Si vede che "Cittadinanza e Costituzione" la fa studiare solo a noi.
Tra le norme contestate, c'è quella per cui i docenti che chiedevano l'assegnazione ad altre province venivano messi in coda, indipendentemente dai titoli e dal punteggio.
Si vede che la meritocrazia vale solo qualche volta.
Riportiamo il link dell'articolo e una breve nota di Tuttoscuola.
www.repubblica.it/2009/02/sezioni/scuola_e_universita/servizi/precari/consiglio-stato-graduatorie/consiglio-stato-graduatorie.html
Pronuncia del Consiglio di Stato
Saltano le graduatorie. Nomine da rifare?
Con ordinanza n. 4796/2009 il Consiglio di Stato non ha accolto l'appello del Miur per l'annullamento della sospensiva del Tar Lazio che alcuni mesi fa aveva bocciato il decreto ministeriale n. 42/2009. Il decreto ministeriale, nel consentire il trasferimento a graduatorie di altre due province dei docenti iscritti nelle graduatorie ad esaurimento, aveva disposto che i trasferiti venissero collocati in coda alle graduatorie di nuova iscrizione. Contro il decreto avevano presentato ricorso migliaia di docenti che avevano rivendicato l'iscrizione "a pettine", cioè l'inserimento nelle graduatorie secondo il punteggio posseduto. In particolare l'Anief, l'associazione dei precari, aveva sostenuto molti ricorso al Tar. Il Tar Lazio aveva accolto i ricorsi, ordinando la sospensiva del provvedimento ministeriale, ma il Miur, per non compromettere gli adempimenti di inizio d'anno relativi alle nomine in ruolo e annue, aveva ignorato la sospensiva e, contestualmente, aveva presentato appello al Consiglio di Stato. Che l'ha respinto. Si apre ora uno scenario imprevisto di cui è difficile prevedere la soluzione in tempi rapidi, visto che le nomine sono già state effettuate quasi tutte e che una revisione delle graduatorie avrebbe, comunque, tempi non brevi. Sono anche da considerare le eventuali inziative dei controinteressati, cioè degli altri docenti che, scavalcati nelle nuove (eventuali) graduatorie, potrebbero a loro volta impugnarle. Forse oggi, in occasione della prevista audizione alla Camera, il ministro Gelmini, coem auspica l'Anief, potrebbe fornire primi chiarimenti.
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