Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo documento che gira tra ispettori/dirigenti di “buon senso” in sostegno di Simonetta Salacone, dirigente del 126° Circolo di Roma ”Iqbal Masih” e tra gli artefici del Comitato “Non rubateci il futuro”, in prima linea contro lo smantellamento della scuola pubblica, ma proprio per questo sotto procedimento disciplinare.
Simonetta Salacone è sotto procedimento disciplinare per aver attuato due principi costituzionali: la libertà d’insegnamento dell’art. 33 e l’autonomia scolastica riconosciuta dal nuovo Titolo V (art. 117).
Simonetta Salacone ha fatto la storia della scuola elementare, da sempre costruendo una scuola di qualità in un quartiere popolare, recentemente affermando e difendendo le buone ragioni del tempo pieno dall’assalto dei guastatori di tutte le specie.
Simonetta Salacone è la storia della scuola elementare di eccellenza, - che resterà nel tempo e che non potrà mai essere distrutta dall’azione reazionaria e meschina di un ministro o dei suoi servi sciocchi.
Ma nel breve periodo può essere umiliata e offesa.
Non per quello che è – e che non può essere scalfito – ma per quello che rappresenta: la vitalità creativa della buona scuola, la sua autonomia e la sua capacità di rispondere selettivamente ai bisogni di tutti e di ciascuno, ponendosi per ciò stesso in conflitto con l’autoritarismo bieco e ottuso del regime incombente che vuole tutti ubbidienti e supplici.
Perciò difendo Simonetta.
Non tanto e non solo per l’atto che le viene contestato, e che non mi interessa qui neanche prendere in considerazione, quanto e soprattutto per il significato di questo procedimento disciplinare. Che formalmente è contro di lei, ma che sostanzialmente è un attacco alla libertà di ricerca, sperimentazione e approfondimento culturale che la nostra scuola si è conquistata negli anni.
È un attacco a tutti noi che ancora crediamo in questa scuola e nella sua ragion d’essere.
Le parole forse non bastano, ma tacere è impossibile di fronte a tale pericolo.
Facciamo sentire la nostra voce, forte e chiara.
La scuola dell’autonomia e della libera ricerca è un bene che non può andare perduto.
Alberto Alberti - Roma, 14 novembre 2009
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