lunedì 7 novembre 2011

IL SUOLO MINACCIATO

In questi giorni davvero dolorosi per quanto è accaduto in Liguria, vogliamo consigliarvi la visione di un film che spiega molto bene l'entità dei danni già provocati al territorio italiano.
Come educatori, oltre che come cittadini, non possiamo ignorare che esiste una sorta di responsabilità collettiva che ci impone di vigilare il territorio in cui abitiamo e di stimolare gli amministratori locali a compiere scelte che non contribuiscano a consumare il poco suolo che ancora ci rimane. E' una responsabilità verso le nuove generazioni, che si troveranno a dover fronteggiare i danni certi e progressivi dovuti ad una cementificazione e ad uno sfruttamento del suolo che non hanno paragoni nella storia passata.

http://www.ilsuolominacciato.it/film.html

1 commento:

Anonimo ha detto...

Concordo. Solidarietà ai liguri e a tutti gli altri che, non solo per un’alluvione, hanno subito danni. Purtroppo la responsabilità collettiva nel nostro paese è alquanto fumosa, astratta, lasciata ai “rappresentanti del popolo” che delegano “esperti” che, troppo spesso tali non sembrano essere, i limiti e l’impotenza della democrazia nel nostro paese, quindi, sono molto evidenti.

L’evidenza di questa impotenza del cittadino è ovunque: in ogni settore, in ogni rapporto contrattuale, in ogni servizio pubblico e/o privato, in ogni spreco di denaro vessato da imposte, tasse e balzelli. Argomentare con discorsi generici e vaghi sullo stato del nostro paese non consente di comprendere ma, come per il tempo, rievoca un generico stato di malessere poiché “c’è brutto tempo”.

La politica nel nostro paese ha fallito, hanno fallito anche i più capaci. Alcuni possono ipotizzare di avere alcuni buoni giocatori, ma se alla fine si perde la partita non serve a niente perché queste sconfitte non consentono una rivincita.

Nello specifico perché è accaduto tutto ciò ? Qualcuno parla di abuso edilizio con 21.000 abitazioni non in regola nella sola Genova. Il nostro paese ha il triste primato di qualche milione di abitazioni abusive e qualche condono non cambia lo stato dell’abitazione priva dei requisiti idonei, è solo un balzello per “mettersi in regola” con regole sbagliate. Ma anche l’avere le mani in pasta e la convivenza di troppi costruttori con o nella politica portano a questi risultati. Nel mio paese, nell’ultimo decennio, hanno cementificato dovunque fosse possibile. Case il cui prezzo richiede oltre 18 anni di mensilità media contro le 4 (diconsi quattro) di quarant’anni fa. Case sempre più piccole e costruite con mezzi e tecniche tali da doverle, tra 40 anni, ricostruire. Piani regolatori realizzati con numerosi esperti: geologi, ingegneri e architetti tra i più accreditati; aree urbane individuate con i migliori metodi statistico-matematico dei quali il cittadino ha profondo timore reverenziale, approvati dal comune, dalla provincia e dalla regione. Ma se dinanzi a tanta competenza tecnica dove nessuno può obbiettare, la terra sta franando. Forse perché la terra edificata non aveva letto le relazioni tecniche degli esperti.