lunedì 10 gennaio 2011


Studiare la Storia è davvero importante, noi che frequentiamo le scuole lo sappiamo bene. Infatti, ecco cosa può accadere a chi non conosce la Storia d'Italia, forse perché non l'ha mai studiata, forse perché l'ha dimenticata....

Padova, calendario della provincia
ignora il 25 aprile e il primo maggio

Il gadget ideato come regalo della Befana per i bambini del territorio. Ma il comune di Solesino lo ha rispedito al mittente: tra le date sono evidenziate ricorrenze regionali, come quella del "popolo veneto", ma mancano Liberazione e Festa dei lavoratori

PADOVA - Un calendario pieno di disegni e filastrocche come regalo della Provincia di Padova ai bambini del territorio. Ma tra rime, proverbi e colori manca la segnalazione di alcune festività nazionali, mentre sono ben segnalate ricorrenze strettamente regionali. E ora è bufera sull'amministrazione leghista al centro dell'iniziativa.

Tra regione e nazione. Il caso è stato denunciato dalla giunta comunale di Solesino, che ha deciso di rimandare il pacco regalo alla Provincia. E ha rivolto un invito a tutti i comuni a fare altrettanto. All'amministrazione comunale di Solesino non è andato giù il fatto che la casella del primo maggio non riporti la dizione "festa del lavoro" e che al 25 aprile siano segnate solo "Pasquetta e San Marco" senza accennare alla Festa della Liberazione. Il 2 giugno riporta correttamente la "Festa della Repubblica", come ben segnalati sono altri appuntamenti come il "Bati marso" del 28 febbraio, una sorta di Capodanno veneto, o la "terza edizione della Festa del Popolo veneto" il 25 marzo.
Il sindaco ha spiegato che la giunta non ha avuto intenzione di sollevare "alcuna questione politica" e che proprio oggi ha avuto modo di sentire l'assessore all'identità veneta della Provincia, Leandro Comacchio, promotore del calendario, "e ci siamo spiegati". "Mi ha detto - ha aggiunto Barin - che la festa del Popolo Veneto è prevista da una specifica legge regionale. Va bene, ma non mi sembra sia nelle tradizioni locali".

Le polemiche. Ma uno dei problemi è proprio questo: il calendario è stato pensato per far conoscere attraverso la befana ai bimbi le antiche tradizioni del territorio e della cultura locale. Alla giunta di Solesino però il risultato è apparso "contraddittorio". Su tutto, mancano all'appello quelle due ricorrenze "che contengono dei valori fondanti" per la nazione. Oltre l'orizzonte dei confini regionali insomma. "Può andar bene - ha detto Barin - anche fare un calendario che si richiama all'identità veneta, come ha fatto la Provincia; ma mi pare sia una contraddizione citare la festa della Repubblica e non ricordare le altre due feste. Abbiamo così deciso di non distribuirlo perché lo consideriamo diseducativo. Non trattando queste due feste può far sembrare ai ragazzi che siano minori".

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