sabato 11 ottobre 2008

Come convincere i riottosi

Carissimi colleghi, ci stiamo attivando in molti e fantasiosi modi per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla necessità di salvare la scuola primaria dallo scempio che qualcuno vorrebbe compiere.
Una cosa a mio avviso necessaria è convincere i pochi, almeno spero, colleghi un po' dubbiosi sulla bontà e reale necessità delle nostre iniziative. Se ci riuscite chiedete loro, con tatto ed educazione, se sentono di far parte di uno stipendificio, se il loro lavoro è stata una scelta o una semplice risposta al problema occupazionale, se sentono anche loro il fastidio di essere in esubero e magari potrebbero, per il bene comune, rinunciare al loro posto di lavoro.
Ma soprattutto chiedete loro 3 buone ragioni che motivino la bontà dei recenti decreti ministeriali.
Se non sapranno portarvele, fatevi dare immediatamente i 10 euro e fate loro firmare le petizioni.
D'accordo?

martedì 7 ottobre 2008

Eccoci qua

Avevamo detto che questa settimana avremmo attivato il blog, e allora cerchiamo di mantenere le promesse.
Siamo gruppo di insegnanti, per ora soprattutto della scuola primaria, della zona di Schio e Vicenza. Siamo molto preoccupati (e anche piuttosto incazzati) per il decreto 137, in particolare per i punti che riguardano il maestro unico e la diminuzione delle ore di frequenza. Lo siamo ancora di più per come si sta manipolando l'opinione pubblica, per tutte le bugie che si dicono sulla scuola alla TV o nei giornali, per la poca democrazia che ha segnato tutto questo processo.
Stasera si ricorrerà al voto di fiducia per convertire il decreto in legge. La Gelmini ha invocato particolari "motivi d'urgenza". L'urgenza è probabilmente dettata solo dal desiderio di mettere a tacere le cose, di chiudere la questione prima che chi non è d'accordo crei scompiglio o convinca qualcun'altro. Questo vuol proprio dire che - anche se il decreto diventerà legge - non dobbiamo smettere. Non dobbiamo smettere di protestare, di far sentire voci diverse, di parlare con i genitori, di cercare di cambiare le cose.
Vi dico quello che abbiamo fatto e stiamo facendo:
  1. abbiamo sottoposto al Collegio docenti un documento di riflessione e protesta e, dopo che è stato approvato, l'abbiamo mandato alla stampa, alle Istituzioni, ai Sindacati
  2. abbiamo fatto dei volantini da distribuire ai genitori cercando di spiegare in modo chiaro le nostre ragioni
  3. abbiamo attivato una raccolta firme per i cittadini e aderito a quella per insegnanti promossa dai Sindacati
  4. abbiamo scritto a vari giornali che, nei loro articoli, avevano riportato dati inesatti sulla Scuola facendo precisazioni ed osservazioni
  5. abbiamo promosso una campagna di autotassazione di 10 euro a testa per pubblicare sul Giornale di Vicenza una pagina in cui dire la nostra. La cosa non è stata facile perché il linguaggio dev'essere immediato, tipo quello della pubblicità, ma le cose che volevamo dire erano molte. Siamo quasi in dirittura d'arrivo per la stesura ma il costo è elevato (2500 euro piùIVA). Diamo un numero di telefono per chi vuole aderire e chiede informazioni su come farci pervenire i soldi. (0445/540081)
  6. stiamo cercando di organizzare assemblee dei genitori (gestite all'interno degli Istituti, con la presenza degli insegnanti) o una più generale - a Schio - con qualche nome che attiri e che sappia parlare della scuola pubblica.
  7. stiamo pensando a altre iniziative varie (striscioni fuori dalle scuola, una campagna di cartoline da spedire alla Gelmini, una presenza in TVA, articoli di giornale...)
Questo spazio dovrebbe servire a informare, a scaricare materiali e a tenere collegamenti.
Appena possibile ci metteremo i vari materiali fin qui prodotti.
Per ora scriviamo quello che si potrebbe mandare al Presidente della Camera a proposito della modalità usata per imporre questo decreto con la fiducia.

Egregio Signor Presidente, abbiamo notato con preoccupazione che il Governo sempre più frequentemente utilizza i decreti legge e ricorre al voto di fiducia e abbiamo preso atto con sollievo del Suo richiamo a un maggiore rispetto del ruolo del Parlamento.
Il decreto 137/2008 modifica l'attuale organizzazione della scuola in modo sostanziale, nonchè decisivo per le future generazioni. Riteniamo che una riforma di tale portata richieda confronto e discussione tra le parti in gioco. Non capiamo quali siano i motivi d'urgenza invocati dal ministro Gelmini. Riteniamo che questa procedura - che non si fonda su alcuna motivazione oggettiva - riveli la volontà di evitare un confronto non solo con le parti sociali e con l'opposizione, ma addirittura in seno alla stessa maggioranza. Ci affidiamo a Lei per riportare la discussione all'interno di procedura democratiche.