con le cose dette e scritte, ritengo che sia fondamentale fare una azione di sensibilizzazione ai genitori, organizzando incontri con i "tecnici", cioè con i Direttori Amministrativi delle scuole, con i presidi, con gli insegnanti, perchè si faccia capire la situazione. E dare contributi alle scuole attraverso "sponsor" a mio avviso sta diventando sempre più necessario, per far fronte alle mancanze di finanziamento. Anche se così si rischia che il privato entri in una cosa pubblica, ma è difficile far funzionare una scuola dove manca tutto....
Insomma, come in tutte le cose, c'è il lato positivo e il lato negativo. Sta a noi fare la differenza, far capire che questi tagli non sono normali, sono la negazione stessa del diritto di ogni ragazzo all'istruzione e alla cultura. Siamo noi che dobbiamo essere protagonisti sempre in prima linea.
Buon Lavoro a tutti
Monica