domenica 18 gennaio 2009



Morena Martini a fine dicembre ha inviato ai Dirigenti Scolastici una lettera a proposito della sospensione di gite e progetti attuata da alcuni Collegi per protesta contro le manovre Gelmini Tremonti. La signora Martini dice che è doveroso essere "adeguatamente informata in merito a come coloro che operano nella scuola vicentina stiano affrontando questa delicata fase di transizione" ed è preoccupata, per tali scelte, del "ripercuotersi negativamente nei confronti degli studenti e delle loro famiglie, generando incomprensioni e confusione". Invita infine i dirigenti scolastici a farle "pervenire copia della documentazione relativa ad eventuali decisioni prese in merito dai docenti" della loro scuola. Tutto ciò è bizzarro perché la signora Martini, con la collega Donazzan accesa sostenitrice delle misure Gelmini Tremonti, quali siano le motivazioni di chi a questa misure si oppone, e perché, dovrebbe averlo ormai capito, e questa richiesta suona più che altro come un avvertimento. Un avvertimento in un momento in cui ogni dissenso viene criminalizzato e ogni obiezione viene tacciata da disfattismo. Come assessore all'Istruzione della Provincia, la prof. Martini non ha alcuna autorità sui Presidi e, per quel che ne sappiamo, essi non hanno intenzione di battere i tacchi davanti a lei. Da parte nostra, abbiamo inviato al Giornale di Vicenza la lettera aperta che riportiamo qui sotto.

Sig. Assessore in questi giorni ai Dirigenti Scolastici è giunta una sua lettera: Lei li invita ad inviarLe la documentazione relativa alle decisione, presa da molti Collegi Docenti, di sospendere le uscite didattiche e i viaggi d’istruzione come atto di protesta nei confronti della legge 133 e della legge 169 (derivante dal cosidetto decreto Gelmini).

Dobbiamo dire che questa sua richiesta ci ha sorpresi e nel contempo rallegrati.

Sorpresi prima di tutto perché le motivazioni della protesta, che lei dice voler comprendere, in questi mesi sono state ampiamente dibattute su ogni tipo di quotidiano sia nazionale sia locale; ne hanno parlato i telegiornali, sono state dedicati al tema speciali televisivi, ci sono stati diversi scioperi ma anche tante altre manifestazioni, dibattiti, iniziative in tutte le città italiane ed anche a Vicenza.

La nostra sorpresa è quindi lecita se lei richiede queste documentazioni ancora oggi per… capire!

Il secondo motivo di sorpresa è puramente formale perché Lei sicuramente sa che i viaggi d’istruzione non sono un atto dovuto bensì una scelta che fa riferimento alla programmazione didattica che singoli insegnanti possono effettuare oppure no in totale autonomia. Quindi se un viaggio d’istruzione non viene programmato non si è tenuti a darne motivazione o giustificazione. Ma noi, che facciamo parte di quella stragrande maggioranza di docenti che le uscite didattiche e i viaggi d’istruzione li hanno sempre fatti ritenendoli un completamento dell’offerta formativa, abbiamo scelto di motivare questa nostra decisione ai nostri più diretti referenti che sono le famiglie. Ai genitori dei nostri alunni, per il rispetto e la collaborazione che hanno sempre contraddistinto i nostri rapporti, abbiamo scelto di spiegare questa nostra decisione e lo abbiamo fatto scuola per scuola ma forse lei non ha avuto l’occasione di esser presente.

D’altra parte, come dicevamo all’inizio, leggendo questa sua richiesta ce ne siamo rallegrati perché è segno di una vera attenzione nei confronti della scuola e della formazione delle nuove generazioni.

Abbiamo pensato che se è bastata solo la sospensione dei viaggi d’istruzione a farle ravvisare un possibile impoverimento dell’offerta formativa per i nostri ragazzi, possiamo immaginare cosa possa aver pensato della riduzione del tempo scuola. Crediamo non abbia chiuso occhio la notte pensando a come sarà possibile per gli insegnanti con classi più numerose, senza compresenze e quindi senza lavoro in piccoli gruppi, seguire gli alunni che hanno bisogno di ritmi più lenti, i bambini iperattivi, i bambini che partono culturalmente svantaggiati, i bambini che hanno disturbi specifici di apprendimento, i bambini di altra nazionalità. Perchè Lei sa bene, signor Assessore, che saranno questi bambini a pagare più degli altri questa “riforma”: il loro insuccesso scolastico darà il risparmio voluto dal ministro Tremonti.

Pensiamo al suo sconforto vedendo la reintroduzione del maestro unico o meglio della maestra unica, data la predominanza femminile, diventata per decisione ministeriale, una superwoman della conoscenza. Sconforto molto ben motivato sapendo, come Lei sa, che la conoscenza della disciplina che dovrebbe avere un docente non è direttamente proporzionale all’ordine di scuola in cui la si insegna. Pensiamo al malessere che l’annullamento di fatto della didattica laboratoriale realizzato da questa “riforma” debba averLe procurato sapendo, come Lei sicuramente sa, che specialmente per i più piccoli, gli insegnamenti veri, profondi, passano attraverso il fare, lo sperimentare. Al di fuori di essi perde qualsiasi senso anche lo stesso concetto di competenza, di cui ci si è tanto riempiti la bocca nell’era morattiana e ancora oggi, a dire il vero. Immaginiamo che Lei, preoccupata al punto da scrivere ai Dirigenti Scolastici anche solo per la sospensione dei viaggi d’istruzione, di fronte a questo stravolgimento della scuola e in particolare della primaria che pure ha dimostrato di essere tra le migliori in Europa, di fronte all’impoverimento della possibilità di formazione dei ragazzi, abbia fatto ben altro. Ipotizziamo si sia rivolta al ministro, ai dirigenti del suo partito, abbia ragionato, spiegato, cercato di convincere, abbia persino alzato la voce per quello che le era possibile, ma alla fine non sia stata affatto ascoltata.

Se tutto questo che noi abbiamo immaginato Lei l’ha fatto davvero almeno avrà la coscienza tranquilla per averci provato e questo potrà dire alle famiglie, ai tanti genitori, alcuni probabilmente anche suoi elettori, oggi preoccupati per il futuro scolastico dei propri figli.

Cordialmente,


insegnanti dei coordinamenti salvalascuolapubblica e assemblea per la difesa della scuola pubblica

2 commenti:

Unknown ha detto...

Gentili colleghe e colleghi, gentili signore e signori,
leggo la vostra "lettera aperta"...quanta cattiveria, davvero. Mi sarebbe piaciuto trovare, accanto al vostro commento che trovo davvero di cattivo gusto e poco corretto, la lettera che ho inviato ai signori Dirigenti Scolastici della quale voi riportare solo qualche parte.
Era un modo "onesto" per dare la possibilità a tutti di leggere e capire il tono della mia richiesta, senza filtri ideologici e strumentalizzazioni politiche.
Le porte del mio Assessorato (al quale si rivolgono giustamente i DDSS delle secondarie di 2° grado ma anche DDSS di circoli o secondarie di 1° grado) ha sempre le porte aperte, anche per voi.
Conoscerci può essere utile ad entrambi.
Buon lavoro,
Morena Martini
Ass. Provinciale all'Istruzione

Anonimo ha detto...

La conta lunga la Martini!
Come la collega Donazzan!
Sanno tutto, e parlano alla grande!
Intervengono, comadano loro, sono
in corriera! Donne sono!
Prendete "mostarda"... che abbellisce, e lasciate autonomia
al pensiero di colleghi, dirigenti
e utenza!
Ciao Belle!!!!