Da La Repubblica di oggi
Migliaia in piazza per lo sciopero indetto da Cgil e Cobas
Alte percentuali di partecipazione, centomila nelle piazze
Blocco e cortei, nella scuola
la protesta sulla riforma Gelmini
di SALVO INTRAVAIA

Per Piero Bernocchi, leader dei Cobas, l'adesione allo sciopero nelle città principali ha sfiorato il 50 per cento. Per il ministero l'adesione è stata del 10,9 per cento. In piazza nella capitale erano in 50 mila e dopo la serrata di oggi Bernocchi lancia lo sciopero degli scrutini. Rumoroso e colorato il corteo che da piazza della Repubblica ha raggiunto viale Trastevere 'assediandò il ministero dell'Istruzione sulle note di Rino Gaetano. "Quella di oggi - spiega Bernocchi - è una grande giornata di risveglio, da parte della categoria ma anche di molti cittadini di fronte ad una scuola che si vuole sempre più immiserire. Combattiamo l'immiserimento del sistema scolastico - aggiunge - e l'idea che l'istruzione sia una spesa improduttiva e che vada ridotta in maniera brutale, mentre negli altri paesi europei l'istruzione è considerata giustamente un bene primario su cui si investe".
Nelle 40 piazze italiane teatro di altrettante manifestazioni, secondo l'Unione degli studenti e Link-Coordinamento universitario, hanno sfilato 100 mila studenti, in netto contrasto con la riforma della scuola superiore e dell'università. Ma anche tanti precari "licenziati in tutti i comparti della conoscenza". "Mentre migliaia di precari sono stati già licenziati - conclude Pantaleo - il prossimo anno si prevedono altri 40 mila posti in meno tra docenti e personale Ata e mancano anche i soldi per comprare la carta igienica". Inoltre "moltissime scuole cadono a pezzi mentre le università pubbliche rischiano la bancarotta".
A Milano circa 2 mila e 500 studenti hanno sfilato per le vie del centro. I ragazzi delle scuole medie e superiori hanno raggiunto il provveditorato agli studi e qui hanno lanciato centinaia di rotoli di carta igienica contro le finestre. Stessa protesta a Roma, con rotoli di carta igienica lanciati contro i cancelli di Palazzo della Minerva. Mentre il corteo della Cgil si è mosso da piazzale Flaminio si è mosso verso la Rai di viale Mazzini. Presenti anche il Prc di Roma con lo striscione "la scuola non è un'azienda" e Sinistra e libertà.
Cortei anche a Torino, Genova, Firenze, Bologna, Napoli, Palermo organizzati dalla Rete degli studenti e dall'Unione degli universitari. "Gli studenti denunciano il furto di futuro in corso" spiega Sofia Sabatino, portavoce nazionale della Rete. "Il governo dei furbetti - continua la Sabatino - aiuta i suoi amici ad evadere le tasse, a prendere appalti, a gestire fondi pubblici: è un banchetto vergognoso che viene pagato con le risorse sottratte alla nostra formazione, ai nostri diritti, al nostro domani". E secondo i primi dati sono oltre 300 mila gli studenti che hanno aderito alle manifestazioni di oggi.
In piazza anche i docenti del Cidi (il coordinamento dei docenti democratici) e dei Genitori democratici. Ma anche Cip (coordinamento insegnanti precari) e Cps (coordinamento precari della scuola) che hanno pagato in prima persona i tagli al personale. "Il tempo sta mettendo in evidenza quanto siano state sciagurate e antidemocratiche le scelte del governo in materia di pubblica istruzione. I tagli indiscriminati - spiegano dal Cip - stanno conducendo ad un vero e proprio fallimento della scuola pubblica a vantaggio di quella privata. Ormai il disegno è chiaro: l'istruzione sarà degradata al rango di servizio tra i servizi e come tale potrà essere tranquillamente privatizzato".