Ieri alla Camera dei Deputati alcuni parlamentari del PD hanno presentato un'INTERPELLANZA URGENTE sulle scelte delle famiglie nelle iscrizioni scolastiche e sul loro accoglimento.
Questa interpellanza è importante perché allarga il campo dal solo tempo - che peraltro è tutto ancora in discussione - all'organizzazione, e tocca anche il fatto che i regolamenti approvati il 27 febbraio, che dovrebbero essere stati solo attuativi della legge, assumono invece provvedimenti che vanno addirittura al di là di quanto previsto dalla legge, e sconfinano dove la legge non era arrivata. Mettiamo a disposizione l'interpellanza, la risposta del Sottosegretario di Stato per l'istruzione e la replica, e riportiamo alcune parti della relazione fatta dall'on. Coscia.
"È, dunque, evidente che le famiglie italiane hanno bocciato il Governo e il Ministro Gelmini. Tuttavia, in questi giorni, ancora si tende a fare confusione su questo dato: si tende, cioè, a dire che non è vero che è stato bocciato il maestro unico, ma piuttosto, che vi è un problema solo in relazione all'orario. Non è così. Non è come dice il Ministro, perché, in realtà, la legge che ha voluto il Ministro, e che è stata imposta al Parlamento, abbina alle ventiquattro ore il maestro unico. Quindi, quando si afferma che il maestro unico sarebbe anche il cosiddetto maestro di riferimento per gli altri orari, è assolutamente una falsità.
Ma vi è qualcosa di ancora più grave. Mi fa piacere avere come interlocutore il sottosegretario Pizza; tuttavia, il Governo continua, in modo contraddittorio, ad andare avanti su questa linea. Il 27 febbraio ha approvato i regolamenti, con i quali, nonostante gli impegni a suo tempo presi, si promettono alle scuole organici, mediamente, solo sulle 27 ore.
Pertanto, ci chiediamo come sarà possibile soddisfare le richieste delle famiglie, come più volte si è impegnato a fare, addirittura, il Presidente Berlusconi (non solo il Ministro Gelmini), nel senso di aumentare il tempo pieno. Vi sono, quindi, gravi contraddizioni, che riemergono continuamente.
Quindi, chiediamo al Governo se, di fronte a questa bocciatura da parte delle famiglie italiane, non sia il caso di cambiare rotta e di modificare i regolamenti, per mantenere gli impegni che lo stesso Governo ha preso, nel senso di soddisfare le richieste delle famiglie."
venerdì 20 marzo 2009
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