domenica 30 dicembre 2012

Il nostro blog aveva ricordato qualche tempo fa il bel libro di Gianfranco Zavalloni "La pedagogia della lumaca". Con qualche mese di ritardo vi diamo la triste notizia della scomparsa di questa importante figura di educatore e pedagogista. Gianfranco Zavalloni sarà sicuramente ricordato per molto tempo e vi invitiamo a conoscerlo meglio leggendo le pagine che vi citiamo qui sotto. Aggiungiamo un suo ricordo uscito sulla pagina web della rivista "La vita scolastica".

http://www.scuolacreativa.it/personale.html

http://www.scuolacreativa.it/


Il 19 agosto 2012, a Cesena, Gianfranco Zavalloni, è stato portato via da un male senza cura. Aveva 54 anni.

Una giovane età, per andarsene, anche perché Gianfranco di vite sembrava averne molte, come i gatti.

È stato per sedici anni maestro di scuola materna. Ha lavorato come dirigente scolastico a Modena, Carpegna, Pennabili, Rimini, Gatteo e a Sogliano al Rubicone, suo ultimo incarico. Dal settembre 2008 al marzo 2012 è stato responsabile dell'Ufficio Scuola del Consolato d'Italia di Belo Horizonte, in Brasile.

Ma è stato anche burattinaio, sia come animatore di spettacoli del teatro di figura sia come costruttore di burattini. È stato un disegnatore e pittore di altissima qualità.

Ed è stato anche un educatore alla pace e un ecologista vero, tra i fondatori del movimento dei Verdi italiani e primo consigliere comunale eletto nelle liste ecologiste nel 1985. A Cesena aveva fondato e costruito materialmente l’«Ecoistituto delle tecnologie sostenibili» e si era inventato il movimento degli Orti di pace.

Ed è stato poi un grande pedagogista, sia nella pratica educativa che nell'elaborazione teorica, scrivendo, tra le molte cose, un libro fondamentale come La pedagogia della lumaca (2008). E moltissimo altro ancora, come si può vedere a partire dal suo sito.

Carlo Ridolfi

mercoledì 12 dicembre 2012

"Un Paese che distrugge la sua Scuola,
non lo fa mai solo per soldi,
perchè le risorse mancano
o i costi sono eccessivi.
Un Paese che demolisce l'istruzione
è già governato da quelli che
dalla diffusione del sapere
hanno solo da perdere."

(Italo Calvino)

venerdì 7 dicembre 2012

da Repubblica del 6 dicembre, un interessante articolo ricco di spunti per riflettere...

Appello perché bimbi e bimbe fino a 8 anni
siano liberi da schermi e computer nella scuola

di FRANCO LORENZONI, maestro elementare


Il Ministero dell'Istruzione progetta di portare in sempre più aule le LIM (Lavagne Interattive Multimediali), cioè schermi giganti collegati a un pc, in un momento in cui le classi si affollano sempre più di bambini - fino a 30 e 31 - e quando è assente un insegnante spesso si accorpano e il numero cresce. A partire dal prossimo anno, inoltre, i libri di testo cartacei saranno progressivamente sostituiti con supporti informatici da leggere su tablet.
Tutto ciò avviene in un contesto in cui, con la diffusione di I-phone e cellullari dell'ultima generazione, genitori ed adulti sono ovunque e sempre potenzialmente collegati alla rete, dunque sconnessi o connessi solo a intermittenza con i bambini che hanno vicino.
Ben prima del diluvio tecnologico, dilagato in ogni casa e ogni tempo, bambine e bambini si sono trovati a fare i conti con adulti distratti. Ciò che sta cambiando radicalmente e rapidamente è che ora, nel reagire alle consuete distrazioni adulte, bambini anche molto piccoli trovano facilmente anche loro attrazioni altrettanto potenti.



sabato 10 novembre 2012

Anche le prof , nel loro piccolo....

Siedono in cerchio nelle piazze storiche, nella galleria Vittorio Emanuele a Milano, in piazza Sant'Oronzo a Lecce o alla stazione metro Garbatella a Roma. Tra le ginocchia hanno i compiti dei loro studenti. E li correggono.
I professori scendono in piazza e portano in strada il loro lavoro, sotto gli occhi dei passanti che li osservano incuriositi..è la nuova "tendenza" delle proteste, contro tagli e riforme al ribasso della scuola.
E così, dal nord al sud d'Italia, li vedi correggere i compiti e preparare le lezioni per strada, dove capita, purchè tutti vedano il loro lavoro sommerso.
( dal Venerdì di Repubblica del 9 novembre 2012)

E IL GIORNO 13 NOVEMBRE, MOBILITAZIONE CON ASSEMBLEE SINDACALI IN TUTTA ITALIA NELLE PRIME DUE ORE DI LEZIONE.
Con la speranza che qualcuno se ne accorga!

lunedì 15 ottobre 2012


BISOGNA AVVISARE PROFUMO
CHE SIAMO GIÀ A 24 ORE SETTIMANALI
di Lucio Ficara La Tecnica della Scuola, 14.10.2012
È del tutto ovvio che questa manovra, di portare l’orario settimanale delle lezioni dei docenti da 18 a 24 ore oppure da 18 a 18+6, è un’operazione puramente di carattere economico. Le dichiarazioni fatte dal ministro Profumo riguardo le motivazioni di questo provvedimento sono un insulto all’intelligenza degli insegnanti. Ma quali saranno mai queste motivazioni? Le ha spiegate Profumo a margine di un incontro dibattito sulle Smart Cities, dove è emerso che il ministro vuole che studenti e professori debbano trascorrere più ore della giornata insieme: “Il problema della scuola è molto articolato, ha dichiarato Profumo, ho viaggiato da nord a sud e ho conosciuto questa comunità di grandissimo valore, fatta di docenti, studenti, genitori: dobbiamo farla convivere di più insieme”. Continuando la sua esposizione il ministro ha continuato dicendo: “In Europa la relazione fra docenti e scuola non è solo frontale, ma è in fase di condivisione che si prolunga nella giornata e nelle giornate”.
Lasci perdere ministro il tentativo di dare spiegazioni che abbiano un senso logico, eviti di arrampicarsi sugli specchi, dica come stanno davvero le cose: l’idea di portare a 24 ore o a 18 + 6 l’orario settimanale dei professori senza alcun incremento retributivo deriva da una principale e pura esigenza di fare cassa. È la solita operazione di stampo ragionieristico, fatta con la calcolatrice in mano, che tende a colpire una categoria che protesta poco e non si fa sentire abbastanza. Il risparmio quantificato da questa operazione di ulteriori tagli per la scuola è pari a circa un miliardo di euro.

lunedì 17 settembre 2012

Donazzan: "Sbagliato dare la cittadinanza agli stranieri nati qui"

Le scuole si sono aperte da poco e l'assessore regionale all'istruzione ci dona una perla di saggezza.
" La cittadinanza va conquistata, si tratta di una scelta che implica l'adesione a una comunità, a una cultura fatta di regole, darla con facilità a tutti gli studenti nati in Italia sarebbe un errore."
Il diritto alla cittadinanza italiana spetta anche a chi nasce in Italia da genitori ignoti o apolidi, oppure da genitori stranieri residenti all'estero, purchè dimostrino di avere un antenato italiano.
Se i genitori sono certi ma non hanno antenati italiani, bisogna invece aspettare fino a 18 anni.
Per fortuna le nostre scuole sono aperte a tutti, e in questi anni noi insegnanti abbiamo capito quale grande ricchezza possa dare l'incontro tra bambini di diversa provenienza.
Cara Donazzan, faccia un giro per le nostre scuole, le sarà utile!

mercoledì 22 agosto 2012

(Da www.foruminsegnanti.it)

di VITTORIO ZUCCONI

Guardo attonito le pagelle dei miei bambini sopravvissuti alla seconda elementare, frequentano entrambi scuole elementari pubbliche americane, uno nei sobborghi di Washington, l'altro di New York, essendo la scuola pubblica la migliore nel rapporto qualità-prezzo, purché in quartieri buoni dove le tasse sulle case (la vecchia Ici, avete presente?) finanziano quasi interamente l'istruzione.
Non sono pagelle, sono bilanci dello Stato. Dozzine di voci coprono l'universo di questi omini e donnine, dall'apprendimento delle materie a varie manifestazioni del comportamento e del carattere.
I confronti internazionali compilati dall'Ocse collocano gli studenti americani al diciassettesimo posto nella graduatoria mondiale. L'Italia, se proprio volete soffrire, è ventinovesima, nella zona occupata da Spagna, Irlanda, Grecia e Portogallo, guarda caso - caso? - le nazioni più inguaiate nel calderone bollente di economia e finanza.

La lettura delle mostruose pagelline - uno dei due nipoti ha portato a casa un papiro di otto facciate - offre un possibile indizio. Sta nella ossessione americana con la misurazione quantitativa degli studenti, quella che s'illude di poter calcolare quanto profitto ci sia in quel bambini, come un esame del sangue che misura quanti globuli rossi o bianchi, quanta percentuale di grassi o di zuccheri ci siano nel corpo.
Sono foto istantanee di un uccello in volo, che nulla dicono da dove venga, dove andrà, o potrà andare, un istante dopo. Albert Einstein era notoriamente un mediocre studente, come lo erano Steve Jobs, Bill Gates o Mark Zukerberg. James Joyce, forse il più grande scrittore in lingua inglese ed eccellente liceale, si arrese agli studi di medicina per l'incapacità di superare gli esami.
Il principio che mettendo incinta nove donne contemporaneamente il bambino nasca in un mese non sembra funzionare in biologia nè in pedagogia. Escono ottimi cittadini da pessime scuole e pessimi da ottime scuole. L'"Unabomber" che terrorizzò per anni l'America era laurerato a Harvard, e professore a Berkeley, con un dottorato in matematica.
Uccise tre persone e ne ferì tredici La pletora di riforme che travolgono i sistemi scolastici in tutto il mondo sono la prova che nessuno possiede la formula magica. Tutto dipende da quell'individuo, dai suoi talenti, dalla voglia di investirli, dalla risposta agli stimoli esterni quando crescerà, dall'ambiente familiare dal quale proviene, dall'intelligenza e dalla umanità di chi lo segue.


sabato 21 luglio 2012

NOTIZIE CHE FANNO BENE

Di questi tempi, leggendo i giornali, si rischia una crisi di nervi o la caduta in uno stato depressivo permanente. La notizia che vogliamo darvi oggi, cari lettori, ci ha resi quasi euforici e ci ha fatto ricordare vecchie battaglie considerate ( qualche decennio fa..) perse in partenza.

Chiara, con la sindrome di Down e una volontà di ferro, si è laureata in Economia all'Università di Cassino.
" Ci siamo battuti sempre per la normalità e il percorso di studi e di vita di mia figlia è stato un percorso normale", dice con fermezza la mamma di Chiara.
" Un lavoro ben fatto- aggiunge il relatore prof. Marcello Sansone- E' stata molto spigliata e presente a se stessa, sicura di sè. Devo dire che non si è vista quasi differenza con gli altri laureandi.
E noi ci complimentiamo con te, cara Chiara!

venerdì 15 giugno 2012

LA PEDAGOGIA DELLA LUMACA

"Ragazzi meritevoli alla sfida della Maturità Digitale", scrive il settimanale del Corriere della Sera.
E in prima pagina aggiunge: " L'inno di Mameli sarà materia a scuola".
Angustiati da questi annunci, ci rifugiamo in una sana lettura che consigliamo ai nostri 15 lettori.
L'autore è Gianfranco Zavalloni, già maestro di scuola d'infanzia e oggi dirigente scolastico.
Il titolo del suo libro : "Pedagogia della lumaca", EMI editore.

La scuola odierna, riflettendo le tendenze di buona parte della società umana, è centrata sul mito della velocità, dell'accelerazione e della competizione, come criterio di selezione al quale i bambini vengono educati fin dai primi anni di vita.
Dal contatto quotidiano e continuato con la realtà scolastica nasce la riflessione de La pedagogia della lumaca.
Siamo nell'epoca del tempo senza attesa. Questo ha delle ripercussioni incredibili nel nostro "modo di vivere".
Non abbiamo cioè più il tempo di "attendere", non sappiamo partecipare a un incontro senza essere disturbati dal cellulare, vogliamo "tutto e subito" in tempo reale.
Le teorie psicologiche sono concordi nel pensare che una delle differenze fra i bambini e gli adulti stia nel fatto che i bambini vivono secondo il principio di piacere (tutto e subito), mentre gli adulti vivono secondo il principio di realtà (saper fare sacrifici oggi per godere poi domani).
Oggi gli adulti, grazie anche alla società del consumismo esasperato, vivono come i bambini secondo le modalità del "voglio tutto e subito".
È necessario intraprendere un nuovo itinerario educativo...

sabato 19 maggio 2012

A Brindisi qualcuno ha messo degli ordigni in una scuola intitolata a Francesca Morvillo e Giovanni Falcone. L'esplosione ha ucciso Melissa Bassi, una ragazza di sedici anni, e un'altra studentessa è in pericolo di vita.

Lunedì tutte le scuole d’Italia devono chiamarsi Morvillo Falcone

Lunedì 21 maggio in nessuna scuola della città, in nessuna scuola di questo paese si dovrà fare lezione normalmente. In qualsiasi forma, dentro e fuori dalle aule, nei corridoi, nelle strade e nelle piazze, i gesti, le azioni, le parole pronunciate o scritte dovranno servire per piangere le nostre vittime, per esprimere la nostra collera, per ragionare sulle nostre responsabilità. Nessun insegnante può chiamarsi fuori, nessuno studente deve guardare da un'altra parte. Solo così il dolore e la collera potranno esprimersi. Poi si tornerà al lavoro quotidiano, duro, invisibile e profondo che già da tempo persone libere come i ragazzi e gli adulti di LIBERA stanno facendo e che si sta estendendo, classe dopo classe in tante scuole italiane, anche nella nostra città. Cerchiamo, noi tutti, di essere all'altezza di questo momento. La mafia è morte. Dimostriamo di essere vivi.


Associazione "una nuova primavera per la scuola pubblica"

martedì 8 maggio 2012

Trovate avvilente, quando andate in libreria, vedere lo scaffale dei test che addestrano all'Invalsi sempre più fornito?
Avete voglia di rallegrarvi, una volta tanto, pensando alle nuove generazioni?
Avete un minuto e 56 secondi e vorreste spenderlo bene?
Guardate questo video.

mercoledì 25 aprile 2012

Buon 25 aprile!


Postiamo un augurio che ci è arrivato da un amico di Roma.

La stagione della liberazione morale del Paese è quanto mai attuale anche adesso.
Corruzione, opportunismi, clientelismi d'interesse, nazionalismi gretti, perdita di senso del bene comune, del decoro e del ridicolo, nanismo morale e politico, non sono inferiori alla stagione del nazi-fascismo, che portò alla morte e alla distruzione della seconda guerra mondiale.
Sono stato recentemente - a pasqua, come faccio solitamente, per unire festa religiosa e festa civile - a visitare il Museo della Liberazione di Via Tasso e sono rimasto colpito dalla statura morale dei tanti di ogni condizione sociale, provenienza per nascita, idea politica, credenza religiosa che hanno contribuito, pagando consapevolmente con la loro libertà e la vita personale, all'acquisto della nascita della nostra Repubblica, consacrata nei valori della carta costituzionale.
Gratitudine per tutti loro e presa in mano della loro bandiera morale da tutti noi, in questa festa in un anno di ricostruzione, quale deve essere questo che stiamo vivendo, per onorare la memoria del loro sacrificio e farne fruttare l'eredità che ci hanno consegnato.
Buon 25 aprile a tutti noi,

lunedì 16 aprile 2012

Non aprite quella scuola

Cliccate qui per vedere il trailer realizzato da Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi per il programma di Sabina Guzzanti "Un Due Tre Stella", andato in onda Mercoledì 11 Aprile su La7, dura un paio di minuti. A causa del finale particolarmente cruento, ne sconsigliamo la visione agli spettatori impressionabili.

sabato 7 aprile 2012

L'ISTRUZIONE AL PRIMO POSTO

Finalmente anche la Lega ammette che il suo primo obiettivo politico non è la secessione, ma L'ISTRUZIONE!

Istruzione a tutti i costi, volete qualche esempio?
  • 229mila euro per l'istruzione di Renzo Bossi
  • 120mila euro per dare un titolo di studio a Rosi Mauro e al suo fidanzato
  • 100mila euro per sostenere la scuola "bosina" di Varese (più un milione messo da parte, contributi annuali di 150-200mila euro e un mutuo di 1,5 milioni di euro)
Se persino la Lega ha capito l'importanza dell'istruzione, di cosa ci stiamo preoccupando?

mercoledì 28 marzo 2012

Due buone notizie

L'emendamento sull'Invalsi, il cui testo potete vedere cliccando qui, ha raggiunto in pochi giorni quasi 5.000 firme, è stato depositato da alcuni parlamentari di IdV e Pd ed è diventato un ordine del giorno che ha avuto il parere favorevole del governo e della commissione affari costituzionali. Esso non vuole sfuggire al tema della valutazione ma si contrappone all'uso distorto e spesso strumentale dei test standardizzati al quale abbiamo spesso assistito in questi ultimi anni.
Questo positivo risultato non è caduto a terra come pera matura, complici il destino e una natura benevola, ma è il frutto del duro e alacre lavoro di chi si preoccupa della scuola e pensa che la responsabilità delle cose non sia sempre di qualcun altro.
Uscirà a breve la circolare sugli organici (in Veneto 173 posti in più perché è aumentata la popolazione scolastica). Continuano i danni della Gelmini e quindi nella primaria le nuove classi entreranno ancora con le 27 ore, però le tre ore per classe perse anche quest'anno dovrebbero rimanere alla scuola per l'ampliamento dell'offerta formativa.
Anche qui crediamo che questa minima boccata di ossigeno non sia un segno della benevolenza divina ma l'esito di una grande fatica: ognuno di noi ha contribuito come poteva? se la risposta è "no", c'è di sicuro ancora tempo per rimediare.

venerdì 23 marzo 2012

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGH

mercoledì 14 marzo 2012


Non siamo in grado di recensire questo spettacolo perché lo vedremo per la prima volta domenica.
Ne diamo comunque comunicazione perché riflettere con modalità diverse sulla scuola è sicuramente interessante.
Se poi un un insegnante, dopo questi anni martoriati, decide che proprio non ce la fa più, può essere un'occasione per prendere contatti in vista di una futura diversa carriera...


OTTO DOCENTI IN SCENA!

DOCENTI in qualità di SCENEGGIATORI E ATTORI PER RACCONTARE LA SCUOLA VISSUTA DA DENTRO.

"FUORI REGISTRO": ecco l’ultima fatica dei DOCLAB, compagnia a denominazione di origine controllata che da cinque anni si sperimenta nel teatro.


Ci sono storie che restano incise sui banchi, scritte in appunti sparsi oppure rimangono racchiuse in brevi gesti o sguardi che tradiscono le ritualità più convenzionali. Un mondo di ruoli e numeri noti, ma per cui, nonostante tutto, ha senso ancora mettersi in gioco. Tra il serio e il faceto, tra il noto e il non detto, senza retorica e lamentele, ma con passione. E perché no? Con un sorriso! Così la scuola che si racconta…


Informazioni e prenotazioni +39 347 4352937

domenica 4 marzo 2012

In meno di un mese

Ammiratrice della Gelmini, più realista del re (doveva chiudere 24 istituzioni scolastiche, ne chiude 60), la carissima Aprea dove passa lascia il segno. E meno male che se l'è presa Formigoni...

In provincia di Lecco nasce la scuola monstre per tutta la valle

La struttura è costituita da venti plessi distribuita su sei comuni. Circa 2.100 alunni e oltre 250 docenti, tra organico di diritto e di fatto. Questo il risultato della delibera appena approvata dalla giunta regionale della Lombardia

In provincia di Lecco una scuola monstre: dal prossimo anno scolastico in un unico plesso tutta l’offerta formativa della Valle San Martino. Un’unica scuola autonoma di 20 plessi distribuita su sei comuni. Circa 2.100 alunni e oltre 250 docenti, tra organico di diritto e di fatto.

Questo uno dei risultati della delibera appena approvata dalla giunta regionale della Lombardia sul dimensionamento della scuole. Un’operazione clamorosa effettuata dal neo-assessore all’istruzione Valentina Aprea, soprattutto se si pensa che sono state soppresse 60 istituzioni scolastiche mentre lo stesso ministero dell’istruzione aveva chiesto un taglio di soli 24 scuole.

Il piano è stato subito contestato dalle organizzazioni sindacali di categoria, anche perché a fianco delle scuole monstre si lasciano al loro posto scuolette di poche centinaia di alunni. “E’ sicuramente cosa difficile analizzare la “rivoluzione” messa in atto – sostiene la Flc cgil lombarda – di fronte al dato complessivo che coinvolge quasi 1.300 istituzioni autonome scolastiche. Ci viene cosa facile, dopo una prima e sommaria lettura del piano di dimensionamento, mettere in evidenza come sul territorio si conservino autonomie dell’ordine di 500 alunni, anche al di fuori delle situazioni di montagna e contemporaneamente se ne vadano a creare alcune al di sopra dei 2.000 alunni, tre volte tanto! Vedasi Lecco e Brescia”.

Difficile immaginare le ricadute di questa operazione sulla qualità del servizio scolastico. “Alla Flc Cgil Lombardia – si legge in un comunicato – continua a rimanere del tutto incomprensibile, come, rispetto al conseguimento di un obiettivo fissato dallo Stato in meno 24 autonomie scolastiche, Regione Lombardia abbia deciso di tagliarne 60. Non ne comprendiamo le ragioni, comprendiamo invece i sacrifici e le disfunzioni che tutti gli operatori delle scuole interessate e i loro utenti saranno costretti a subire”. Da qui la richiesta di ritiro della delibera e il rispetto delle previsioni fatte dallo stesso Miur.
(dal Fatto Quotidiano)

venerdì 24 febbraio 2012

Domani a Vicenza ci sarà un'iniziativa contro l'acquisto degli F-35, spreco enorme e scelta che riteniamo sbagliata e di cui abbiamo parlato anche in passato Diamo alcune informazioni su promotori e orari.

Campagna “Taglia le ali alle armi” promossa da Sbilanciamoci!, Tavola della Pace, Rete
Italiana per il Disarmo con il sostegno di UNIMONDO, GrilloNews e Science for Peace

Chiediamo al Governo Monti di non procedere all’acquisto dei 131 caccia bombardieri Joint Strike
Fighter F-35 già prenotati dal precedente governo Berlusconi. Non possiamo permetterci questi sprechi.

25 febbraio

giornata di mobilitazione nazionale

“100 piazze d’Italia contro i caccia F-35”.

Vicenza

Dalle 9 alle 19: gazebo per la raccolta firme in Piazza Castello
Ore 15.00: presidio silenzioso davanti alla Caserma Ederle
Ore 16,30: momenti di riflessioni e testimonianze
in piazza Esedra, davanti al busto di Gandhi
Interventi di:
Sergio Bergami, presidente del MIR
Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento
rappresentanti di gruppi locali


Info: casaperlapace@gmail.com

mercoledì 15 febbraio 2012

4000 POSTI DI LAVORO SFUMATI.........

da tuttoscuola.com


Respinto l'emendamento Pd al Milleproroghe
Pensioni: niente vecchie regole per i prof

I prof continueranno ad essere 'discriminati' sul piano pensionistico. Non e' passato, infatti al Senato, in commissione Affari Costituzionali e Bilancio, l'emendamento del Pd che prevedeva la possibilità per i docenti che matureranno i requisiti per la pensione entro il 31 agosto prossimo di lasciare il lavoro con le vecchie regole così come hanno potuto farlo i dipendenti pubblici che hanno maturato i requisiti entro il 31 dicembre scorso.
"Si trattava di una soluzione resa necessaria dalla specificità della scuola - sottolineano le parlamentari pd - e dei ritmi che la governano che sono cadenzati sull’anno scolastico e non su quello solare. Per pochi voti non è stata approvata una modifica, che lo stesso governo aveva valutato necessaria dando parere positivo ad un nostro Odg alla Camera".
"Stupefacente l’atteggiamento della Lega che ha votato contro questa misura - concludono Bastico e Ghizzoni - La verità è che mentre nelle piazze il Carroccio sbraita contro il governo e dice di voler difendere i pensionati, nei Palazzi non perde occasione per affossare interventi concreti per il superamento di alcune criticità della riforma Fornero”.
In questo modo i 4.000 docenti interessati slitteranno automaticamente nel nuovo sistema disegnato dal governo Monti con un ritardo netto della loro pensione. Lega, Pdl anche parte del Centro hanno votato contro l'emendamento del Pd.
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sabato 4 febbraio 2012

Cosa succede nella scuola bolognese: va tutto bene? E dove è finito il movimento di protesta di genitori e insegnanti? Lo sentirete di nuovo, venerdì 23 marzo. Una mobilitazione nazionale, che partirà da Bologna, è in via di preparazione. Il tam tam è già partito: per una nuova primavera dell’Istruzione pubblica.

urlo300Il manifesto anticipa i contenuti:

“L’urlo di migliaia di scuole si alzi forte e appassionato in tutto il Paese; affinchè penetri nelle coscienze sopite della politica e dell’economia; affinchè possano di nuovo vedere ciò che da tempo non vedono più; affinchè possano comprendere ciò che da tempo non comprendono più. Tutti devono sapere che la scuola pubblica sta morendo. Tutti devono sapere che noi, genitori insegnanti studenti ricercatori, non lo possiamo permettere. Perchè nella scuola pubblica è la radice della democrazia, dell’uguaglianza, della giustizia sociale. Perché la scuola pubblica è un Bene Comune, come l’acqua l’ambiente la salute. Perchè nella scuola di tutti è il futuro delle nuove generazioni e il senso della nostra civiltà. Un urlo gentile ma determinato dal mondo dell’Istruzione Pubblica per dire semplicemente: ascoltateci perbacco!”

http://giudallacattedra-bologna.blogautore.repubblica.it/2012/02/01/lurlo-della-scuola/

sabato 21 gennaio 2012

Una serie di dati su cui riflettere....

La farsa del finanziamento dei Piani dell’Offerta Formativa e di formazione e aggiornamento, anno 2011/2012: il caso della regione Veneto

(di Carlo Salmaso, per il Comitato No Gelmini)

Il 19 dicembre 2011 Il MIUR ha emanato la nota prot. n.8448 relativa al finanziamento dei Piani dell’Offerta Formativa e di formazione e aggiornamento nelle istituzioni scolastiche, in applicazione della L. 440/1997 e della direttiva attuativa n. 102 del 7 novembre 2011, per l’anno scolastico 2011/2012.

Nel documento, firmato dal direttore generale dr.ssa Carmela Palumbo, viene ribadito che la direttiva n. 102 del 7 novembre 2011 ha definito, ai sensi dell’art. 2 della Legge 18 dicembre 1997, n. 440, gli interventi prioritari e i criteri generali per la ripartizione delle somme, le indicazioni sul monitoraggio, il supporto e la valutazione degli interventi previsti dalla legge medesima per l’anno scolastico in corso.

Al punto 1 della stessa direttiva venivano individuati, tra gli altri, come prioritari, nel quadro e nel rispetto dell’autonomia didattica, organizzativa, di ricerca, sperimentazione e sviluppo delle istituzioni scolastiche, gli interventi sia per l’ampliamento dell’offerta formativa nell’ambito dei piani definiti dalle istituzioni scolastiche in rete, ai sensi dell’art. 3 del D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275, sia per la formazione del personale della scuola.

La nota specifica che lo stanziamento assegnato per la realizzazione dei progetti contenuti nei Piani dell’Offerta Formativa e per la Formazione da erogare a tutte le istituzioni scolastiche italiane per l’anno scolastico 2011/2012 ammonta ad euro 11.900.000, di cui euro 1.000.000 da destinarsi a progetti relativi ai licei musicali.

Detto in altro modo i fondi a disposizione per quest’anno scolastico sono complessivamente pari a 10.900.000 di euro.

Dall’allegato citato si evince che alla regione Veneto sono assegnati per il presente anno scolastico 836.116 euro.

Il 9 settembre 2011, l’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto ha pubblicato un’indagine dal titoloUNA SCUOLA PER CRESCERE, UNA SCUOLA PER LO SVILUPPO - Tutti i numeri della scuola veneta al via dell’anno scolastico 2011/12.

Da questo documento, ricco di dati e di statistiche, si possono ricavare le seguenti informazioni relative alle scuole statali per l’anno scolastico in corso:

  • istituzioni scolastiche: 701

  • alunni: 596.200

  • classi e sezioni: 27.967

  • insegnanti: 48.438

Dunque, con questi numeri a portata di mano, proviamo a fare due conti.

Suddividendo in maniera proporzionale la cifra messa a disposizione dal Miur, a ciascuna istituzione scolastica verranno assegnati circa 1.193 euro, o, se preferite, circa 1,40 euro a studente, circa 30 euro per ogni classe, circa 17 euro per insegnante.

Quindi, con questa esorbitante somma a disposizione, le nostre scuole dovranno nell’ordine:

  1. ampliare la loro offerta formativa;

  2. supportare lo svolgimento di azioni di innovazione didattica ed educativa legate alla specificità del territorio;

  3. sviluppare progetti permanenti per sostenere la formazione legata alle innovazioni introdotte dalla cosiddetta “riforma Gelmini”;

  4. incentivare l’accoglienza degli studenti stranieri;

  5. promuovere l’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione” attraverso percorsi multidisciplinari.

  6. svolgere le attività di formazione e aggiornamento, principalmente connesse ai processi di riordino del sistema scolastico, prioritariamente orientate alla formazione linguistica in inglese.

Se la situazione non fosse tragica, verrebbe quasi da ridere!





lunedì 9 gennaio 2012

L'ultima volta che avete fatto le analisi, siete andati con la mutua? Che scorrettezza... se ve le foste pagate, per lo Stato sarebbe stato un risparmio.

La vostra vecchia mamma ha l'Alzheimer e deve venire guardata a vista 24 ore al giorno, sennò succhia il tubetto del mastice credendo che sia latte condensato? Perché chiedere l'assegno di accompagnamento... pagatevi da voi un paio di badanti e che sia finita lì.

Se tutto questo vi lascia perplessi, leggete quest'interessante articolo di Marina Boscaino dal Fatto Quotidiano.



Lo studente paritario costa meno allo Stato perché costa di più alle famiglie. O meglio: a quelle che se lo possono permettere


Mi chiedo se le parole di Maria Grazia Colombo, presidente dell’Associazione genitori scuole cattoliche (Agesc), intervistata da La Stampa, siano più ridicole o più irresponsabili. In ogni caso non mi sembrano coerenti con l’orientamento religioso e morale della signora. Colombo afferma: “Proprio in questo momento di crisi economica, il sistema paritario costituisce un elemento di novità. Nonostante ciò, veniamo penalizzati”. Che il sistema paritario sia una novità è relativamente vero: facciamo i conti con questa realtà – che coinvolge soprattutto scuole cattoliche – dal 2000, quando con la L. 62 le scuole private hanno potuto chiedere la parità con quelle statali. Quanti di voi, avendo deciso di non usare i trasporti pubblici, pretenderebbero il rimborso della benzina consumata per raggiungere il posto di lavoro? È ciò che le scuole paritarie hanno ottenuto e continuano a esigere, con lo Stato che – persino in un momento grave come quello che stiamo attraversando – concede loro finanziamenti, pur sottraendoli alla scuola pubblica, che esiste e offre un servizio per tutti.
Colombo scocca tutte le frecce che crede di avere al proprio arco per sostenere la sua singolare tesi: “Le differenze, tra spesa per alunno che frequenta la scuola statale e alunno della paritaria, generano per lo Stato un risparmio sulla spesa complessiva destinata alla scuola di 6.245 milioni di euro all’anno”. La presidente dell’Agesc continua: “È evidente che il mantenimento e lo sviluppo del sistema paritario risulta una voce a favore dello Stato, in quanto attua un vero e proprio sistema sussidiario all’incontrario”. Ringraziando la pia Colombo per la provvidenziale indicazione di come risolvere la crisi e cercando di non annoiare con la disamina di quanto lo Stato spende per ciascun alunno di scuola statale e paritaria (oggettivamente di più nella prima), vorrei osservare che non è questo il punto. I dati vanno letti correttamente: l’Agesc si riferisce al bilancio (parziale) dello Stato e non a quello (complessivo, non formalizzato, ma reale) della Nazione, intesa come insieme di cittadini e di famiglie. Se tutti ci pagassimo sanità e scuola privata, lo Stato avrebbe un enorme avanzo di bilancio. Chi manda i figli alle paritarie, se non le evade, paga sia le tasse – che finanziano anche la scuola pubblica – sia la retta. Lo studente paritario costa meno allo Stato perché costa di più alle famiglie. Meglio: a quelle che se lo possono permettere. Il problema è dunque decidere se istruzione e sanità siano diritti costituzionali per tutti, principi fondanti la nostra società e se lo Stato consideri imprescindibile perseguirli e sostenerli; o se invece siano uno spreco. Colombo suggerisce la seconda interpretazione. Se abolissimo istruzione, sanità, difesa, giustizia, assistenza agli anziani e continuassimo a far pagare le tasse, lo Stato andrebbe subito in attivo. Colombo sarebbe soddisfatta? Mi auguro di no, considerata la sua fede. Non bisogna poi dimenticare che in molti casi questo tipo di ragionamento suggerisce in modo implicito che mandare i figli alla paritaria dovrebbe implicare l’esenzione dalle tasse per la pubblica: meno tasse, chi può si paga la scuola di serie A, e chi non può va in quella di serie B. La formula proposta da Colombo – oltre che di facile impatto immediato, ma profondamente scorretta – porta a una società disomogenea, che determina diritti e doveri dei cittadini in base a censo e a potere d’acquisto di chi li esercita. Che fine ha fatto la morale cattolica? Inviterei Colombo, anziché a strumentalizzare le esigenze di bilancio per portare acqua al mulino della scuola paritaria confessionale, a riflettere sulla necessità di contrastare la lotta all’evasione che – ne sono certa – si annida anche tra coloro che mandano i figli alla paritaria cattolica. E a pensare un po’ di più alle esigenze di equità, di giustizia e – persino! – di carità cristiana.

venerdì 6 gennaio 2012

Elogio del silenzio

Dice una signora:
"L'idea che la ricchezza sia male, un fondamento ideologico della sinistra radicale, non credo possa essere condivisa da un esecutivo che fonda la sua maggioranza sul *** (sigla di partito cui apparteneva la signora in questione, con il prestigioso incarico di ministro dell'istruzione).
Nel frattempo, sempre su la Repubblica di oggi, Curzio Maltese osserva:
"..quando accompagni i figli a scuola vedi l'angoscia delle maestre precarie, senza stipendio da due mesi, e l'allegria della signora che ha appena parcheggiato il Suv in tripla fila. Il marito è titolare di una beauty farm da cinquemila euro per un fine settimana, reddito dichiarato : tremila euro l'anno.

Quanti Suv ci sono nel parcheggio riservato agli insegnanti della vostra scuola?