mercoledì 22 aprile 2009

Questo post vuole mettere qualche puntino sulle "i" rispetto ai tagli di organico e alle notizie che circolando. Il Piano Programmatico del settembre 2008 (che probabilmente ora sta tenendo su le gambe di qualche mobile a casa della Gelmini, visto che la sua versione definitiva pare svanita nel nulla), indicava per l'anno scolastico 2009/2010 un taglio nazionale di 42.105 docenti complessivi tra i vari ordini di scuola. I tagli resi noti dal MIUR a marzo 2009 confermano, in quanto indicano 36.854 posti in meno ai quali si dovranno però aggiungere, sempre che non riusciamo a fermarli, altri 5.000 posti in organico di fatto.
Veniamo al Veneto, la nostra regione.
La Donazzan, nella lettera ai Sindaci veneti del 2 marzo 2009, dice che ha avuto rassicurazioni dal MIUR sul fatto che al Veneto verrà assegnato un organico che corrisponda alle richieste delle famiglie e che riconosca definitivamente l'offerta scolastica del Veneto. Si erge poi a paladina della difesa degli organici (e pensare che credevamo che la manovra sulla scuola fosse passata anche col voto favorevole del suo partito...) e da innumerevoli platee, con risonanza su tutti i giornali, dice di avere guadagnato per il Veneto 600 posti. Questo viene ripetuto più volte anche sulle TV locali (tutto gratis, a lei. Noi, invece, se vogliamo dire la nostra con la stessa rilevanza ci dobbiamo pagare lo spazio per farlo). Ebbene, com'è davvero la questione?
I tagli inizialmente previsti erano di 2.200 posti. Quelli attuati dal MIUR per il 2009/2010 sono 2.227, e precisamente 779 nella scuola primaria, 916 nella secondaria di 1° grado, 532 nella secondaria di 2° grado).
Ma, allora, era una bugia!
Sì, bambino mio, era proprio una bugia. E non solo. A fronte di una riduzione così pesante, in Veneto a settembre ci saranno 1.629 alunni più di quelli attuali.
E non solo. Qui stiamo parlando di organico di diritto. L'organico di fatto, quello che si calcola in base ai numeri definitivi, verrà tagliato di altri 5.000 posti (573 dei quali in Veneto, e di questi 386 nella scuola primaria)
Bene, passiamo ad altro.
Stanno circolando in questi giorni delle tabelle nelle quali si vedono numeri molto inferiori e meno preoccupanti. Come mai?
Perché questa tabelle considerano l'eliminazione (ma dai, chiamiamola sovrannumerarietà) dei docenti di ruolo, avendo già tolto i pensionati e i precari. Questo ci rallegra poco poco: se nella mia scuoletta due colleghi vanno in pensione e una aveva un incarico annuale, figuriamo non subire alcun taglio. Ma ciò mi consolerà poco l'anno prossimo, quando dovremo fare funzionare tutto con tre persone in meno. Che fosse questo il giochino mediatico dell'ass. Donazzan? Avere convinto 600 sessantenni ad andare in pensione?

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