Partendo da una situazione dove il docente aveva modo di approfondire la propria disciplina, sia nei contenuti che per le metodologie didattiche, e di acquisire quindi una buona competenza professionale, compiamo un altro passo verso la figura di un tuttologo che, come ha osservato un bambino di prima, "insegna un pochino di tutto".
Appunto, un pochino. Ma evidentemente c'è chi pensa che per insegnare alla primaria basti sapere "un pochino", e pazienza se negli ultimi trent'anni le cose sono diventate un po' più complicate e difficili e il mondo, i bambini, i saperi e le richieste sono piuttosto cambiati dai tempi in cui c'era il maestro unico.
Mettiamo a disposizione tra i materiali il documento che è stato approvato ieri all'unanimità dal Collegio dei docenti delle scuole primarie di Santorso e che contiene alcune considerazioni al riguardo. La versione è quella approvata in collegio ma ci è stato poi suggerito che si potrebbe utilmente integrare anche con il periodo che riportiamo sotto, che esplicita come l'effetto delle norme volute da Gelmini e Tremonti, e probabilmente anche il loro intento, sia di affossare la scuola pubblica a tutto vantaggio della privata, e il boom di iscrizione di quest'anno alle scuole private lo prova in maniera incontestabile.
Riteniamo che nessuno in buona fede possa sostenere che l’insegnamento che questi docenti potranno dare, al di là della loro buona volontà, possa minimamente garantire un apprendimento adeguato ai loro alunni. Questo nella scuola pubblica a fronte oltretutto di una scuola privata che nell’ insegnamento delle lingue ricorre sempre più frequentemente a docenti madrelingua
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