sabato 13 dicembre 2008
La cosa peggiore è stata quando, giovedì sera, tutti dicevano: "Contenti, allora è fatta!". Avendo sperimentato in questi mesi la mistificazione della realtà operata dal Governo e la sua capacità ampiamente dimostrata di scrivere nei documenti ufficiali una cosa e di dire l'esatto contrario, eravamo quanto meno diffidenti, anche di fronte a tutte le affermazioni entusiastiche dei Sindacati. Abbiamo letto, e vi alleghiamo, il documento ufficiale: ci pare che ci siano modifiche sostanziali rispetto alla scuola dell'infanzia. Per il resto, i tagli vengono mantenuti. Si parla di "congelamento" e slittamento dei tempi, non di revisione sostanziale. Ed è uscita ieri su La Stampa un'intervista disctretamente chiarificatrice della Gelmini. "Voglio essere subito chiara: il maestro unico resta. Chiaro? Anzi: resta "solo" il maestro unico. Il modulo dei due maestri su tre classi è morto e sepolto per sempre". E ancora "non c'è compresenza, non c'è modulo". E infine: "il 'modulo' come è stato concepito fino ad oggi non c'è più". Di buono c'è che la Ministra ha smesso con la storia di tre maestri in una classe, ora ce n'è addirittura meno di uno per ciascuna. Di nuovo c'è che finalmente dice quello che pensa (devono averla presa in un momento di debolezza). Di strano c'è che non si riesce a capire quest'odio che ha nei confronti del modulo: neanche fosse una comune sessantottina, neanche fosse una sentina di rapporti perversi, neanche fosse lo spazio nel quale molti di noi hanno imparato a confrontarsi, ad imparare dagli altri, a fare squadra...
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