domenica 15 settembre 2013


UN AUGURIO DI BUON INIZIO

Con questa lettera, scritta nel 1830 da Abramo Lincoln al maestro di uno dei suoi figli,  auguriamo ad alunni, genitori e insegnanti un buon anno scolastico!
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Dovrà imparare, lo so, che non tutti gli uomini sono giusti, che non tutti gli uomini sono sinceri. Però gli insegni anche che per ogni delinquente, c’è un eroe; che per ogni politico egoista c’è un leader scrupoloso…. Gli insegni che per ogni nemico c’è un amico, cerchi di tenerlo lontano dall’invidia, se ci riesce, e gli insegni il segreto di una risata discreta. Gli faccia imparare subito che i bulli sono i primi ad essere sconfitti…. Se può, gli trasmetta la meraviglia dei libri…. Ma gli lasci anche il tempo tranquillo per ponderare l’eterno mistero degli uccelli nel cielo, delle api nel sole e dei fiori su una verde collina. Gli insegni che a scuola è molto più onorevole sbagliare piuttosto che imbrogliare… Gli insegni ad avere fiducia nelle proprie idee, anche se tutti gli dicono che sta sbagliando… Gli insegni ad essere gentile con le persone gentili e rude con i rudi. Cerchi di dare a mio figlio la forza per non seguire la massa, anche se tutti saltano sul carro del vincitore… Gli insegni a dare ascolto a tutti gli uomini, ma gli insegni anche a filtrare ciò che ascolta col setaccio della verità, trattenendo solo il buono che vi passa attraverso. Gli insegni, se può, come ridere quando è triste. Gli insegni che non c’è vergogna nelle lacrime. Gli insegni a schernire i cinici ed a guardarsi dall’eccessiva dolcezza. Gli insegni a vendere la sua merce al miglior offerente, ma a non dare mai un prezzo al proprio cuore e alla propria anima. Gli insegni a non dare ascolto alla gentaglia urlante e ad alzarsi e combattere, se è nel giusto. Lo tratti con gentilezza, ma non lo coccoli, perché solo attraverso la prova del fuoco si fa un buon acciaio. Lasci che abbia il coraggio di essere impaziente. Lasci che abbia la pazienza per essere coraggioso. Gli insegni sempre ad avere una sublime fiducia in sé stesso, perché solo allora avrà una sublime fiducia nel genere umano. So che la richiesta è grande, ma veda cosa può fare… E’ un così caro ragazzo, mio figlio! Abraham Lincoln

( dal sito "maestra Elena")

sabato 4 maggio 2013

L'ASSOCIAZIONE GENITORI DELLA CITTA'
DI SCHIO
organizza una
ASSEMBLEA PUBBLICA
sul tema
SCUOLA A TEMPO PIENO ?
UNA OPPORTUNITA’ PER FIGLI E GENITORI
il Prof. Girolamo Covallero
Dirigente Scolastico Istituto di Istruzione Superiore “A. Martini “ – Schio
e la Sig.ra Paola Pozza
Vicaria – Insegnante Scuola Primaria Istituto Comprensivo 2 Valdagno
ci spiegano cosa vuol dire la scuola a tempo pieno (40 ore settimanali)
MARTEDI’ 07 MAGGIO – ore 20.30 AUDITORIUM SCUOLA  FUSINATO

finalmente una bella occasione
per parlare di scuola...



lunedì 8 aprile 2013


Italia ultima nella spesa pubblica per scuola e cultura. Peggio solo la Grecia


Italia ultima nella spesa pubblica per scuola e cultura. Peggio solo la Grecia
L’Italia è all’ultimo posto in Europa per percentuale di spesa pubblica destinata alla cultura (1,1% a fronte del 2,2% dell’Ue a 27) e al penultimo posto, seguita solo dalla Grecia, per percentuale di spesa in istruzione (l’8,5% a fronte del 10,9% dell’Ue a 27). È quanto emerge da uno studio pubblicato da Eurostat che compara la spesa pubblica nel 2011.
Secondo l’Istituto di statistica europeo in Italia è più alta la percentuale di spesa per i servizi pubblici generali (che comprendono gli interessi sul debito pubblico) con il 17,3% a fronte del 13,5% medio dell’Ue a 27  (in Grecia questa voce pesa per il 24,6% su tutta la spesa pubblica). La spesa per protezione sociale in Italia è invece ancora superiore a quella Ue a 27 con il 41% della spesa pubblica complessiva a fronte del 39,9%. La protezione sociale nel nostro Paese resta però sbilanciata su quella per le pensioni mentre arranca la spesa per coloro che perdono il lavoro, per la casa e l’esclusione sociale.
Se invece si guarda solo alla cultura l’Italia con il suo 1,1% di spesa pubblica dedicata a questa voce è superata dalla Grecia (1,2%) e da tutti gli altri Paesi dell’Ue a 27 con la Germania all’1,8%, la Francia al 2,5% e il Regno Unito al 2,1%.

giovedì 28 febbraio 2013

E  INTANTO, IN FRANCIA......

La finanziaria francese 2013 costituisce per l'Educazione nazionale una netta inversione di tendenza rispetto al quinquennio precedente, caratterizzato da massicce soppressioni di cattedre.
Conformemente al programma di Francois Hollande, appaiono prioritari quattro settori: impiego, giustizia, sicurezza e, soprattutto, educazione. Infatti il 90 % delle 60mila assunzioni da effettuare per concorso durante il mandato sarà riservato alla scuola, con la sostituzione integrale di tutti gli insegnanti che andranno in pensione e la creazione ( resa possibile da riduzioni d'organico in altri ministeri) di 9000 nuovi posti già nel 2013.
La scuola francese  reste un cantiere aperto: la scuola primaria verrà trasformata anche con l'applicazione del principio " più maestri che classi" e l'esecuzione assistita dei compiti all'interno delle scuole.
( da "La vita scolastica" n.7 del 2013)

lunedì 11 febbraio 2013

La dura vita degli insegnanti precari


"E’ un tunnel dove la luce non c’è mai. Non è come dice Monti, la luce in fondo al tunnel non si vede”. Antonietta è una delle centinaia di maestre che ogni mattina parte all’alba dalla Campania e non solo per raggiungere Roma, dove – forse – l’attende una giornata di lavoro. Da sette anni prende il treno delle 4,37 da Villa Literno per raggiungere la capitale in tempo per l’inizio delle lezioni. A lei, quest’anno, è andata bene: la supplenza durerà fino a giugno. Ma buona parte dell’esercito delle precarie che ogni mattina arriva a Termini non è altrettanto fortunata. Le maestre arrivano a Roma entro le 7.30, nella speranza di essere chiamate da qualche istituto. E se il telefono non squilla, si torna a casa come se nulla fosse. “Profumo, che è insegnante, dovrebbe capire le nostre difficoltà – dice Simonetta, 48 anni da Frosinone – Non ce la facciamo più, siamo stanche di fare precariato, vogliamo la nostra dignità”. Poi, uno dei suoi due telefoni sul tavolo squilla: “Mi hanno chiamata, faccio tre giorni”. Per questa volta il viaggio non è andato a vuoto ...
(Guarda il video
11 febbraio 2013

martedì 15 gennaio 2013

Un'iniezione di ottimismo, in questi tempi cupi..

Massimo Gramellini - Signora Maestra

(Dalla Stampa - rubrica: Buongiorno, 29/05/2012)

Domenica sera ho condiviso con una trentina di temerari uno spericolato esperimento sentimentale: il raduno dei compagni di classe delle elementari.
Erano quarant’anni e centomila capelli che non ci si vedeva e per farsi riconoscere ciascuno si era pinzato sul petto una targhetta con nome, cognome e una propria foto di allora. E' stata una delle serate meno nostalgiche della mia vita: il passato da rammentare era così remoto che sembrava futuro.
Si è parlato tantissimo di progetti e speranze, pochissimo di calcio, niente di politica. Ma si è parlato soprattutto della, e con la, Maestra.
Era per i suoi 88 anni appena compiuti che avevamo apparecchiato lo spettacolo, salvo accorgerci in fretta che lo spettacolo era lei. Buona ma non debole, la schiena ancora dritta come i suoi pensieri. La Maestra. Quella che ci aveva insegnato a leggere con i libri di Primo Levi e di Rigoni Stern.
Anche l'altra sera ha ascoltato con attenzione il primo e l'ultimo della classe declamare "bosco degli urogalli" e poi ha dato loro il voto: basso e però giusto, come sempre.
Si aggirava fra i suoi scolari attempati distribuendo carezze ruvide e rimproveri dolci. Nel guardarla pensavo all'esercito silenzioso di cui quella donnina formidabile fa parte: le maestre elementari della scuola pubblica italiana che hanno tirato su una nazione con stipendi da fame, ma meritandosi qualcosa che molti potenti non avranno mai. Il nostro rispetto.
Prima di andare a dormire ci ha detto che averci avuti come alunni era stato, per lei, come riceverci in dono.
Poi ci ha baciati sulla fronte, uno a uno. Sono rientrato a casa con addosso l'energia di un leone.