Il 12 febbraio il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione ha espresso parere negativo sullo schema di regolamento concernente la riorganizzazione della scuola dell'infanzia e primaria. Il parere è molto fermo e circostanziato, lo alleghiamo tra i documenti per chi volesse esaminarlo. Tocca in pratica tutti i punti sui quali il mondo della scuola, i genitori e la quasi totalità dei pedagogisti da mesi avanzano critiche. La cosa molto preoccupante è la reazione del Ministero.
Secondo la Gelmini, il CNPI è un organo ormai sfuggito alla sua funzione consultiva, si è trasformato in uno strumento politico nelle mani dei sindacati e dovrà essere riformato.
Allora, il CNPI è l'organo consultivo più importante del Ministero dell'Istruzione. Il suo parere non è vincolante ma è obbligatorio. Se avesse dato parere favorevole, la Gelmini l'avrebbe sventolato per chiudere la bocca a tutti. Invece, siccome il CNPI non balla alla musica del padrone di casa, se ne ipotizza lo smantellamento (dev'essere "riformato"! Questo Governo sta usando ormai la parola riforma come sinonimo di distruzione). Ci spaventa e ci preoccupa che ancora una volta, quando qualcuno esprime una critica o un disaccordo, la reazione del Governo sia: non sei d'accordo con me? Vuol dire che... di volta in volta: sei un facinoroso, sei un comunista, sei un disfattista, sei uno strumento dei sindacati. Ma è possibile che non si riconosca all'altro la dignità del dissenso? Che ogni parere diverso dal proprio venga svilito e delegittimato? Che si abbia quest'ossessione di smontare e distruggere tutto quello che solleva dubbi o avanza obiezioni? Rimandiamo all'ormai millenario post del 19 ottobre "contro il pensiero unico", e con rabbia e tristezza rileviamo che nulla è cambiato.Questo atteggiamento è pericoloso e non è democratico. E non è in ballo solo la scuola.
giovedì 26 febbraio 2009
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