tag:blogger.com,1999:blog-71220970756451264332024-03-13T12:53:13.203+01:00Salva la scuola pubblicasalvalascuolapubblica@gmail.comInsegnanti scuola pubblicahttp://www.blogger.com/profile/14097163081774474974noreply@blogger.comBlogger384125tag:blogger.com,1999:blog-7122097075645126433.post-24371714408702540522014-11-08T20:15:00.000+01:002014-11-08T20:15:00.767+01:00<h2>
LA BUONA SCUOLA.... Vogliamo rispondere?</h2>
Dopo molti mesi di silenzio ci piace immaginare che qualcuno tra i nostri cinque lettori voglia conoscere il nostro pensiero sulla proposta e sul relativo questionario proposto dall'attuale governo all'attenzione dei cittadini.<br />
Molte cose sarebbero da dire, ma non è questo il luogo adatto.<br />
Giusto per chi volesse un'idea, un aiuto, un suggerimento, questa è la nostra <span style="color: red;">proposta per rispondere al questionario in modo sintetico.</span><br />
<div align="LEFT" style="line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.13cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: open sansregular, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><b>Che
cosa hai apprezzato del piano "La Buona Scuola"?</b></span></span></span></div>
<div align="LEFT" style="line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.13cm;">
<span style="color: #737373;"><span style="font-family: open sansregular, sans-serif;"><span style="font-size: 10pt;"><b>-
L'istituzione dell'organico funzionale. che DEVE però essere di
Istituto: una parte destinata alle supplenze e una parte per
rispondere ai bisogni delle scuole dell'Istituto.</b></span></span></span></div>
<div align="LEFT" style="line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.13cm;">
<span style="color: #737373;"><span style="font-family: open sansregular, sans-serif;"><span style="font-size: 10pt;"><b>-
L'immissione in ruolo dei precari.</b></span></span></span></div>
<div align="LEFT" style="line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.13cm;">
<span style="color: #737373;"><span style="font-family: open sansregular, sans-serif;"><span style="font-size: 10pt;"><b>-
Regolarità biennale dei concorsi.</b></span></span></span></div>
<div align="LEFT" style="line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.13cm;">
<b style="font-family: 'open sansregular', sans-serif; line-height: 0.53cm;">Che
cosa critichi del piano "La Buona Scuola"?</b></div>
<ul>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: red;">NO alla carriera legata SOLO al
merito. </span><span style="color: lime;">( sotto è spiegato il perché)</span></div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
NO all'aumento stipendiale
garantito solo al 66%.</div>
</li>
</ul>
<ul>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
NO alla pubblicazione del registro
nazionale dei docenti</div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
NO ai finanziamenti legati ai
risultati della valutazione della scuola (ma più opportunità a chi
ha più bisogni)</div>
</li>
</ul>
<ul>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
Si favorisce la competizione
anzichè la cooperazione nell'Istituzione scolastica.</div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
La svalutazione della LIM nella
didattica e l'introduzione di strumenti individuali</div>
</li>
</ul>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 13pt;"><b>Che
cosa manca nel piano “La buona scuola”?</b></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Non si parla di aumento del tempo scuola nella
Primaria (da 27 a 30 ore), indispensabile per una didattica per
laboratori e per l'ampliamento dell'insegnamento di musica e di
educazione fisica.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- <span style="color: red;">Riconoscimento del lavoro d'aula del
docente come l'aspetto fondamentale per l'attribuzione del merito.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Manca l'attenzione all'aspetto
relazionale e formativo del lavoro docente</div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
- Obbligatorietà dell'ultimo anno
della scuola dell'infanzia</div>
Insegnanti scuola pubblicahttp://www.blogger.com/profile/14097163081774474974noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7122097075645126433.post-20650123482094491122014-03-31T08:42:00.000+02:002014-03-31T08:42:03.881+02:00<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-LYujOttn7G0/UzkOJoHoz0I/AAAAAAAAAkI/P5gDYDGLKxg/s1600/DISLESSIA_09.04.2014-page-001-640x904.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-LYujOttn7G0/UzkOJoHoz0I/AAAAAAAAAkI/P5gDYDGLKxg/s1600/DISLESSIA_09.04.2014-page-001-640x904.jpg" height="640" width="452" /></a></div>
<br />Insegnanti scuola pubblicahttp://www.blogger.com/profile/14097163081774474974noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7122097075645126433.post-78441535169201217292014-03-09T09:38:00.000+01:002014-03-09T09:38:11.072+01:00<h1 itemprop="headline name" style="background-color: white; border-bottom-color: rgb(221, 221, 221); border-bottom-style: solid; border-width: 0px 0px 1px; font-family: lato-black, Arial, 'Helvetica Neue', Helvetica, sans-serif; font-size: 44px; font-weight: normal; line-height: 48px; margin: 0px 0px 20px; outline: 0px; padding: 0px 0px 20px; text-rendering: optimizelegibility; vertical-align: baseline;">
E' morto Mario Lodi, scrittore e pedagogista, amico della scuola pubblica</h1>
<div>
Il nostro blog, intitolato alla scuola pubblica, non può dimenticare il grande maestro Mario Lodi, figura luminosa di educatore libero e democratico.</div>
<div>
Invitiamo i nostri cinque lettori a leggere gli articoli a lui dedicati dal sito "repubblica.it" e, se non l'avessero ancora fatto, a prendere ( o anche a riprendere ) in mano qualcuno dei suoi libri, innovativi e profetici di una scuola in continuo cambiamento.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
<img alt="Mario Lodi: "Sognavo una scuola libera, ma quell'utopia non c'è più"" src="http://www.repstatic.it/content/nazionale/img/2014/03/03/132548424-40c13014-219d-49a9-a00c-4aff738072c6.jpg" /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<a href="http://www.repubblica.it/scuola/2014/03/03/news/mario_lodi_sognavo_una_scuola_libera_ma_quell_utopia_non_c_pi-80098423/?ref=nrct-1">http://www.repubblica.it/scuola/2014/03/03/news/mario_lodi_sognavo_una_scuola_libera_ma_quell_utopia_non_c_pi-80098423/?ref=nrct-1</a></div>
<div>
<br /></div>
<div>
Grazie, caro maestro Lodi, il tuo esempio e la tua onestà intellettuale sono stati e saranno un faro per molte generazioni di maestri...</div>
Insegnanti scuola pubblicahttp://www.blogger.com/profile/14097163081774474974noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7122097075645126433.post-88761967175477124902013-09-15T11:14:00.001+02:002013-09-15T11:14:15.951+02:00<div class="entry">
<br />
UN AUGURIO DI BUON INIZIO<br />
<br />
Con questa lettera, scritta nel 1830 da Abramo Lincoln al maestro di
uno dei suoi figli, auguriamo ad alunni, genitori e insegnanti un buon
anno scolastico!<br />
<a href="http://www.lamaestraelena.it/wp-content/uploads/2013/07/image.jpg"><img alt="image" class="alignnone size-full wp-image-861" height="191" src="http://www.lamaestraelena.it/wp-content/uploads/2013/07/image.jpg" width="263" /></a><br />
<i>Dovrà imparare, lo so, che non tutti gli uomini sono giusti, che
non tutti gli uomini sono sinceri. Però gli insegni anche che per ogni
delinquente, c’è un eroe; che per ogni politico egoista c’è un leader
scrupoloso…. Gli insegni che per ogni nemico c’è un amico, cerchi di
tenerlo lontano dall’invidia, se ci riesce, e gli insegni il segreto di
una risata discreta. Gli faccia imparare subito che i bulli sono i primi
ad essere sconfitti…. Se può, gli trasmetta la meraviglia dei libri….
Ma gli lasci anche il tempo tranquillo per ponderare l’eterno mistero
degli uccelli nel cielo, delle api nel sole e dei fiori su una verde
collina. Gli insegni che a scuola è molto più onorevole sbagliare
piuttosto che imbrogliare… Gli insegni ad avere fiducia nelle proprie
idee, anche se tutti gli dicono che sta sbagliando… Gli insegni ad
essere gentile con le persone gentili e rude con i rudi. Cerchi di dare a
mio figlio la forza per non seguire la massa, anche se tutti saltano
sul carro del vincitore… Gli insegni a dare ascolto a tutti gli uomini,
ma gli insegni anche a filtrare ciò che ascolta col setaccio della
verità, trattenendo solo il buono che vi passa attraverso. Gli insegni,
se può, come ridere quando è triste. Gli insegni che non c’è vergogna
nelle lacrime. Gli insegni a schernire i cinici ed a guardarsi
dall’eccessiva dolcezza. Gli insegni a vendere la sua merce al miglior
offerente, ma a non dare mai un prezzo al proprio cuore e alla propria
anima. Gli insegni a non dare ascolto alla gentaglia urlante e ad
alzarsi e combattere, se è nel giusto. Lo tratti con gentilezza, ma non
lo coccoli, perché solo attraverso la prova del fuoco si fa un buon
acciaio. Lasci che abbia il coraggio di essere impaziente. Lasci che
abbia la pazienza per essere coraggioso. Gli insegni sempre ad avere una
sublime fiducia in sé stesso, perché solo allora avrà una sublime
fiducia nel genere umano. So che la richiesta è grande, ma veda cosa può
fare… E’ un così caro ragazzo, mio figlio!</i> Abraham Lincoln<br />
<br />
( dal sito "maestra Elena") <br />
</div>
Insegnanti scuola pubblicahttp://www.blogger.com/profile/14097163081774474974noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7122097075645126433.post-81101444252110399482013-05-04T10:16:00.001+02:002013-05-04T10:16:18.217+02:00<span style="font-size: x-large;">L'ASSOCIAZIONE GENITORI DELLA CITTA'</span><br />
<span style="font-size: x-large;">DI SCHIO</span><br />
<span style="font-size: x-large;">organizza</span><span style="font-size: x-large;"> una</span><br />
<span style="color: orange; font-size: x-large;">ASSEMBLEA PUBBLICA</span><br />
<span style="font-size: x-large;">sul tema</span><br />
<span style="color: red; font-size: x-large;">SCUOLA A TEMPO PIENO ?</span><br />
<span style="color: red; font-size: x-large;">UNA OPPORTUNITA’ PER FIGLI E GENITORI</span><br />
<span style="font-size: x-large;">il Prof. Girolamo Covallero</span><br />
<span style="font-size: x-large;">Dirigente Scolastico Istituto di Istruzione Superiore “A. Martini “ – Schio</span><br />
<span style="font-size: x-large;">e la Sig.ra Paola Pozza</span><br />
<span style="font-size: x-large;">Vicaria – Insegnante Scuola Primaria Istituto Comprensivo 2 Valdagno</span><br />
<span style="font-size: x-large;">ci spiegano cosa vuol dire la scuola a tempo pieno (40 ore settimanali)</span><br />
<span style="color: red; font-size: x-large;">MARTEDI’ 07 MAGGIO – ore 20.30</span><span style="color: red; font-size: x-large;"> AUDITORIUM SCUOLA FUSINATO</span><br />
<span style="color: red; font-size: x-large;"><br /></span>
<span style="font-size: x-large;">finalmente una bella occasione</span><br />
<span style="font-size: x-large;">per parlare di scuola...</span><br />
<br />
<span style="font-size: x-large;"><br />
</span> <span style="font-size: x-large;"><br />
</span>Insegnanti scuola pubblicahttp://www.blogger.com/profile/14097163081774474974noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7122097075645126433.post-6977945288744970852013-04-08T20:32:00.001+02:002013-04-08T20:32:58.452+02:00<br />
<h2 class="title" style="background-color: white; font-family: 'Palatino Linotype', Georgia, Tahoma, 'Century Schoolbook L', Arial, Helvetica; font-size: 30px; letter-spacing: -0.04em; margin: 0px; padding: 0px;">
Italia ultima nella spesa pubblica per scuola e cultura. Peggio solo la Grecia</h2>
<br style="background-color: white; font-family: 'Lucida Grande', 'Lucida Sans Unicode', Arial, Helvetica, Sans, FreeSans, Jamrul, Garuda, Kalimati; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;" /><div class="entry" style="background-color: white; font-family: 'Lucida Grande', 'Lucida Sans Unicode', Arial, Helvetica, Sans, FreeSans, Jamrul, Garuda, Kalimati; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;">
<div class="postbody entry clearfix" style="clear: left; margin: 0px; min-width: 0px; padding: 0px;">
<div id="print-page-link" style="line-height: 16px; margin-bottom: 10px; margin-top: 10px; padding: 0px;">
<em style="margin: 0px; padding: 0px;">da Il Sole 24 Ore</em></div>
<div style="line-height: 16px; margin-bottom: 1em; margin-top: 0.4em; padding: 0px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Italia ultima nella spesa pubblica per scuola e cultura. Peggio solo la Grecia</strong></div>
<div style="line-height: 16px; margin-bottom: 1em; margin-top: 0.4em; padding: 0px;">
L’Italia è all’ultimo posto in Europa per percentuale di spesa pubblica destinata alla cultura (1,1% a fronte del 2,2% dell’Ue a 27) e al penultimo posto, seguita solo dalla Grecia, per percentuale di spesa in istruzione (l’8,5% a fronte del 10,9% dell’Ue a 27). È quanto emerge da uno studio pubblicato da Eurostat che compara la spesa pubblica nel 2011.</div>
<div style="line-height: 16px; margin-bottom: 1em; margin-top: 0.4em; padding: 0px;">
Secondo l’Istituto di statistica europeo in Italia è più alta la percentuale di spesa per i servizi pubblici generali (che comprendono gli interessi sul debito pubblico) con il 17,3% a fronte del 13,5% medio dell’Ue a 27 (in Grecia questa voce pesa per il 24,6% su tutta la spesa pubblica). La spesa per protezione sociale in Italia è invece ancora superiore a quella Ue a 27 con il 41% della spesa pubblica complessiva a fronte del 39,9%. La protezione sociale nel nostro Paese resta però sbilanciata su quella per le pensioni mentre arranca la spesa per coloro che perdono il lavoro, per la casa e l’esclusione sociale.</div>
<div style="line-height: 16px; margin-bottom: 1em; margin-top: 0.4em; padding: 0px;">
Se invece si guarda solo alla cultura l’Italia con il suo 1,1% di spesa pubblica dedicata a questa voce è superata dalla Grecia (1,2%) e da tutti gli altri Paesi dell’Ue a 27 con la Germania all’1,8%, la Francia al 2,5% e il Regno Unito al 2,1%.</div>
</div>
</div>
Insegnanti scuola pubblicahttp://www.blogger.com/profile/14097163081774474974noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7122097075645126433.post-43187415671868057682013-02-28T16:57:00.002+01:002013-02-28T17:00:00.389+01:00<h2>
E INTANTO, IN FRANCIA......</h2>
La finanziaria francese 2013 costituisce per l'Educazione nazionale una netta inversione di tendenza rispetto al quinquennio precedente, caratterizzato da massicce soppressioni di cattedre.<br />
Conformemente al programma di Francois Hollande, appaiono prioritari quattro settori: impiego, giustizia, sicurezza e, soprattutto, educazione. Infatti il 90 % delle 60mila assunzioni da effettuare per concorso durante il mandato sarà riservato alla scuola, con la <span style="color: red;">sostituzione integrale di tutti gli insegnanti che andranno in pensione e la creazione ( resa possibile da riduzioni d'organico in altri ministeri) di 9000 nuovi posti già nel 2013.</span><br />
La scuola francese reste un cantiere aperto: la scuola primaria verrà trasformata anche con l'applicazione del principio<span style="color: #444444;"> <span style="background-color: yellow;">" più maestri che classi"</span></span> e l'esecuzione assistita dei compiti all'interno delle scuole.<br />
( da "La vita scolastica" n.7 del 2013)Insegnanti scuola pubblicahttp://www.blogger.com/profile/14097163081774474974noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7122097075645126433.post-78645423537777781632013-02-11T22:19:00.001+01:002013-02-11T22:19:52.074+01:00<span style="font-size: large;">La dura vita degli insegnanti precari</span><br />
<br />
<br />
<div style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: small;"><i><span style="background: #ffffff;">"E’ </span></i></span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: small;"><i><span style="font-weight: normal;">un
tunnel dove la luce non c’è mai</span></i></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: small;"><i><span style="background: #ffffff;">.
Non è come dice Monti, la luce in fondo al tunnel non si vede”.
Antonietta è una delle centinaia di maestre che ogni mattina parte
all’alba dalla </span></i></span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: small;"><i><span style="font-weight: normal;">Campania</span></i></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: small;"><i><span style="background: #ffffff;"> e
non solo per raggiungere </span></i></span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: small;"><i><span style="font-weight: normal;">Roma</span></i></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: small;"><i><span style="background: #ffffff;">,
dove – forse – l’attende una giornata di lavoro. Da sette anni
prende il treno delle 4,37 da </span></i></span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: small;"><i><span style="font-weight: normal;">Villa
Literno</span></i></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: small;"><i><span style="background: #ffffff;"> per
raggiungere la capitale in tempo per l’inizio delle lezioni. A lei,
quest’anno, è andata bene: la supplenza durerà fino a giugno. Ma
buona parte dell’esercito delle precarie che ogni mattina arriva a
Termini non è altrettanto fortunata. Le maestre arrivano a Roma
entro le 7.30, nella speranza di essere chiamate da qualche istituto.
E se il telefono non squilla, si torna a casa come se nulla fosse.
“</span></i></span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: small;"><i><span style="font-weight: normal;">Profumo</span></i></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: small;"><i><span style="background: #ffffff;">,
che è insegnante, dovrebbe capire le nostre difficoltà – dice
Simonetta, 48 anni da Frosinone – Non ce la facciamo più,
siamo stanche di fare precariato, vogliamo la nostra dignità”.
Poi, uno dei suoi due telefoni sul tavolo squilla: “Mi hanno
chiamata, faccio tre giorni”. Per questa volta il viaggio non è
andato a vuoto ...</span></i></span></span></span></div>
<div style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: small;"><i><span style="background: #ffffff;">(Guarda il video</span></i></span></span></span></div>
<div style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: small;"><i><span style="background: #ffffff;"><a href="http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/02/11/levatacce-e-centinaia-di-chilometri-ecco-supplenti-della-scuola-italiana/220448/">http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/02/11/levatacce-e-centinaia-di-chilometri-ecco-supplenti-della-scuola-italiana/220448/</a>)</span></i></span></span></span></div>
<div style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.26cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="background: #ffffff;">11
febbraio 2013</span></span></span></span></div>
Insegnanti scuola pubblicahttp://www.blogger.com/profile/14097163081774474974noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7122097075645126433.post-29378311130171179772013-01-15T20:02:00.001+01:002013-01-15T20:02:54.696+01:00<h4 class="documentFirstHeading">
Un'iniezione di ottimismo, in questi tempi cupi..</h4>
<h2 class="documentFirstHeading">
Massimo Gramellini - Signora Maestra</h2>
<h4 class="documentFirstHeading">
(Dalla Stampa - rubrica: Buongiorno, 29/05/2012)</h4>
<div class="plain">
<h4>
</h4>
Domenica sera ho condiviso con una trentina di temerari uno
spericolato esperimento sentimentale: il raduno dei compagni di classe
delle elementari.<br />
Erano quarant’anni e centomila capelli che non ci si vedeva e per
farsi riconoscere ciascuno si era pinzato sul petto una targhetta con
nome, cognome e una propria foto di allora. E' stata una delle serate
meno nostalgiche della mia vita: il passato da rammentare era così
remoto che sembrava futuro.<br />
Si è parlato tantissimo di progetti e speranze, pochissimo di calcio,
niente di politica. Ma si è parlato soprattutto della, e con la,
Maestra.<br />
Era per i suoi 88 anni appena compiuti che avevamo apparecchiato lo
spettacolo, salvo accorgerci in fretta che lo spettacolo era lei. Buona
ma non debole, la schiena ancora dritta come i suoi pensieri. La
Maestra. Quella che ci aveva insegnato a leggere con i libri di Primo
Levi e di Rigoni Stern.<br />
Anche l'altra sera ha ascoltato con attenzione il primo e l'ultimo
della classe declamare "bosco degli urogalli" e poi ha dato loro il
voto: basso e però giusto, come sempre.<br />
Si aggirava fra i suoi scolari attempati distribuendo carezze ruvide e
rimproveri dolci. Nel guardarla pensavo all'esercito silenzioso di cui
quella donnina formidabile fa parte: le maestre elementari della scuola
pubblica italiana che hanno tirato su una nazione con stipendi da fame,
ma meritandosi qualcosa che molti potenti non avranno mai. Il nostro
rispetto.<br />
<div style="text-align: justify;">
Prima di andare a dormire ci ha detto che averci avuti come alunni era stato, per lei, come riceverci in dono.</div>
<div style="text-align: justify;">
Poi ci ha baciati sulla fronte, uno a uno. Sono rientrato a casa con addosso l'energia di un leone.</div>
<br />
</div>
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<div class="discussion">
<form action="http://www.forumscuole.it/login_form?came_from=http%3A//www.forumscuole.it/parola-alle-maestre/valutazione/la-parola-di-altre-altri-sulle-maestre-1/signora-maestra-di-massimo-gramellini/pa_model1">
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Insegnanti scuola pubblicahttp://www.blogger.com/profile/14097163081774474974noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7122097075645126433.post-53168964614844140842012-12-30T07:50:00.001+01:002012-12-30T11:39:57.416+01:00<b>Il nostro blog aveva ricordato qualche tempo fa il bel libro di Gianfranco Zavalloni "La pedagogia della lumaca". Con qualche mese di ritardo vi diamo la triste notizia della scomparsa di questa importante figura di educatore e pedagogista. Gianfranco Zavalloni sarà sicuramente ricordato per molto tempo e vi invitiamo a conoscerlo meglio leggendo le pagine che vi citiamo qui sotto. Aggiungiamo un suo ricordo uscito sulla pagina web della rivista "La vita scolastica".<br />
</b><br />
<a href="http://www.scuolacreativa.it/personale.html">http://www.scuolacreativa.it/personale.html</a><br />
<br />
<a href="http://www.scuolacreativa.it/">http://www.scuolacreativa.it/</a><br />
<br />
<br />
Il 19 agosto 2012, a Cesena, Gianfranco Zavalloni, è stato portato via da un male senza cura. Aveva 54 anni.<br />
<br />
Una giovane età, per andarsene, anche perché Gianfranco di vite sembrava averne molte, come i gatti.<br />
<br />
È stato per sedici anni maestro di scuola materna. Ha lavorato come dirigente scolastico a Modena, Carpegna, Pennabili, Rimini, Gatteo e a Sogliano al Rubicone, suo ultimo incarico. Dal settembre 2008 al marzo 2012 è stato responsabile dell'Ufficio Scuola del Consolato d'Italia di Belo Horizonte, in Brasile.<br />
<br />
Ma è stato anche burattinaio, sia come animatore di spettacoli del teatro di figura sia come costruttore di burattini. È stato un disegnatore e pittore di altissima qualità.<br />
<br />
Ed è stato anche un educatore alla pace e un ecologista vero, tra i fondatori del movimento dei Verdi italiani e primo consigliere comunale eletto nelle liste ecologiste nel 1985. A Cesena aveva fondato e costruito materialmente l’«Ecoistituto delle tecnologie sostenibili» e si era inventato il movimento degli Orti di pace.<br />
<br />
Ed è stato poi un grande pedagogista, sia nella pratica educativa che nell'elaborazione teorica, scrivendo, tra le molte cose, un libro fondamentale come La pedagogia della lumaca (2008). E moltissimo altro ancora, come si può vedere a partire dal suo sito.<br />
<br />
Carlo Ridolfi<br />
<br />Insegnanti scuola pubblicahttp://www.blogger.com/profile/14097163081774474974noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7122097075645126433.post-73244983379095222092012-12-12T13:00:00.000+01:002012-12-12T13:00:10.876+01:00"Un Paese che distrugge la sua Scuola,<br />
non lo fa mai solo per soldi,<br />
perchè le risorse mancano<br />
o i costi sono eccessivi.<br />
Un Paese che demolisce l'istruzione<br />
è già governato da quelli che<br />
dalla diffusione del sapere<br />
hanno solo da perdere."<br />
<br />
(Italo Calvino)Insegnanti scuola pubblicahttp://www.blogger.com/profile/14097163081774474974noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7122097075645126433.post-1764994853517255742012-12-07T21:06:00.001+01:002012-12-07T21:14:24.216+01:00da Repubblica del 6 dicembre, un interessante articolo ricco di spunti per riflettere...<br />
<br />
<b>Appello perché bimbi e bimbe fino a 8 anni<br />
siano liberi da schermi e computer nella scuola<br />
<br />
di FRANCO LORENZONI, maestro elementare</b><br />
<br />
Il Ministero dell'Istruzione progetta di portare in sempre più aule le LIM (Lavagne Interattive Multimediali), cioè schermi giganti collegati a un pc, in un momento in cui le classi si affollano sempre più di bambini - fino a 30 e 31 - e quando è assente un insegnante spesso si accorpano e il numero cresce. A partire dal prossimo anno, inoltre, i libri di testo cartacei saranno progressivamente sostituiti con supporti informatici da leggere su tablet.<br />
Tutto ciò avviene in un contesto in cui, con la diffusione di I-phone e cellullari dell'ultima generazione, genitori ed adulti sono ovunque e sempre potenzialmente collegati alla rete, dunque sconnessi o connessi solo a intermittenza con i bambini che hanno vicino.<br />
Ben prima del diluvio tecnologico, dilagato in ogni casa e ogni tempo, bambine e bambini si sono trovati a fare i conti con adulti distratti. Ciò che sta cambiando radicalmente e rapidamente è che ora, nel reagire alle consuete distrazioni adulte, bambini anche molto piccoli trovano facilmente anche loro attrazioni altrettanto potenti.<br />
<br />
<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
<br />
Le industrie, per vendere, escogitano marchingegni sempre più attraenti, maneggevoli e sofisticati, rivolti a bambini sempre più piccoli. Ai genitori, spesso immersi anche loro nel grande gioco virtuale onnipresente, molte volte fa comodo che un figlio abbia a disposizione un gioco elettronico o un cellulare, perché diventa muto e trasparente e può restare interi pomeriggi tranquillo, perché completamente immerso in uno schermo interattivo.<br />
Il risultato è che i bambini sono sottomessi, fin dalla più tenera età, ad un bombardamento tecnologico senza precedenti e si moltiplicano le ore che, anche da molto piccoli, passano davanti a schermi di ogni misura. Chi prova ad opporsi sa quali battaglie quotidiane deve combattere in casa per limitare l'uso compulsivo di play station e videogiochi sempre più accattivanti. L'attaccamento a schermi grandi e piccoli ha tutte le caratteristiche di una droga, perché ormai nessuno può più nutrire dubbi sulla dipendenza che crea.<br />
La scuola, in questo contesto, deve affrontare con intelligenza e sensibilità la questione, rifiutando di appiattirsi sul presente e seguire l'onda. L'illusione che, di fronte a bambini sempre meno capaci di attenzione prolungata, li si possa conquistare lusingandoli "con gli strumenti che a loro piacciono" è assurda e controproducente.<br />
<br />
Faccio una proposta e un appello: liberiamo bambine e bambini, dai 3 agli 8 anni, dalla presenza di schermi e computer, almeno nella scuola. Fermiamoci finché siamo in tempo! La Scuola dell'Infanzia e i primi due anni della Scuola Primaria devono essere luoghi liberi da schermi.<br />
Non ho nulla contro la tecnologia (che tra l'altro può essere di grande aiuto per i bambini che hanno bisogni educativi speciali, come nel caso della dislessia), ma è necessario reagire alla troppa esposizione tecnologica dei più piccoli. L'uso di computer e supporti informatici va introdotto, con gradualità e cautela, solo dopo gli 8 anni. L'ingresso nel mondo e il primo incontro con le conoscenze è cosa così delicata da meritare la massima cura e un'aula dotata di un grande schermo cambia la disposizione dello spazio e della mente.<br />
Bambine e bambini hanno bisogno del mondo vero per nutrire i loro pensieri e la loro immaginazione. Hanno bisogno dei loro corpi tutti interi, capaci di toccare con mano le cose e non essere ridotti solo a veloci polpastrelli. Hanno bisogno di sporcarsi con la terra piantando, anche in un piccolo giardino, qualche seme che non sappiamo se nascerà. Hanno bisogno di essere attesi e di conoscere l'attesa, di sviluppare il senso del tatto e gli altri sensi e non limitarsi al touch screen. Se lasciamo che pensino che il mondo può essere contenuto in uno schermo, li priviamo del senso della vastità, che non è riproducibile in 3D. Gli altri e la realtà non si accendono e spengono a nostro piacimento.<br />
<br />
I primi anni di scuola rischiano di trasformarsi in un tempo dove regna l'irrealtà. Ma i bambini hanno un disperato bisogno di adulti che sappiano attendere e accogliere le parole e i pensieri che affiorano, che siano capaci di ascoltarli e guardarli negli occhi. Hanno bisogno di tempi lunghi, di muovere il corpo e muovere la testa, di dipingere e usare la creta; devono poter essere condotti ad entrare lentamente in un libro sfogliandolo, guardando le figure e ascoltando la voce viva di qualcuno che lo legga. E cominciare a scrivere e a contare usando matite, pennelli e pennarelli, manipolando e costruendo oggetti per contare, costruire figure ed indagare il mondo. Hanno bisogno di guardare fuori dalla finestra il sole che indica il tempo e i colori della luce che cambiano col passare delle nuvole. Hanno bisogno di scontrarsi e incontrarsi tra loro in quel corpo a corpo con le cose e con gli altri, così necessario per capire se stessi. Tutto questo davanti a uno schermo NON SI PUO' FARE!<br />
Scuole dell'Infanzia e Scuole Primarie in questi anni sono state uno dei pochi luoghi pubblici in cui gli immigrati hanno trovato in molti casi spazio e accoglienza. La scuola italiana è tra le poche in Europa che cerca di integrare i disabili. La convivenza non è un insegnamento, ma una pratica difficile e quotidiana, che richiede spazi, tempi e strumenti adatti. Se una generazione di giovani insegnanti entreranno in scuole dotate di LIM e tablet inevitabilmente, inesorabilmente, si troveranno a fare cose che fanno male ai bambini, dimenticando ciò che è essenziale, semplice e difficile a farsi.<br />
I neonati nel nuovo millennio li si usa chiamare nativi digitali. La sorte dei nativi, in molti continenti, è stata segnata da colonizzazioni violente e distruttive, giustificate in nome della civiltà e del progresso. Evitiamo che anche i nostri piccoli nativi siano colonizzati precocemente e pervasivamente da tecnologie che, nei primi anni, impoveriscono la vita e l'immaginario infantile.<br />
<br />
Repubblica 6 dicembre 2012Insegnanti scuola pubblicahttp://www.blogger.com/profile/14097163081774474974noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7122097075645126433.post-15213571512851918182012-11-10T17:57:00.001+01:002012-11-10T17:57:06.675+01:00Anche le prof , nel loro piccolo....Siedono in cerchio nelle piazze storiche, nella galleria Vittorio Emanuele a Milano, in piazza Sant'Oronzo a Lecce o alla stazione metro Garbatella a Roma. Tra le ginocchia hanno i compiti dei loro studenti. E li correggono.<br />
I professori scendono in piazza e portano in strada il loro lavoro, sotto gli occhi dei passanti che li osservano incuriositi..è la nuova "tendenza" delle proteste, contro tagli e riforme al ribasso della scuola.<br />
E così, dal nord al sud d'Italia, li vedi correggere i compiti e preparare le lezioni per strada, dove capita, purchè tutti vedano il loro lavoro sommerso.<br />
( dal Venerdì di Repubblica del 9 novembre 2012)<br />
<br />
<span style="color: red;">E IL GIORNO 13 NOVEMBRE, MOBILITAZIONE CON ASSEMBLEE SINDACALI IN TUTTA ITALIA NELLE PRIME DUE ORE DI LEZIONE.</span><br />
Con la speranza che qualcuno se ne accorga<span style="font-size: large;">!</span>Insegnanti scuola pubblicahttp://www.blogger.com/profile/14097163081774474974noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7122097075645126433.post-39757729210744510882012-10-15T20:28:00.003+02:002012-10-15T20:28:33.145+02:00<br />
<div align="center" class="titolo12" style="background-color: white; color: #cc0000; font-family: Verdana; line-height: 24px; margin: 5pt 0cm; text-transform: uppercase;">
<b><span style="font-size: 11pt;">BISOGNA AVVISARE PROFUMO<br />CHE SIAMO GIÀ A 24 ORE SETTIMANALI</span></b></div>
<div align="center" class="verdanasito10spazio" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 10pt; line-height: 19px; margin: 5pt 0cm 15pt;">
<i><span style="color: blue;">di Lucio Ficara </span><a href="http://www.tecnicadellascuola.it/" target="_blank"><span style="text-decoration: none;">La Tecnica della Scuola</span></a><span style="color: blue;">, 14.10.2012</span></i></div>
<div class="verdanasito10spazio" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 10pt; line-height: 19px; margin: 5pt 0cm; text-align: justify;">
È del tutto ovvio che questa manovra, di portare l’orario settimanale delle lezioni dei docenti da 18 a 24 ore oppure da 18 a 18+6, è un’operazione puramente di carattere economico. Le dichiarazioni fatte dal ministro Profumo riguardo le motivazioni di questo provvedimento sono un insulto all’intelligenza degli insegnanti. Ma quali saranno mai queste motivazioni? Le ha spiegate Profumo a margine di un incontro dibattito sulle Smart Cities, dove è emerso che il ministro vuole che studenti e professori debbano trascorrere più ore della giornata insieme: “Il problema della scuola è molto articolato, ha dichiarato Profumo, ho viaggiato da nord a sud e ho conosciuto questa comunità di grandissimo valore, fatta di docenti, studenti, genitori: dobbiamo farla convivere di più insieme”. Continuando la sua esposizione il ministro ha continuato dicendo: “In Europa la relazione fra docenti e scuola non è solo frontale, ma è in fase di condivisione che si prolunga nella giornata e nelle giornate”.</div>
<div class="verdanasito10spazio" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 10pt; line-height: 19px; margin: 5pt 0cm; text-align: justify;">
Lasci perdere ministro il tentativo di dare spiegazioni che abbiano un senso logico, eviti di arrampicarsi sugli specchi, dica come stanno davvero le cose: l’idea di portare a 24 ore o a 18 + 6 l’orario settimanale dei professori senza alcun incremento retributivo deriva da una principale e pura esigenza di fare cassa. È la solita operazione di stampo ragionieristico, fatta con la calcolatrice in mano, che tende a colpire una categoria che protesta poco e non si fa sentire abbastanza. Il risparmio quantificato da questa operazione di ulteriori tagli per la scuola è pari a circa un miliardo di euro.</div>
Insegnanti scuola pubblicahttp://www.blogger.com/profile/14097163081774474974noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-7122097075645126433.post-57306730252614980662012-09-17T20:12:00.002+02:002012-09-17T20:25:28.715+02:00<span style="font-style: normal; font-size:180%;" >Donazzan: "Sbagliato dare la cittadinanza agli stranieri nati qui"</span><div style="font-style: normal; "><br /></div><div style="font-style: normal; "><span style="font-size:130%;">Le scuole si sono aperte da poco e l'assessore regionale all'istruzione ci dona una perla di saggezza.</span></div><div><span style="font-size:130%;">"<i> La cittadinanza va conquistata, si tratta di una scelta che implica l'adesione a una comunità, a una cultura fatta di regole, darla con facilità a tutti gli studenti nati in Italia sarebbe un errore."</i></span></div><div style="font-style: normal; "><span style="font-size:130%;">Il diritto alla cittadinanza italiana spetta anche a chi nasce in Italia da genitori ignoti o apolidi, oppure da genitori stranieri residenti all'estero, purchè dimostrino di avere un antenato italiano.</span></div><div style="font-style: normal; "><span style="font-size:130%;">Se i genitori sono certi ma non hanno antenati italiani, bisogna invece aspettare fino a 18 anni.</span></div><div style="font-style: normal; "><span style="font-size:130%;">Per fortuna le nostre scuole sono aperte a tutti, e in questi anni noi insegnanti abbiamo capito quale grande ricchezza possa dare l'incontro tra bambini di diversa provenienza.</span></div><div style="font-style: normal; "><span style="font-size:130%;">Cara Donazzan, faccia un giro per le nostre scuole, le sarà utile!</span></div><div style="font-style: normal; "><span style="font-size:130%;"><br /></span></div>Insegnanti scuola pubblicahttp://www.blogger.com/profile/14097163081774474974noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7122097075645126433.post-86295731509245436662012-08-22T12:19:00.002+02:002012-08-22T12:24:13.568+02:00<div><span style="font-family:Georgia, serif;">(Da www.foruminsegnanti.it)</span></div><div><span style="font-family:Georgia, serif;"><br /></span></div><div><span style="font-family:Georgia, serif;">di VITTORIO ZUCCONI</span></div><div><span style="font-family:Georgia, serif;"><br /></span></div><div><span style="font-family:Georgia, serif;">Guardo attonito le pagelle dei miei bambini sopravvissuti alla seconda elementare, frequentano entrambi scuole elementari pubbliche americane, uno nei sobborghi di Washington, l'altro di New York, essendo la scuola pubblica la migliore nel rapporto qualità-prezzo, purché in quartieri buoni dove le tasse sulle case (la vecchia Ici, avete presente?) finanziano quasi interamente l'istruzione.</span></div><div><span style="font-family:Georgia, serif;">Non sono pagelle, sono bilanci dello Stato. Dozzine di voci coprono l'universo di questi omini e donnine, dall'apprendimento delle materie a varie manifestazioni del comportamento e del carattere.</span></div><div><span style="font-family:Georgia, serif;">I confronti internazionali compilati dall'Ocse collocano gli studenti americani al diciassettesimo posto nella graduatoria mondiale. L'Italia, se proprio volete soffrire, è ventinovesima, nella zona occupata da Spagna, Irlanda, Grecia e Portogallo, guarda caso - caso? - le nazioni più inguaiate nel calderone bollente di economia e finanza.</span></div><div><span style="font-family:Georgia, serif;"><br /></span></div><div><span style="font-family:Georgia, serif;">La lettura delle mostruose pagelline - uno dei due nipoti ha portato a casa un papiro di otto facciate - offre un possibile indizio. Sta nella ossessione americana con la misurazione quantitativa degli studenti, quella che s'illude di poter calcolare quanto profitto ci sia in quel bambini, come un esame del sangue che misura quanti globuli rossi o bianchi, quanta percentuale di grassi o di zuccheri ci siano nel corpo.</span></div><div><span style="font-family:Georgia, serif;">Sono foto istantanee di un uccello in volo, che nulla dicono da dove venga, dove andrà, o potrà andare, un istante dopo. Albert Einstein era notoriamente un mediocre studente, come lo erano Steve Jobs, Bill Gates o Mark Zukerberg. James Joyce, forse il più grande scrittore in lingua inglese ed eccellente liceale, si arrese agli studi di medicina per l'incapacità di superare gli esami.</span></div><div><span style="font-family:Georgia, serif;">Il principio che mettendo incinta nove donne contemporaneamente il bambino nasca in un mese non sembra funzionare in biologia nè in pedagogia. Escono ottimi cittadini da pessime scuole e pessimi da ottime scuole. L'"Unabomber" che terrorizzò per anni l'America era laurerato a Harvard, e professore a Berkeley, con un dottorato in matematica.</span></div><div><span style="font-family:Georgia, serif;">Uccise tre persone e ne ferì tredici La pletora di riforme che travolgono i sistemi scolastici in tutto il mondo sono la prova che nessuno possiede la formula magica. Tutto dipende da quell'individuo, dai suoi talenti, dalla voglia di investirli, dalla risposta agli stimoli esterni quando crescerà, dall'ambiente familiare dal quale proviene, dall'intelligenza e dalla umanità di chi lo segue.</span></div><div><span style="font-family:Georgia, serif;"><br /></span></div><div><br /></div>Insegnanti scuola pubblicahttp://www.blogger.com/profile/14097163081774474974noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7122097075645126433.post-65265304843826319162012-07-21T17:56:00.002+02:002012-07-21T18:09:44.027+02:00<span style="font-family:Georgia, serif;">NOTIZIE CHE FANNO BENE</span><div><span style="font-family:Georgia, serif;"><br /></span><div style="font-family: Georgia, serif; ">Di questi tempi, leggendo i giornali, si rischia una crisi di nervi o la caduta in uno stato depressivo permanente. La notizia che vogliamo darvi oggi, cari lettori, ci ha resi quasi euforici e ci ha fatto ricordare vecchie battaglie considerate ( qualche decennio fa..) perse in partenza.</div><div style="font-family: Georgia, serif; "><br /></div><div><span style="font-family:trebuchet ms;"><span style="color:#3366ff;">Chiara, con la sindrome di Down e una volontà di ferro, si è laureata in Economia all'Università di Cassino.</span></span></div><div><span style="font-family:trebuchet ms;color:#3366ff;">" Ci siamo battuti sempre per la normalità e il percorso di studi e di vita di mia figlia è stato un percorso normale", dice con fermezza la mamma di Chiara.</span></div><div><span style="font-family:trebuchet ms;color:#3366ff;">" Un lavoro ben fatto- aggiunge il relatore prof. Marcello Sansone- E' stata molto spigliata e presente a se stessa, sicura di sè. Devo dire che non si è vista quasi differenza con gli altri laureandi.</span></div><div style="font-family: Georgia, serif; ">E noi ci complimentiamo con te, cara Chiara!</div></div>Insegnanti scuola pubblicahttp://www.blogger.com/profile/14097163081774474974noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7122097075645126433.post-65930923342908515392012-06-15T20:20:00.004+02:002012-06-15T20:44:19.099+02:00LA PEDAGOGIA DELLA LUMACA<span style="font-weight: normal; "><span style="font-size: 100%;">"Ragazzi meritevoli alla sfida della Maturità Digitale", scrive il settimanale del Corriere della Sera.</span></span><div style="font-weight: normal; font-family: Georgia, serif; font-size: 100%; ">E in prima pagina aggiunge: " L'inno di Mameli sarà materia a scuola".</div><div style="font-weight: normal; font-family: Georgia, serif; font-size: 100%; ">Angustiati da questi annunci, ci rifugiamo in una sana lettura che consigliamo ai nostri 15 lettori.</div><div style="font-weight: normal; font-family: Georgia, serif; font-size: 100%; ">L'autore è Gianfranco Zavalloni, già maestro di scuola d'infanzia e oggi dirigente scolastico.</div><div style="font-weight: normal; font-family: Georgia, serif; font-size: 100%; ">Il titolo del suo libro : "Pedagogia della lumaca", EMI editore.</div><div style="font-weight: normal; font-family: Georgia, serif; font-size: 100%; "><br /></div><div><span style="font-weight: normal; font-family: Verdana; text-align: -webkit-auto; background-color: rgb(255, 228, 196); font-size: small; ">La scuola odierna, riflettendo le tendenze di buona parte della società umana, è centrata sul mito della velocità, dell'accelerazione e della competizione, come criterio di selezione al quale i bambini vengono educati fin dai primi anni di vita. </span><br style="font-family: Verdana; text-align: -webkit-auto; background-color: rgb(255, 228, 196); font-size: small; "><span style="font-weight: normal; font-family: Verdana; text-align: -webkit-auto; background-color: rgb(255, 228, 196); font-size: small; ">Dal contatto quotidiano e continuato con la realtà scolastica nasce la riflessione de </span><i style="font-weight: normal; font-family: Verdana; text-align: -webkit-auto; background-color: rgb(255, 228, 196); font-size: small; ">La pedagogia della lumaca</i><span style="font-weight: normal; font-family: Verdana; text-align: -webkit-auto; background-color: rgb(255, 228, 196); font-size: small; ">. </span><br style="font-family: Verdana; text-align: -webkit-auto; background-color: rgb(255, 228, 196); font-size: small; "><span style="font-weight: normal; font-family: Verdana; text-align: -webkit-auto; background-color: rgb(255, 228, 196); font-size: small; ">Siamo nell'epoca del tempo senza attesa. Questo ha delle ripercussioni incredibili nel nostro "modo di vivere".</span><br style="font-family: Verdana; text-align: -webkit-auto; background-color: rgb(255, 228, 196); font-size: small; "><span style="font-weight: normal; font-family: Verdana; text-align: -webkit-auto; background-color: rgb(255, 228, 196); font-size: small; ">Non abbiamo cioè più il tempo di "attendere", non sappiamo partecipare a un incontro senza essere disturbati dal cellulare, vogliamo "tutto e subito" in tempo reale. </span><br style="font-family: Verdana; text-align: -webkit-auto; background-color: rgb(255, 228, 196); font-size: small; "><span style="font-weight: normal; font-family: Verdana; text-align: -webkit-auto; background-color: rgb(255, 228, 196); font-size: small; ">Le teorie psicologiche sono concordi nel pensare che una delle differenze fra i bambini e gli adulti stia nel fatto che i bambini vivono secondo il principio di piacere (tutto e subito), mentre gli adulti vivono secondo il principio di realtà (saper fare sacrifici oggi per godere poi domani). </span><br style="font-family: Verdana; text-align: -webkit-auto; background-color: rgb(255, 228, 196); font-size: small; "><span style="font-weight: normal; font-family: Verdana; text-align: -webkit-auto; background-color: rgb(255, 228, 196); font-size: small; ">Oggi gli adulti, grazie anche alla società del consumismo esasperato, vivono come i bambini secondo le modalità del "voglio tutto e subito".</span><br style="font-family: Verdana; text-align: -webkit-auto; background-color: rgb(255, 228, 196); font-size: small; "><span style="font-weight: normal; font-family: Verdana; text-align: -webkit-auto; background-color: rgb(255, 228, 196); font-size: small; ">È necessario intraprendere un nuovo itinerario educativo...</span></div>Insegnanti scuola pubblicahttp://www.blogger.com/profile/14097163081774474974noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7122097075645126433.post-22492416532860430132012-05-19T19:19:00.002+02:002012-05-19T19:23:34.422+02:00<h1><span style="font-family:Arial;font-size:12pt"></span><span style="font-family:Arial;color:#222222;"><span style="font-size: 10pt;">A Brindisi qualcuno ha messo degli ordigni in una scuola intitolata a Francesca Morvillo e Giovanni Falcone. L'esplosione ha ucciso Melissa Bassi, una ragazza di sedici anni, e un'altra studentessa è in pericolo di vita.</span></span></h1> <h1><span style="font-family:Arial;font-size:12pt">Lunedì tutte le scuole d’Italia devono chiamarsi Morvillo Falcone</span></h1> <p class="MsoNormal"><span style="font-family:Arial;color:#222222;"><span style="font-size:10pt">Lunedì 21 maggio in nessuna scuola della città, in nessuna scuola di questo paese si dovrà fare lezione normalmente. In qualsiasi forma, dentro e fuori dalle aule, nei corridoi, nelle strade e nelle piazze, i gesti, le azioni, le parole pronunciate o scritte dovranno servire per piangere le nostre vittime, per esprimere la nostra collera, per ragionare sulle nostre responsabilità. Nessun insegnante può chiamarsi fuori, nessuno studente deve guardare da un'altra parte. Solo così il dolore e la collera potranno esprimersi. Poi si tornerà al lavoro quotidiano, duro, invisibile e profondo che già da tempo persone libere come i ragazzi e gli adulti di LIBERA stanno facendo e che si sta estendendo, classe dopo classe in tante scuole italiane, anche nella nostra città. Cerchiamo, noi tutti, di essere all'altezza di questo momento. La mafia è morte. Dimostriamo di essere vivi.</span></span><span style="font-family:Times New Roman;"><span style="font-size:10pt"> </span></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-family:Times New Roman;"><span style="font-size:10pt"><br /></span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:Times New Roman;"><span style="font-size:10pt"><b><i>Associazione "una nuova primavera per la scuola pubblica"<br /></i></b></span></span></p>Insegnanti scuola pubblicahttp://www.blogger.com/profile/14097163081774474974noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7122097075645126433.post-46183651538026483992012-05-08T22:10:00.003+02:002012-05-09T15:01:23.818+02:00Trovate avvilente, quando andate in libreria, vedere lo scaffale dei test che addestrano all'Invalsi sempre più fornito?<br />Avete voglia di rallegrarvi, una volta tanto, pensando alle nuove generazioni?<br />Avete un minuto e 56 secondi e vorreste spenderlo bene?<br />Guardate questo <a href="http://youtube.com/watch?v=KKR5iEueno8">video</a>.Insegnanti scuola pubblicahttp://www.blogger.com/profile/14097163081774474974noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7122097075645126433.post-66675129596640286732012-04-25T12:34:00.002+02:002012-04-25T12:41:51.088+02:00Buon 25 aprile!<a href="http://4.bp.blogspot.com/-Tqq8uoWHsgM/T5fU5usoF7I/AAAAAAAAAio/ORtegd4CZLM/s1600/resistenza.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 280px;" src="http://4.bp.blogspot.com/-Tqq8uoWHsgM/T5fU5usoF7I/AAAAAAAAAio/ORtegd4CZLM/s400/resistenza.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5735286738732455858" border="0" /></a><br /><span style="font-weight: bold; color: rgb(204, 0, 0);">Postiamo un augurio che ci è arrivato da un amico di Roma.</span><br /><br />La stagione della liberazione morale del Paese è quanto mai attuale anche adesso.<br />Corruzione, opportunismi, clientelismi d'interesse, nazionalismi gretti, perdita di senso del bene comune, del decoro e del ridicolo, nanismo morale e politico, non sono inferiori alla stagione del nazi-fascismo, che portò alla morte e alla distruzione della seconda guerra mondiale.<br />Sono stato recentemente - a pasqua, come faccio solitamente, per unire festa religiosa e festa civile - a visitare il Museo della Liberazione di Via Tasso e sono rimasto colpito dalla statura morale dei tanti di ogni condizione sociale, provenienza per nascita, idea politica, credenza religiosa che hanno contribuito, pagando consapevolmente con la loro libertà e la vita personale, all'acquisto della nascita della nostra Repubblica, consacrata nei valori della carta costituzionale.<br />Gratitudine per tutti loro e presa in mano della loro bandiera morale da tutti noi, in questa festa in un anno di ricostruzione, quale deve essere questo che stiamo vivendo, per onorare la memoria del loro sacrificio e farne fruttare l'eredità che ci hanno consegnato.<br />Buon 25 aprile a tutti noi,Insegnanti scuola pubblicahttp://www.blogger.com/profile/14097163081774474974noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7122097075645126433.post-79175264387245184562012-04-16T08:50:00.002+02:002012-04-16T08:55:08.174+02:00Non aprite quella scuolaCliccate <a href="http://www.youtube.com/watch?v=PFhiwtjIZow">qui</a> per vedere il trailer realizzato da Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi per il programma di Sabina Guzzanti "Un Due Tre Stella", andato in onda Mercoledì 11 Aprile su La7, dura un paio di minuti. A causa del finale particolarmente cruento, ne sconsigliamo la visione agli spettatori impressionabili.Insegnanti scuola pubblicahttp://www.blogger.com/profile/14097163081774474974noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7122097075645126433.post-51521783458005205492012-04-07T13:49:00.002+02:002012-04-07T14:03:04.130+02:00L'ISTRUZIONE AL PRIMO POSTO<span >Finalmente anche la Lega ammette che il suo primo obiettivo politico non è la secessione, ma L'ISTRUZIONE!</span><div><span ><br /></span><div style="font-family: Georgia, serif; font-size: 100%; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; ">Istruzione a tutti i costi, volete qualche esempio?</div><div><ul><li><span >229mila euro per l'istruzione di Renzo Bossi</span></li><li><span style="font-family: Georgia, serif; ">120mila euro per dare un titolo di studio a Rosi Mauro e al suo fidanzato</span></li><li><span >100mila euro per sostenere la scuola "bosina" di Varese (più un milione messo da parte, contributi annuali di 150-200mila euro e un mutuo di 1,5 milioni di euro)</span></li></ul><span >Se persino la Lega ha capito l'importanza dell'istruzione, di cosa ci stiamo preoccupando?</span></div></div>Insegnanti scuola pubblicahttp://www.blogger.com/profile/14097163081774474974noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7122097075645126433.post-7286971120145821092012-03-28T13:50:00.004+02:002012-03-28T14:13:08.541+02:00Due buone notizieL'emendamento sull'<span style="font-weight: bold;">Invalsi</span>, il cui testo potete vedere cliccando <a href="http://www.retescuole.net/contenuto?id=20120327172847">qui</a>, ha raggiunto in pochi giorni quasi 5.000 firme, è stato depositato da alcuni parlamentari di IdV e Pd ed è diventato un ordine del giorno che ha avuto il parere favorevole del governo e della commissione affari costituzionali. Esso non vuole sfuggire al tema della valutazione ma si contrappone all'uso distorto e spesso strumentale dei test standardizzati al quale abbiamo spesso assistito in questi ultimi anni.<br />Questo positivo risultato non è caduto a terra come pera matura, complici il destino e una natura benevola, ma è il frutto del duro e alacre lavoro di chi si preoccupa della scuola e pensa che la responsabilità delle cose non sia sempre di qualcun altro.<br />Uscirà a breve la circolare sugli organici (in Veneto 173 posti in più perché è aumentata la popolazione scolastica). Continuano i danni della Gelmini e quindi nella primaria le nuove classi entreranno ancora con le 27 ore, però le<span style="font-weight: bold;"> tre ore per classe</span> perse anche quest'anno dovrebbero rimanere alla scuola per l'ampliamento dell'offerta formativa.<br />Anche qui crediamo che questa minima boccata di ossigeno non sia un segno della benevolenza divina ma l'esito di una grande fatica: ognuno di noi ha contribuito come poteva? se la risposta è "no", c'è di sicuro ancora tempo per rimediare.Insegnanti scuola pubblicahttp://www.blogger.com/profile/14097163081774474974noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7122097075645126433.post-32745384221079606572012-03-23T07:29:00.000+01:002012-03-23T07:30:04.772+01:00<span style="font-weight: bold; color: rgb(255, 0, 0);font-size:180%;" >AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGH</span>Insegnanti scuola pubblicahttp://www.blogger.com/profile/14097163081774474974noreply@blogger.com2