domenica 19 ottobre 2008

Contro il pensiero unico

Una volta (sembra tanto tempo fa), chi non era d'accordo su qualcosa poteva dire le sue ragioni. Si confrontavano le tesi, si discuteva, si poteva anche litigare. Poi comunque decideva la maggioranza, ma almeno c'era stato un confronto e essersi opposti a qualcosa (e avere proposto altro) aveva una sua legittimità nell'ottica della dialettica democratica.
Dopo la manifestazione del 17 a Roma la Gelmini ha detto candidamente che lei non capisce perché protestino gli insegnanti. La sensazione è che adesso non sia ammissibile che qualcuno la pensi in modo "altro", chi si oppone non può avere ragioni o motivi. Non ci si mette in dubbio, non si accetta il confronto: chi non è d'accordo deve venire delegittimato. Quindi - se noi protestiamo contro il 137, è perché "siamo attaccati allo status quo", "abbiamo paura del cambiamento", "sentiamo il richiamo della foresta" o non ci rendiamo conto di quanto bene faranno alla scuola i cambiamenti imposti. Non si confrontano sui contenuti, non vogliono riconoscere neanche la nostra esistenza, l'esistenza di persone che hanno idee diverse e proposte diverse.
Questo atteggiamento è triste e pericoloso, l'esatto opposto di quello che da tanti anni cerchiamo di attuare nella scuola dove spesso la vicinanza dell'altro (collega o alunno) ci fa cambiare. Chissà se il Governo ne prenderà atto, ma ormai è decisamente sfatata la bugia che a protestare siano solo pochi estremisti: la sensazione è che si stia muovendo anche chi di solito era piuttosto refrattario, che la Gelmini riesca a compattare nel dissenso anche chi prima era spesso diviso.
Tra le varie iniziative per far uscire in strada il discorso sulla scuola segnaliamo
  • l'assemblea pubblica di mercoledì 22 ottobre alle 20,30 ai Chiostri di Santa Corona a Vicenza
  • il gazebo che insegnanti e genitori della zona di Valdagno hanno organizzato per mattina e pomeriggio di domenica 25 ottobre, in piazza vicino alla chiesa di san Clemente (del quale invochiamo la protezione...).
Tra poco metteremo nel blog alcune foto della manifestazione del 18 a Vicenza: come si farà per la privacy? mah... se qualcuno non vuole vedersi, ce lo scriva e togliamo la foto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Condivido in pieno queste considerazioni!Per questo dico insieme a voi di non mollare!