venerdì 6 marzo 2009

IN DIREZIONE OSTINATA E CONTRARIA

Abbiamo organizzato per venerdì 13 marzo alle 20,30 al teatro Pasubio di Schio (quello in via Maraschin, la strada larga che da Schio porta a Torrebelvicino e Valli del Pasubio), un concerto. I FabriCANTI suoneranno e canteranno De Andrè, e ci sarà qualche riflessione sulla scuola e sul lavoro di questi mesi. L'entrata è libera, chi vorrà contribuire potrà sostenere le azioni future dei comitati.
Il titolo, che è proprio quello di una canzone di De Andrè, è perché noi, e speriamo voi, siamo contro chi taglia il futuro dei bambini, e ostinatamente a favore di una scuola di qualità. Contiamo molto sul passa parola, il volantino è scaricabile dai materiali.

mercoledì 4 marzo 2009

Tutto il movimento che in questi mesi è nato nel territorio a difesa della scuola pubblica, anche se sembra avere poco scalfito il Governo, ha però certamente toccato gli Amministratori: i Sindaci si sono trovati sotto la pressione diretta di insegnanti e soprattutto genitori, ma anche con la necessità di fare i conti con i problemi organizzativi e l'impoverimento provocati dai tagli. Quindi, che al previsto incontro di lunedì 2 marzo ad Abano, nè la Gelmini, nè Galan e la Donazzan si siano presentati non dev'essere loro piaciuto. In questa situazione, Provincia e Regione sono tra l'incudine e il martello: da un lato un Governo centrale a cui interessa solo fare cassa (mai però sacrificando i propri privilegi, sempre sulla pelle di qualcun altro), dall'altro una popolazione sempre più scontenta e con la consapevolezza sempre più chiara che li si sta rapinando rispetto a un diritto importante.
Quale la risposta?
Non mettere in discussione il pacchetto Gelmini Tremonti, perché i partiti di riferimento di Provincia e Regione sono anche loro a Roma a spartirsi la torta, e a un pranzo è sempre scortese litigare con gli altri commensali.
Neanche però tapparsi occhi e orecchie di fronte a questo vociare sempre più forte (si pensava che blindando i provvedimenti e approvandoli alla chetichella tutto si sarebbe messo a tacere, e invece...), anche perché i Consiglieri provinciali e regionali hanno con l'elettorato un rapporto molto più stretto di quelli centrali e devono rispondere direttamente della ricaduta sul territorio delle leggi nazionali appoggiate anche dai loro partiti.
Allora la soluzione sembra essere quella di accettare di scambiare il piumone che si aveva (e dove sarà il nostro piumone adesso? a rincalzare qualche boeing dell'Alitalia, forse...) con una coperta lisa e tarmata, ma di tirarla poi con i denti perché il Veneto sia un po' più coperto del resto d'Italia. Da qui tutte le rivendicazioni sulla difesa degli organici del Veneto che alle varie riunioni e nella stampa locale gli Amministratori dei partiti di maggioranza stanno facendo e la promessa di spendersi per la difesa del tempo scuola.
Ma la questione merita di essere affrontata con un po'più di dignità. La scuola pubblica è un diritto, è patrimonio di tutta una nazione. Quello che è stato stravolto non è solo il tempo scuola, pur essenziale per la costruzione di un ambiente educativo, è proprio l'impianto generale. Quello che i genitori nei moduli della Buona Scuola hanno chiesto non è solo orario, è anche qualità. Non è strappando qualche insegnante in più per coprire le mense venete o portare anche le prime alle 30 ore richieste dalle famiglie che si risolverà il problema. Non è facendo slittare i cambiamenti o portandoli a regime in cinque anni anziché in uno che le modifiche sono meno devastanti. Chiariamo quindi, come si è sottolineato anche nel coordinamento del Veneto, che l'aspetto del tempo va trattato assieme a quello della qualità. E riportiamo il dibattito anche sul piano pedagogico, anche se purtroppo è quello che meno interessa a chi sulla Scuola legifera. Mettiamo a disposizione un bell'articolo di Gian Carlo Cerini "Maestre d'Italia", che ricorda che i moduli non sono stati attuati per risolvere un problema occupazionale e che rende il dibattito un po' meno becero di quello a cui in tante situazioni ci tocca assistere.

martedì 3 marzo 2009

Informiamo che in questi orari e in questi canali ci saranno dei servizi sulle azioni attuate in provincia contro il pacchetto Gelmini Tremonti.

> TELEVENETO
> GIOVEDI 5.3.09 ORE 18,15
> SABATO 7.3.09 ORE 23,45
>
> CANALE 893 SKY EUROITALY
> MERCOLEDI 4.3.09 ORE 17,50
> VENERDI 6.3.09 ORE 22,30

C'è qualcuno che li può registrare e digitalizzare?

lunedì 2 marzo 2009

Ha ancora un senso essere iscritti a un sindacato? E, in particolare, ha ancora un senso essere iscritti alla CISL?

Questo è il titolo della lettera di alcuni iscritti alla CISL che si sono interrogati su una serie di nodi e di argomenti: la scuola, il Dal Molin, il pubblico impiego, le politiche verso i più deboli, l'appoggio ad alcune scelte di governo, la rottura dell'unità sindacale.
La lettera rivela la passione, l'impegno e la tenacia con cui chi l'ha scritta ha sempre lavorato, e di conseguenza la delusione che prova adesso, di fronte ad alcune scelte della Segreteria nazionale. La mettiamo tra i documenti e chiediamo - agli iscritti CISL che volessero sottoscriverla - di mandarci una mail con nome e cognome entro il 10 marzo. Dopo di che, verrà spedita.
La risposta invece alla prima parte della domanda, per noi è SI'.
Sì, perché sono state le leghe tra i lavoratori a farli uscire dalla condizioni disumane in cui lavoravano.
Sì, perché il Sindacato da sempre si spende per la difesa dei diritti e la dignità del lavoro.
Sì, oggi più che mai. Solo se sapremo essere uniti potremo reggere e mantenere vive la solidarietà, l'attenzione a chi è più debole, la cura del bene pubblico.

Le conquiste ottenute anche grazie ai Sindacati sono state godute poi da tutti, iscritti e non iscritti. Ma è solo con un Sindacato forte (o con molti Sindacati, che lavorano assieme), che sarà possibile non farsi stritolare.
Avete critiche verso i Sindacati? Prima iscrivetevi (a quello che volete, ma iscrivetevi), e poi fatele.
Avete rilievi specifici verso un Sindacato? Restituite la tessera, motivando la scelta, e poi iscrivetevi subito a un altro.