giovedì 26 marzo 2009

L'articolo 5 della legge 169/08 dispone alcune misure "per limitare il più possibile il disagio economico costituito dal costo dei libri". Tra esse, prevede che l'adozione dei libri di testo debba avvenire con cadenza quinquennale. Nella scuola primaria, come ben sanno tutti coloro che vi lavorano o hanno dei figli che l'hanno frequentata, i libri sono assegnati gratuitamente. Nessuno passa o vende i testi che ha usato a qualcun altro. Oltre tutto, trattandosi in gran parte di testi operativi, questa operazione sarebbe in pratica impossibile. E adesso, facciamo il gioco delle domande e delle risposte.
Ma allora, cosa vuol dire questo? Semplicemente, che io dico alle famiglie che li farò risparmiare, anche se questa è una bugia. Che sia vero o no, non importa. Il messaggio è stato lanciato: chi non sa come funzionano le cose, l'ha sentito e continua a crederci.
Cosa implica l'obbligo di blindare anche alla primaria la scelta per cinque anni? Che un insegnante in linea di massima si troverà a lavorare su testi che non ha scelto, e questa non è cosa da poco dato che c'è moltissima differenza tra un libro e l'altro, e non si potrà modificare la scelta prima dei cinque anni, anche se non c'è nessun motivo logico per farlo. E cosa c'è dietro a questo? C'è uno strano effetto, ed è questo: il blocco delle adozioni mette in difficoltà gli editori scolastici puri, e permette di sopravvivere solo a quelli che coprono altri settori di mercato.
Chi sono questi? Gli editori "misti" sono 4 su circa 300. Uno dei quattro è la Mondadori.
Ma dai, la Mondadori... e di chi è? Il 50,1% delle azioni della Mondadori è detenuto dalla Fininvest. Marina Berlusconi presiede il Consiglio di Amministrazione della Mondadori, Pier Silvio Berlusconi è uno dei Consiglieri. La Mondadori Scuola ha appena acquisito la proprietà di 15 società del settore.
Per carità, una misura che non ha senso per la primaria e che rischia di mettere in ginocchio gli editori scolastici puri, non è detto che sia stata fatta apposta per favorire la Mondadori, ma di fatto è quello che succede.
La nostra proposta: non acquistare e adottare libri del Gruppo Mondadori di cui fanno parte Giulio Einaudi Editore, Sperling & Kupfer, Frassinelli, Piemme, EL, Arnoldo Mondadori scuola, Einaudi Scuola, Mondadori Education. L'elenco completo è nel sito www.pianetascuola.it/home. Alleghiamo il documento da cui abbiamo preso la proposta e che contiene informazioni più approfondite sull'argomento.

martedì 24 marzo 2009

Giovedì’ 2 aprile 2009 dalle ore 08.00 alle ore 10.00 oppure dalle ore 15.00 alle ore 17.00 presso l'IPSS “B. MONTAGNA” di VICENZA, si terrà un'assemblea sindacale sul tema“ Disegno di legge Aprea sulla Scuola Pubblica Statale “ con relatore GIANNA FRACASSI della Segretaria Nazionale FLC CGIL. Quella della Aprea è una proposta che, nella situazione di caos creata dal "disordine Gelmini", è finora passata quasi sotto silenzio. La si deve invece conoscere bene, perché prevede un vero e proprio snaturamento della scuola pubblica come noi la conosciamo, e quest'assemblea può essere una buona occasione per informarsi.

lunedì 23 marzo 2009

La riunione di coordinamento "Cittadini per la scuola pubblica" è fissata per domani sera (martedì 24) alle 20,00 all'Arcadia. L'Arcadia è in via Paraiso 36, la stessa strada in cui c'è l'entrata dei Magazzini Nico. Si trova in un cortile interno, sotto mettiamo il link per la mappa.

http://maps.google.com/maps/ms?msa=0&msid=113136166160415415679.0004542cdd3cd7c943a86

domenica 22 marzo 2009

Lettera di una maestra non unica a dei bambini unici

Mettiamo tra i documenti la lettera di una maestra. Non la conosciamo, ma evidentemente è una che sa imparare dagli altri, che è convinta davvero che la diversità sia un'opportunità in più e non una disgrazia, che ha un'idea di scuola un po' più viva e ampia rispetto a quella "grembiulino(dove sarà finito?) - lavagnetta multimediale". Traduce complesse valutazioni pedagogiche in un linguaggio che i bambini possono capire.
Ovviamente non vi consigliamo di darla veramente ai bambini: in tempi come questi la verità non va di moda, e proprio chi ha il più lungo naso da Pinocchio e nessuno scrupolo a fare i propri interessi sulla pelle dei bambini, è il primo a gridare allo scandalo quando si coinvolgono i bambini come interlocutori.