Sabato 11 dicembre si sono incontrati a Verona, presso la sede di Legambiente, un gruppo di rappresentanti dei Comitati Buona Scuola del Veneto. Erano presenti persone di Verona, Vicenza, Padova, Treviso e Venezia, genitori, insegnanti sia di scuola primaria che delle superiori.
Le persone intervenute hanno confermato che allo stato attuale delle cose, resistere è proprio difficile, ma vale la pena di farlo.
Verona in questo momento è abbastanza attiva: il 3 ottobre scorso ha organizzato la manifestazione "il giro d'iTAGLIa" (http://picasaweb.google.it/ameliadepaperis57/1RAGGIODISOLE- http://picasaweb.google.it/ameliadepaperis57/3SGIORGIO), inoltre due settimane fa si è svolto un incontro del personale degli istituti superiori della città: alcune realtà stanno effettuando come protesta il blocco delle gite e delle attività aggiuntive, altre non hanno optato per questa scelta ma hanno indirizzato una comunicazione ai genitori denunciando le difficoltà che vive la scuola.
In alcune scuole della primaria esiste una mobilitazione permanente che prevede una riunione sindacale, indetta dalle RSU, ogni cinque/sei settimane: questa iniziativa viene valutata come molto proficua in quanto l'assemblea diventa luogo di riflessione e di confronto e si sta pensando di proporla aperta anche ai genitori.
Resta essenziale informare le famiglie: per questo si è deciso di distribuire un volantino che fa il punto della situazione riportando i dati e le informazioni in merito ai tagli e ai ridimensionamenti orari delle singole scuole. (a disposizione nei documenti)
Negli istituti superiori di Verona, come in quelli di altre città italiane, nei giorni scorsi ci sono state occupazioni da parte degli studenti.
Dal 2006 esiste poi una mailing list che collega i componenti dei consigli d'istituto e dei comitati genitori di quasi tutti gli istituti di Verona (23 istituti comprensivi, 3 direzioni didattiche e 7 scuola superiori).
Recentemente hanno avuto un incontro con l'assessore all'istruzione a cui hanno proposto la costituzione di un tavolo permanente; vorrebbero, inoltre, costituirsi come associazione per interloquire con le istituzioni da una posizione maggiormente definita.
Resta ancora una volta confermata l'importanza del “fare rete” per scambiarsi informazioni, confrontarsi e proporre iniziative coinvolgendo in modo particolare i genitori per farli partecipare alla condivisone dei problemi comuni.
Anche a Padova alcune iniziative che hanno portato alla sottoscrizione di una lettera comune in cui emergono le difficoltà finanziarie delle scuole sono state realizzate dalla Rete 26 febbraio, che raccorda oltre 50 Consigli d’Istituto; un collegamento simile interistituto esiste anche a Vicenza città, mentre nell'alto Vicentino alcuni genitori stanno cercando di metterlo in piedi.
A livello istituzionale ci sono stati alcuni cambiamenti: alcuni mesi fa il dott. Venturella, dirigente dell’USP di Padova, “reo” di avere dato troppo ascolto alle istanze in difesa della scuola e in particolare del tempo pieno, è stato sostituito da Maria Giuliana Bigardi, decisamente meno in sintonia con il movimento della scuola e molto più allineata con le politiche governative (d’altro canto è stata anche assessore all’istruzione in un comune della provincia di Padova per Forza Italia...).
La dott. Palumbo, forse invece meritevole agli occhi del Miur per opposte ragioni, dal 1° gennaio 2011 sostituirà a Roma il dottor Cosentino e, probabilmente, Dino Cristanini prenderà il suo posto a Venezia.
Proprio la Palumbo ha recentemente precisato che per al T.P. vanno date 40 ore. La legge invece prevede 2 insegnanti (44 ore) e la differenza, per le possibilità organizzative che offre in relazione alle compresenze, è sostanziale.
A Padova, lo scorso anno scolastico (con Venturella), erano state concesse parecchie classi a T.P. (oltre 500....) mentre quest'anno molti genitori non sono stati accontentati.
Un'ulteriore conferma che è necessario opporsi alle direttive che continuamente (e spesso senza il dovuto supporto legale..) vengono calate sulle istituzioni scolastiche è legata ai pochi soldi che arriveranno dal Miur, in relazione ai crediti pluriannuali che le scuole vantano nei suoi confronti; queste modeste risorse economiche verranno date con precedenza alle scuole che hanno maggiori residui attivi.
Quindi chi ha accolto la proposta del Ministero dello scorso anno scolastico di spostare i residui attivi (cioè i crediti nei confronti del Ministero stesso) nel famigerato aggregato Z, diminuendone quindi la consistenza figurativa, si è dato la zappa sui piedi!
Attenzione a quello che gli istituti faranno quest’anno, visto che, in modo altrettanto scellerato è già arrivato dal MIUR l’invito a comportarsi nuovamente alla stessa maniera.
Dunque continuiamo a resistere, e a cercare di opporci: l'iniziativa che proponiamo è di attuare - nello stesso giorno in tutte le realtà territoriali che riusciamo a raccordare (potrebbe essere il 30 gennaio) un gazebo.
Può servire a sensibilizzare sui vari problemi legati alla scuola, a dare informazioni sulle continue modifiche che normativamente ci vengono proposte, ad informare i genitori in merito alle iscrizioni, a raccogliere firme sulla petizione al presidente Napolitano, a dire che noi non molliamo.
Ci piacerebbe molto, inoltre, coinvolgere in questa iniziativa il mondo degli studenti (lezione in piazza? momento di festa?).
Le firme sulla petizione a Napolitano continueranno ad essere raccolte fino al 14 febbraio: Padova ha organizzato dei banchetti in piazza, il CdI del centro storico di Venezia l'ha mandata a casa di tutti i genitori raccogliendo centinaia di firme in pochi giorni.
La convinzione del Comitato di Venezia è quella di cercare di unire la denuncia alla proposta; per questo motivo, nelle loro scuole stanno lavorando ad iniziative puntate sulla solidarietà tra genitori, che interpellano anche il Comune nel tentativo di allargare il fronte e di coinvolgere il territorio.
Unitariamente i vari comitati presenti concordano sulla necessità di aprire un blog che serva da collegamento per tutte le realtà attive del Veneto. Alcuni si sono presi l’incarico di provarci a lavorare nella pausa natalizia.
Sono tutte azioni faticose e circoscritte ma, come dice un vecchio proverbio cinese, meglio accendere una candela che maledire l'oscurità.
domenica 19 dicembre 2010
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