giovedì 4 marzo 2010


Per venerdì prossimo i Cobas hanno indetto uno sciopero per la scuola e la CGIL ha proclamato uno sciopero generale. Con i link qui sotto potete scaricare i volantini relativi e in allegato mettiamo gli orari dei pullman che partono dalle varie zone per la manifestazione di Padova.

www.flcgil.it
www.cobas-scuola.it
Pubblichiamo anche una lettera di Paola Pozza. Potremmo dire che è insegnante di scuola primaria ed RSU, ma più di tutto è una che non molla mai!!! Prima di decidere di non scioperare, vi invitiamo a leggerla fino in fondo.

SCUOLA PUBBLICA…LIQUIDAZIONE DI FINE STAGIONE


Mentre la maggior parte del Paese sembra non rendersi conto di quello che sta accadendo, proviamo a ricordare quello che ancora attende la scuola (provvedimenti di durata triennale previsti dall’art. 64 della Legge Finanziaria 133/2008 Tremonti e perfezionato dai regolamenti della Gelmini).


Per l’anno scolastico 2010/2011…
*Saranno tagliati 25.600 docenti, suddivisi tra i vari gradi d’istruzione(ma solo nella scuola elementare ci saranno circa 15.000 alunni in più
*Ci saranno 15.000 ATA in men (e nel contempo si taglieranno del 25% gli appalti esterni per la pulizia delle scuole
* Sarà eliminato il 40% (- 4.500) circa dei posti di lingua inglese nella sc. primaria(ma il Miur rassicura: sarà avviato per tempo (?) un piano straordinario diformazione e con 30 ore di corso si potrà insegnare nelle prime e nelle seconde classi!
* Continuerà a calare progressivamente l’offerta di tempo scuola nella sc. primaria (nel 2010 meno ore per cl. prime e seconde)
* Sulla scuola secondaria si abbatterà la scure dei nuovi regolamenti con, tra l’altro, una riduzione corposa del tempo scuola.

Non solo le classi prime vedranno contrarsi l’orario settimanale: da settembre 2010 negli istituti tecnici anche nelle classi seconde, terze e quarte si dovrà ridurre l’orario settimanale da 36 a 32 ore.
Saranno penalizzate le materie che caratterizzano i singoli indirizzi di studio.
E nei tecnici e nei professionali, nonostante i proclami sulla “valorizzazione del
metodo laboratoriale”, con i nuovi ordinamenti verranno significativamente
tagliate proprio le ore di laboratorio, le più professionalizzanti.

* Proseguirà la politica di taglio delle risorse economiche Si prefigura un altro anno di lacrime e sangue per la scuola pubblica.


E QUEST’ANNO COSA E’ GIA’ ACCADUTO ?


Sono state chiusi 322 istituti “sottodimensionati”, cioè formati da scuole con un numero di alunni complessivo inferiore a 500.
Sono stati tagliati 36.218 docenti e circa15.000 ata
Sono state eliminate 4.945 classi.
E mentre i territori perdevano le loro scuole e i loro insegnanti, la popolazione scolastica quest’anno ha registrato 37.876 alunni iscritti in più.
E’ aumentato il numero di alunni per classe, soprattutto nella scuola superiore (fino a 32/33).
Nella scuola primaria si sono perse le compresenze, ore necessarie per portare i bambini nei laboratori, fare i progetti, uscire dalla scuola per le visite di istruzione, recuperare i bambini in difficoltà…
Alle medie e alle superiori si sono perse le ore a disposizione ed è diventato impossibile sostituire un collega assente.

UNA SCUOLA SEMPRE PIU’ POVERA

I pochi finanziamenti, che arrivano sempre più in ritardo, costringono le scuole a chiedere contributi sempre più consistenti ai genitori per tirare avanti.
Nel 2009 nessun finanziamento per il normale funzionamento è arrivato alle scuole e poche migliaia di euro arriveranno per le supplenze e le attività.
Ogni scuola vanta crediti cospicui nei confronti del Ministero: si va dai 70mila euro ai 150/200mila di finanziamenti promessi, ma mai arrivati, alle scuole che hanno così dovuto anticipare con la disponibilità di cassa (spesso i contributi dei genitori) le spese affrontate.
Senza soldi non si riesce a pagare lo stipendio ai supplenti, perciò i dirigenti scolastici sono costretti, in caso di assenza di un insegnante, a suddividere gli alunni nelle altre classi.
Nel 2009, per l’ampliamento dell’offerta formativa sono stati tagliati 45 milioni (il 21,66% in meno dell’anno prima) e altri 40 milioni saranno tagliati nei prossimi due anni.
Per la formazione degli insegnanti nel 2009 è stato stanziato il 27,64% in meno rispetto allo scorso anno (l’83,07% rispetto al 2001).
500mila euro sono stati tagliati al fondo per l’handicap.

Tra l’altro questi fondi, relativi al 2009, a dicembre non erano ancora stati resi disponibili alle scuole!
In compenso le scuole private riceveranno 120 milioni di euro di risorse aggiuntive.

MENO SCUOLA PER TUTTI !

Tutti gli ordini di scuola hanno visto, o vedranno, la diminuzione del tempo scuola offerto alle famiglie.

Ad esempio nella scuola primaria, nonostante nel febbraio 2009 il 56% delle famiglie avesse chiesto le 30 ore, l’organico per le classi prime è stato assegnato a tutte le scuole per 27 ore.

Ma meno scuola non è la risposta giusta all’emergenza educativa che si va sempre più delineando nel nostro Paese, dove la famiglia da cui provieni, la scuola che frequenti, il luogo dove nasci, contano di più dei talenti e delle capacità individuali.

Il recentissimo Rapporto sulla scuola in Italia 2010 della Fondazione Agnelli mette in luce:

* le mancanze del nostro sistema scolastico impoverito: un ragazzo su 5 tra i 20 e i 24 anni non ha completato la scuola superiore.
* La frattura sempre più evidente tra nord e sud del Paese: il 30% degli allievi meridionali non raggiunge la soglia minima di competenza; il Trentino spende 9.900 euro per un alunno contro i 5.800 della Puglia; c’è un computer ogni 5 studenti a Bolzano e uno ogni 27 da Napoli in giù; un quindicenne del sud ha una preparazione uguale ad un tredicenne del nord…..
* La disuguaglianza sociale (che i nuovi ordinamenti accentueranno): i figli dei ceti abbienti si iscrivono ai licei (dove la probabilità di laurearsi è del 50%), mentre gli altri si iscrivono ai tecnici (probabilità laurea 12%) o ai professionali (probabilità laurea 5%).

Intanto i fondi che il contratto nazionale della scuola destina agli insegnanti che lavorano in scuole situate nelle aree a forte processo immigratorio o a rischio di dispersione scolastica, e che sono gli unici finanziamenti di questo tipo, sono rimasti gli stessi dal 2001.

Ma nel frattempo la presenza di alunni stranieri sul territorio è quasi quadruplicata e sono aumentate in modo preoccupante le situazioni di disagio scolastico e di abbandono.

E la politica risponde permettendo ai 15enni di uscire prima dal percorso scolastico, barattando l’obbligo di istruzione con l’apprendistato in qualche fabbrichetta!

Una scuola impoverita e dequalificata diventa premessa di insuccesso scolastico e formativo, provoca disaffezione che poi diventa abbandono e dispersione scolastica.

E pensare che la Costituzione assegna all’istruzione, e alla scuola pubblica, il compito fondamentale di promozione culturale e sociale di ogni cittadino, riconoscendola come strumento principale per rimuovere gli ostacoli che possono limitare “la libertà e l’uguaglianza dei cittadini” e che “impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del paese” !

1 marzo 2010
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Il 12 marzo c’è uno SCIOPERO GENERALE di tutte le categorie indetto dalla CGIL e dai Cobas per protestare contro la politica di tagli del Governo.

Lo sciopero è un segnale, piccolo o grande dipende da noi, che la gente manda a chi ci governa per dire che non è giusto che siano sempre le categorie più deboli a pagare.

Che non è giusto che il conto della crisi lo paghino solo i cittadini che non possono permettersi la scuola privata o la sanità privata.


E’ giusto partecipare allo sciopero a fianco di quei lavoratori che, come i precari della nostra scuola, hanno perso o perderanno il posto.

Solo nella provincia di Vicenza sono sfumati 30mila posti di lavoro in poco più di un anno.

La solidarietà tra lavoratori, tra persone, è ancora una di quelle cose che ha senso e valore, in questo brutto momento storico.


Non tutti i sindacati si fanno sentire..alcuni tacciono e non dicono nulla…intanto le cose peggiorano ad un ritmo impressionante.

Vogliamo farci travolgere senza neppure fiatare?

Vogliamo stare alla finestra accusando il sindacato di inerzia, ma non facendo niente per provare a cambiare un po’ le cose?

La partecipazione, il contributo di ognuno, diventano fondamentali per difendere i nostri valori, la nostra dignità professionale, i nostri diritti… troppo comodo delegare sempre a qualcuno, sia sindacato, rsu, o politico di turno, perché faccia al posto nostro!

Sicuramente uno sciopero non basta, ma è uno dei pochi strumenti legittimi che abbiamo per esprimere concretamente la nostra protesta.

Ed è uno strumento da difendere, perché depotenziarlo noi stessi, per disinteresse o rassegnazione, non fa altro che fare il gioco di quella politica che mal sopporta qualsiasi tipo di critica ed intralcio.


Paola Pozza

lunedì 1 marzo 2010

Vogliamo che oggi sia una giornata di buone notizie. Vogliamo dirvi che c'è tanta gente che crede possa esserci un modo altro di vivere assieme, diverso dalla rabbia, dalla diffidenza, dalla visione della diversità come minaccia. Che crede nella scuola e nella sua importanza, che non si rassegna e che si spende con generosità.
Oggi ci sono iniziative sul 1° marzo in moltissime città italiane: vicino a noi, a Montecchio Maggiore (un comune che con una recente delibera sugli alloggi sta aumentando le già enormi difficoltà dei cittadini stranieri) ci sarà una fiaccolata antirazzista. Per chi volesse partecipare, dalla nostra zona si parte alle 18,30 da piazza Statuto.
C'è una sentenza della Corte Costituzionale che dichiara illegittimi i due commi (413 e 414) dell'art. 2 della Finanziaria per il 2008 che mettevano limiti al numero degli insegnanti di sostegno.
C'è il dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale di Bari che scrive alla Gelmini una lettera precisa e circostanziata, in cui dice che la situazione è insostenibile e le scuole si trovano a gestire la quotidianità senza avere i mezzi per farlo, e che la scuola di qualità che si è costruita con fatica e tanti anni di lavoro deve poter contare sulle risorse necessarie.
C'è la lettera delle insegnanti dei bambini Rom di Segrate, per l'ennesima volta cacciati da un campo: le maestre dicono che questo è inaccettabile, e che i bambini staranno a dormire a casa loro e degli altri genitori della classe perché la scuola è un diritto e devono poter continuare a frequentarla.
C'è infine la lettera agli insegnanti di Angelo Turato, dirigente scolastico di Torri di Quartesolo 2 che - facendo anche alcune considerazioni sul trattamento riservato alle scuole paritarie, parla di impoverimento insostenibile della scuola pubblica e denuncia come nel nostro Paese si stiano rafforzando i processi di discriminazione e ampliando le differenze.
Mettiamo a disposizione i vari documenti e diciamo grazie a tutti quelli che stanno facendo la loro parte per lavorare ad una società migliore.